Buio

di Erica Igu
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Rimase con gli occhi incrostati di sangue per giorni,voleva vedere il non vedere e provare pena per ciò che non vedeva.Aveva scoperto il buio.E nel buio i ricordi.E nei ricordi le cose che aveva già visto.
Aveva capito che attraverso il buio poteva rivedere il passato.
Una volta lavati gli occhi la realtà gli sembrò più crudele. E allora non volle più vedere.
A lei il buio era sempre piaciuto,lo trovava interessante.Aveva una certa familiarità con esso,come un fratello.
Amy sapeva che il buio nascondeva aspetti spiacevoli ma non sapeva fino a quanto potesse nascondere effettivamente.
Ogni volta che chiudeva gli occhi era sempre più difficile riaprirli,rimaneva con le palpebre calate per ore,e delle volte anche giorni.
Le piaceva lo sfrigolio impercettibile che la luce provocava sul suo occhio una volta riaperto.
Si sentiva stordita dopo che li riapriva ma a lei piaceva.Si,le piaceva proprio.
La parte del giorno che preferiva era quella che andava dalle sei di sera alle otto del mattino,perchè  poteva rivedere il buio anche con gli occhi aperti e se li chiudeva un abisso ancora più nero.
Così passava metà della notte con gli occhi aperti a esplorare la superficie e l'altra meta chiudeva gli occhi,scavando nel profondo e rischiando di addormentarsi.
Quando si svegliava correva subito verso la scrivania e armava la matita,iniziava a raccontare ad un foglio qualsiasi tutto ciò che aveva visto in quel nero profondo..
Vestiva il suo amico grigio,lo abbelliva di tutte quelle parole,quei pensieri e quelle diverse sfumature di matita che aveva visto nel buio.
Poche volte era capitato che lasciava la sua opera a metà,lasciando il foglio svestito per metà.
La maggior parte delle volte capitava che iniziava a scrivere e finiva per annerire tutto l'intero foglio senza lasciare un angolo bianco,ma non perchè sbagliava.
Voleva tenere per sè tutte le cose nuove che aveva visto,i vecchi ricordi..
Era così per Amy,non aveva amici,conosceva bene solo il buio e soltanto il buio conosceva lei,non aveva un migliore amico come tutti gli adolescenti della sua età.
Credeva,però,che non fosse realmente sol,per niente sola.
Nel buio trovava i suoi amici chiamati ricordi,il divertimento chiamato attimo e la sua vita chiamata immaginazione.




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