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Erano
tre ore ormai che rifletteva. Non che riflettere fosse stata da sempre
la sua passione, sia chiaro, ma pur di trovare una soluzione alla
tristezza di Nastasia, Pugnazzo si sforzava anche a spremere le
meningi. Appoggiato con la schiena alla Colonna del Cuore, quella
contenente lo spettro del primo Cuore Puro, quello rosso, e con un
braccio dietro la schiena e l'altra mano intenta a grattare la
cespugliosa barba, l'omone cercava e ricercava nella sua mente un
qualsiasi indizio per far felice Nastasia. Cos'è che piaceva a
Nastasia? Tempo prima l'aveva invitata più volte a mangiare un boccone
al ristorante di Cipollina, ma sempre l'altra aveva declinato l'invito.
Ma allora? Per Pugnazzo, le cose essenziali erano il cibo, una rissa di
tanto in tanto e veder sorridere gli amici. Ma per Nastasia? Lei era
sempre stata una persona complessa, nel cuore della quale erano sempre
in moto emozioni e sentimenti diversi ed intrecciati, intrigati tra
loro. Come poteva, un tipo grosso e rude come Pugnazzo riuscire a tirar
su il morale a quella donna così seria, rigida e solitaria? Iniziò a
camminare, ancora pensieroso, per le strade della città. Svoltò varie
volte, finché, senza preavviso, si ritrovò davanti alla casa di
Merlocchio. Allora pensò di andar a chiedere a lui.
-Aò, vecchio! C'io qui un problema che me rompe da giorni!-
Merlocchio si voltò incuriosito nel vedere l'omone entrare e sbattere la testa contro il soffitto.
-Oh, Pugnazzo, qual buon vento...? Aspetta, un problema, hai detto?-
-Esatto-
Si limitò l'altro.
-Be', allora dimmi tutto! Vedrò cosa fare!-
Pugnazzo
quindi gli spiegò la situazione, mentre l'Antico lo ascoltava
spolverando nel frattempo i grossi libroni della sua libreria. I Pixl
volteggiavano allegramente attorno alla sua testa, passandogli gli
attrezzi per pulire, e Consitron giaceva adagiata sulla punta del
cappuccio blu di lui.
Da quando Mario se n'era andato, diretto a
nuove avventure, i Pixl erano rimasti con Merlocchio, e di tanto in
tanto facevano una visita ad Occhiomerlo.
Quando Pugnazzo ebbe finito, Merlocchio rimase in silenzio, riflettendo.
-Be',
è ovvio che a Nastasia manchi un po' di affetto... penso che il
problema della tua amica sia trovare la persona giusta per lei. Forse
altri giovani sono alla ricerca della loro dolce metà... oggi
è il 3 febbraio, nevvero? Tra non molto sarà San
Valentino, la festa degli innamorati... sì, credo che...-
Ma Pugnazzo si era già dileguato, con un'idea che gli era
entrata nel capo. Merlocchio sorrise e continuò a spolverare i
tomi.
Corse
velocemente attraverso l'intera Svoltadilà, con il terreno che
rimbombava violentemente ad ogni suo passo. Alla fine giunse finalmente
davanti al grande ascensore bianco in mezzo alla piazza. Lo prese senza
indugiare ed in poco tempo si ritrovò sulla vasta torre bianca. La
torre presentava sette porte aperte sull'aria, dei colori
dell'arcobaleno, che andava dalla prima rossa all'ultima viola.
Pugnazzo le guardò un attimo una per una, poi s'infilò deciso nella
seconda, quella arancione. Quando aprì la porta, non vi trovò davanti
il cielo azzurro visibile dalla torre, ben sì una vasta pianura baciata
dai colori caldi del tramonto. Non rimase ad osservare il paesaggio,
bensì si mise in marcia verso la sua meta.
Mimì si diede
un'occhiata allo specchio, aggiustandosi i capelli ed il vestito.
Un'elegante veste lunga che le arrivava fino ai piedi, color turchino,
ricamata accuratamente.
-Sì...- si disse - sarà questo il vestito
che indosserò a San Valentino! Sfilerò per le più belle città della
Valle del Crepuscolo, così i ragazzi potranno ammirarmi in tutta la mia
bellezza!-
Ridacchiò felice. Aveva ancora il sogno di trovare il
ragazzo perfetto. E San Valentino le si presentava come una grande
occasione per conoscere il suo vero amore. Canticchiò allegramente
mentre scendeva a balzi le scale della villa. Trotterellò per gran
parte del corridoio, intonando una canzoncina lì per lì. Un grosso
sorriso le si era illumiato sul volto al solo pensiero di trovare un
bellissimo e affascinante ragazzone. L'unica cosa che adorava quanto i
ragazzi erano le gemme. Lei ne faceva collezione da tempo immemore.
Rispecchiarsi, poi, nella loro superfice intagliata e perfetta la
metteva sempre di buon umore. Ma adesso non c'era tempo per pensare
alle gemme! No, quelle dovevano attendere. Era più che sicura che
quell'anno sarebbe stato quello giusto. Sicurissima. Avrebbe trovato il
suo "lui", e sarebbero vissuti per sempre felici e contenti, come
adesso stavano sicuramente vivendo Lord Blumiere e Lady Farfalà. Anche
a Mimì il conte mancava un po', ma da quando era stata ingaggiata da
Merluna come sua ancella, e soprattutto da quando aveva preso il
controllo quasi-totale della villa, il suo umore era alle stelle,
lasciandosi indietro il passato, guardando adesso solo a cosa il futuro
le avrebbe riservato. Molti erano i servi di casa Merluna (lei
preferiva "Casa Mimì"), e tra di loro vi erano anche molti "belloni".
Mimì era attratta da tutti, ma sentiva dentro che nessuno di quelli era
quello giusto. No, il suo tipo perfetto doveva ancora farsi attendere.
Ma per quanto, lei non lo sapeva. Mentre fantasticava a come doveva
essere l'aspetto di un ragazzo per essere considerato "fico", arrivò in
sala da pranzo, dove molti dei giovani che lavoravano lì stavano
pranzando:
-Allora, che ne dite?-
Fece lei in tono accattivante
facendo roteare l'elegante veste. Un "Ooooh!" meravigliato si levò
dalla sala. Mimì sorrise beffarda nel vedere le facce stupite di quei
ragazzi. Sapeva per certo che ognuno di loro le avrebbe fatto almeno un
regalo, a San Valentino, e tanto valeva mostrare il suo "fascino" fin
da subito, così da dare belle idee a quei ragazzoni da usare come
regalo per la tanto attesa festa. E mentre avanzava pavoneggiandosi
davanti agli applausi dei giovani, una voce femminile interruppe lo
spettacolo:
-Mimì, siete richiesta nell'atrio!-
Era Miffy, una
delle cameriere che lavoravano lì. Sempre formale ed educata, dava del
"lei" anche ai "cagnolini" di Merluna, bestie assai fiere e fedeli che
passeggiavano spesso per la villa.
-Che c'è?-
Chiese l'altra seccata per averle rovinato la scena.
-Be'... venga a controllare con i suoi occhi!-
E scomparve da dietro la porta.
-Uff... chi può essere a quest'ora?-
Marciò irritata nell'atrio dove con stupore riconobbe la sagoma di Pugnazzo:
-Pugnazzo! Che piacere rivederti! Cosa ci fai qui?-
-Emm... è 'na questione complicata...-
L'omone spiegò in fretta e furia i problemi di Nastasia, e poi l'idea che aveva avuto.
-Quindi... tu credi che con un fidanzato Nastasia sarebbe felice?-
L'altro annuì.
-Be', non so se sia la cosa giusta, ma... ho deciso, ti aiuterò! Insieme troveremo il patner ideale per Nastasia!-
Poi corse via, per riapparire poco dopo con un completo da boy-scout verde selva, sempre con un tocco di eleganza.
-Dobbiamo per prima cosa stabilire la nostra meta!-
Pugnazzo la guardò perplesso. Dove voleva andare conciata in quel modo?
-Non guardarmi così! Ascolta, ho un'idea... Nastasia si era innamorata del conte, un Oscuro galante ed educato... no?-
-Sì-
-Ed allora il tipo che serve a lei dovrà essere elegante e
educato! Semplice, no? Inoltre... se fosse nuovamente un Oscuro?-
-Che stai a intendè?-
-Penso
che dovremmo andare nella città dove abita la Tribù dell'Oscurità,
cercare un ragazzo che corrisponda ai gusti di Nastasia e
presentarglielo!-
L'altro rifletté, poi acconsentì.
"Bene. E ne approfitterò anche per cercare il mio, di ragazzo..."
Uff... scritto il secondo capitolo!
Come avrete intuito, ho iniziato a scrivere questa storia in onore di
San Valentino, che è alle porte. Ed anche per mettermi un po'
alla prova con le storie di amore (anche se semplici). Fino ad adesso
mi è venuta un po' male, noiosa, ma appena inizia il viaggio
state sicuri che la farò migliore! Ah, e, emm... Pugnazzo non
è un tipo di tante parole... ma soprattutto io non conosco il
romano e quindi probabilmente risulterà più "italiano
perfetto"(senza offesa ai dialetti, ci mancherebbe!), nonostante mi
sforzi di aggiungere parole e espressioni romane. Inviatemi qualche
consiglio su come perfezionare il parlare di Pugnazzo per renderlo
ancor più... Pugnazzo, ecco. Ed ultima cosa: ho dato bene
l'impressione di Mimì? Lasciate un commento ed al prossimo
capitolo! PS, cercherò di terminare entro il 14 febbraio, ma
potrebbe darsi che non ci riesca.
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