piccoli passi

di Mika91
(/viewuser.php?uid=298618)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

 

 

Caro Diario,

Mi presento il mio nome è Isabella, ho 17 anni, sono alta, ho dei lunghi capelli neri e lisci, dei profondi occhi grigi con delle piccole sfumature azzurre e frequento l’istituto di belle arti anche se questa non è del tutto la mia aspirazione poiché a me è sempre piaciuto cantare anche se purtroppo non ho mai potuto coltivare questo sogno.
Da sempre sono una ragazza molto timida e chiusa e non ho amici, anzi a dir la verità ho soltanto la mia migliore amica Amy, insieme siamo cresciute nell'orfanotrofio "Il sorriso degli Angeli" a Venezia fino all’età di 6 anni e da quando ho lei accanto non mi sembra di aver bisogno d’altro perché Amy è una ragazza così allegra, gentile, spontanea, insomma con lei ci si diverte tantissimo e soprattutto al contrario di me lei non riesce a nascondere le sue emozioni ma sapeva capire ,nonostante io mi ostinassi a non parlare, le mie emozioni e riusciva a farmi sentire parte di qualcosa e a rendere alcuni attimi della mia vita meravigliosi. Peccato però che la mia vita non è mai stata così.
Eh si, sin da quando ero all’orfanotrofio tutti i ragazzi che c’erano lì mi prendevano in giro per una cosa o per un’altra  e mi rendevano la vita impossibile, per non parlare poi di alcune ragazze un po’ snob e superficiali, profondamente attaccate alle cose materiali e al denaro, che ci sono nella mia scuola. Spesso prendono di mira me ed Amy per la nostra “provenienza” e poi improvvisamente tutti scoppiano a ridere per battute sciocche non rendendosi conto di  non avere nemmeno il minimo tatto. L’unico modo per farli smettere era soltanto starsene zitte senza nemmeno guardarli in faccia, allora la smettevano, peccato però che Amy non ci riusciva perché lei era estremamente sensibile quanto me solo che lei lo dimostrava, io invece no, così dopo tanti dispetti a catena da parte loro Amy scoppiava in lacrime ed io non potevo fare altro che consolarla e cercare di starmene lì zitta e buona a guardarli con un certo rancore poiché non mi piaceva discutere con gente senza cervello come quella, comunque a parte questo sto bene da un po’ di tempo anche con i miei genitori adottivi, Sandra e Nick,  sono delle persone straordinarie che mi hanno accolta benissimo in casa loro e ho già imparato a volergli bene, anche se a volte nonostante pensassi continuamente a chi fossero i miei veri genitori, ripensavo sempre al primo giorno in cui, con la loro infinita dolcezza, vennero ad adottarmi … 
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2442222