La
mattina dopo a
scuola non riuscì a seguire una parola.
Quella
notte non aveva
dormito per niente, aveva continuato a pensare al comportamento di
Riven, e soprattutto a quello di suo padre.
Perché
si era
comportato così? E soprattutto, cosa ci faceva lì
Riven?
Quando
stava quasi per
addormentarsi, Tecna la scosse dolcemente per una
spalla:”E'
ora di alzarsi!”.
Riuscì
a farsi
richiamare tre volte dai professori, sotto gli sguardi stupiti delle
Winx.
Lei,
insieme a Flora
e Aisha era sempre stata la più attenta
e la più studiosa,
era normale che fossero sorprese.
Appena
la campanella
suonò, prese le sue cose e se ne andò nella sua
camera.
Dopo
qualche minuto
entrarono anche le altre, curiose di sapere tutto l'accaduto della
sera prima.
Si
sedettero sul suo
letto e la osservarono mettere a posto i propri libri e i pochissimi
appunti presi durante le lezioni.
“Cosa
avete da
guardare?”, mormorò la fata cercando di mantenere
l'espressione
più neutra possibile.
“Lo
sai benissimo”,
disse Stella incrociando le braccia al petto.
“Cosa
è successo
ieri sera?”, aggiunse Aisha, andando
dritta al punto.
Così
Musa,
stanca di fingere che non fosse successo niente, si lasciò
andare
sulla sedia e cominciò a raccontare.
“Non
so perché fosse
lì”, disse al termine del discorso, “ma
c'era. E ha visto questi
idioti sbucare dal portone”
“Beh,
in fondo è per
questo che tuo padre ha organizzato quella festa”, disse Bloom,
“altrimenti non si spiegherebbe un solo invito”.
“Sì,
ma a me non
interessa nessuno! Ho sempre cercato di svincolarmi da tutti, non
sono andata lì per questo! Non ne sapevo nulla!”,
disse la ragazza
disperata.
Era
veramente confusa
dal comportamento del padre.
Non
era l'uomo dolce e
affettuoso che l'aveva cresciuta e accudita.
E
poi voleva fare pace
con Riven al più presto, le mancava
così tanto!
“Senti,
domani è
domenica e abbiamo deciso di uscire insieme agli
specialisti”,
disse Bloom.
“Una
giornata al
parco di Magix, così, per stare un po'
insieme”, aggiunse
Stella.
“Potrebbe
essere
un'occasione per chiarire”, terminò Flora.
Musa
guardò le
sue amiche sconsolata.
Sapeva
che non sarebbe
stata un'impresa facile.
Riven
non era il
tipo da perdonare così facilmente.
Però
almeno sarebbe
stata un'occasione per spiegare ciò che era veramente
accaduto.
Musa
chiuse gli
occhi per un tempo a lei ignoto, e quando li riaprì, vide
soltanto
un sacco di libri davanti a sé.
L'avrebbe
attesa un
pomeriggio denso di studio, in compagnia di quel senso di vuoto che
non provava da mesi.
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