Capitolo 1
Capitolo
1
POV
LAURA, Aprica (SO), condominio Berrigan, pianterreno, appartamento
Berrigan,
domenica 22/12/13, ore 19.15
“-Lo
so che
non eri tu, non è colpa tua… ti amo- dice Richard
a Kahlan, prima di cadere a
terra. Lei lo fissa, si libera dal Con Dar, la Furia del Sangue, e
corre in
ginocchio accanto al Cercatore, piangendo. Richard è morto.
In quel momento
due
figure a cavallo sopraggiungono. Sono Cara e Zedd.
-Cara! Cara! Ti
prego, l’ho ucciso, l’ho ucciso!- urla la mora.
La
Mord’Sith
s’inginocchia dall’altra parte del morto e gli
infonde l’Alito di Vita,
facendolo risorgere. Intanto le lacrime di Kahlan hanno formato una
nuova
Pietra, che può essere utilizzata al posto di quella del
Creatore.
I quattro, con
Richard ancora cieco, si dirigono verso i Pilastri della Creazione e
pongono la
nuova Pietra sull’Altare. I raggi del sole la colpiscono e
avviene la magia:
tutti gli squarci creati dal potere dell’Orden si sono
richiusi, sigillando il
Guardiano nel Mondo Sotterraneo.
Zedd pronuncia
una
formula per ridare la vista a Richard e lui può ritornare a
vedere il viso di
Kahlan. Si sorridono, si baciano e si abbracciano.
-Il Marchio del
Guardiano… è scomparso- dice lei, accarezzando il
petto di Richard.
-Perché
l’abbiamo
sconfitto- risponde il Mago, sorridendo a Cara.
-Richard, mi
dispiace così tanto…- dice ancora la Madre
Depositaria.
-Non
c’è niente per
cui dispiacersi- le risponde lui.
-Ti ho ucciso,
ho
cercato di confessarti…- replica lei.
-Non ha
funzionato-
dice il Cercatore.
-È
impossibile-
risponde Kahlan.
-È la
stessa
ragione per cui sei uscita dal Con Dar, la stessa ragione per cui le
tue
lacrime hanno formato una nuova Pietra. Non c’è
magia più grande dell’amore che
tu e Richard provate l’uno per l’altra- dice Zedd e
il due amanti tornano a
guardarsi, stupiti. Si sorridono e iniziano a baciarsi.
Una
Mord’Sith da
l’Alito di Vita ad una giovane donna bionda stesa per terra.
È Nicci, che è
appena stata catturata da Darken Rahl e dalle sue Sorelle
dell’Agiel. Si tocca
il collo, circondato da un Rada’Han.
-Non avrai
creduto
che ti avrei lasciata libera di usare i tuoi poteri, Nicci?- chiede
Rahl.
-Non provare a
scappare – continua, e una Mord’Sith le fa vedere
la sua Agiel, che non esiterà
ad utilizzare per trattenerla alla Torre. –Ho dei piani per
te, e non saranno
piacevoli come un bagno caldo-
Nicci si limita
a
fissarlo, spaventata e con una mano ancora sul
Rada’Han.”*
Sospirai.
Così finiva, dunque, la seconda stagione di
“The Legend of the Seeker”. Cavolo, adesso volevo
vedere la terza!
Sapevo
che non c’era, ma l’avrei creata io stessa, pur
di farla continuare.
-Uff,
finalmente è finito questo strazio- sbuffò Ale,
proprio accanto a me.
Alexandra,
19 anni, bionda, occhi verdi, alta circa
1,70, bellissima e mia migliore amica da quando avevo 11 anni.
Io,
invece, mi chiamavo Laura, 18 anni, capelli e occhi
neri, alta 1,55 (sigh!), e, a mio parere, nemmeno molto bella.
I
miei erano morti in un incidente aereo, lasciandomi
completamente sola, così i migliori amici dei miei mi
adottarono. Sono sua
sorella sia sulla carta sia nel cuore, tanto che nei messaggi e nella
vita
quotidiana ci chiamiamo “Sister”,
“Sis”, “Sorellina” e
“Sorellona”.
-Ale!
Non è straziante! È una delle mie serie
preferite!- replicai.
-È
meglio White Collar- ribattè.
Fu
il mio turno di sbuffare. –Solo perché ti vorresti
portare a letto Neal Caffrey, non significa che sia una bella serie!-
-Tu
vorresti farmi credere che tu non te lo vorresti
ritrovare nel letto la notte?- obbiettò, scettica.
-Preferisco
Richard Rahl, hai visto che fisico?-
-Anche
Neal non scherza, sai?-
-Credo
che Sara ne sia consapevole, sai?- le feci il
verso.
Gi
guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.
Tra
di noi era naturale fare questi discorsi e non
provavamo il minimo imbarazzo a parlare dei corpi dei ragazzi. Di
solito ci
sarebbero stati anche Hilarie, che era più pazza di noi, e i
tre maschioni:
Luka, Edward e Simon, che avrebbero fatto di tutto per fermarci dal
parlare
anche di loro. I quattro sarebbero arrivati domani pomeriggio, in
quanto i
ragazzi avevano le partite con le rispettive squadre di calcio e la Ila
aveva
una gara di ginnastica artistica.
-Ordiniamo
le pizze?- chiesi, non avevo voglia di
mettermi a cucinare, e non ne aveva neppure Ale, perché si
dimostrò entusiasta.
Chiamammo
i pizzaioli e concordammo che ci avrebbero
portato la cena tra mezz’oretta.
-Intanto
che facciamo?- domandò la bionda, buttandosi
di nuovo sul divano.
-Facciamo
la maratona “Il signore degli anelli”?-
chiesi, ma ricevetti un rifiuto.
-L’abbiamo
fatta l’anno scorso- si giustificò, ed io
non potei fare altro che annuire.
-Che
film hai?-
-Fammi
vedere- disse, e andò allo scaffale. Scorse
tutti i film che aveva e mi disse qualche titolo, ma niente che mi
ispirasse.
-Honey
2?-
-Già
visto e so a memoria le canzoni-
-Fright
Night – Il vampiro della porta accanto?-
-Pure-
-Capitan
America?-
-Idem-
-Ma
ci sarà qualcosa, no?- sbottò Ale,
all’ennesimo
film rifiutato.
-Non
lo so, fa vedere!- dissi, raggiungendola. Guardai
i vari titoli e potevo dire di averli già visti tutti, ma
uno in particolare
attirò la mia attenzione.
-Ecco,
questo!- esclamai, indicandolo.
-Avatar?
Ma non ce l’abbiamo a casa?-
-Sì,
ma è rotto e vorrei vedere lui che cattura i cosi
volanti senza che mi si blocchi tutto- chiarii e lei scoppiò
a ridere.
-I
cosi volanti?- chiese.
-Sì!
Come si chiamano… i Banshee o una roba simile…-
tentai di spiegare. La risata si fece più forte e Ale ci si
sarebbe strozzata
se in quel preciso istante non avessero suonato alla porta. Afferrai il
portafoglio e mi avviai.
-Ecco
qui! Due “prosciutto e funghi”, mi devi 6,50
€ di
pizza più 3 € di consegna- dissi e mi diede i soldi
che avevo speso per lei.
-Ho
fame- brontolò.
-Su,
che adesso si mangia- la esortai e ci mettemmo a
tavola, dopo aver gettato una porzione nel fuoco.
Mezz’ora
dopo i cartoni delle pizze erano vuoti e
avevamo spazzolato anche le croste.
-La
pizza del Baffo** è veramente buona!- esclamò
Ale,
mettendosi le mani sulla pancia piena.
-Concordo
pienamente***!- dissi, imitandola. –Non credo
di aver mai mangiato così tanto in vita mia!-
-Sono
piena come un uovo!- continuò la bionda ed io
scoppiai a ridere. Solo un’altra volta aveva detto
così: tre anni fa eravamo in
vacanza-studio a Dublino, in Irlanda. Una domenica i genitori che ci
ospitavano
sono dovuti volare in Spagna (beati loro!) e, al loro posto, sono
venuti i
nonni. Quella sera, a cena, mangiammo come due scrofe, beccandoci
persino la
doppia porzione di gelato e Tortionata alle mandorle****.
-Stai
pensando a quello che penso anch’io?- chiese, con
una nota divertita negli occhi.
-Non
lo so, stai pensando anche tu a quello che penso
io?- ribattei.
-Non
ne ho idea, tu che ne dici?- replicò, rifilandomi
la patata bollente. Oddio, non ne saremmo più uscite!
-Ok,
se stai pensando alla vacanza-studio a
Malahide*****, allora sì- mi arresi.
Ale
alzò la mano al cielo. –Evvai, avevo ragione!-
esclamò ed io non potei fare altro che scoppiare a ridere
alla sua idiozia.
-Ok,
guardiamo Avatar- aggiunse.
-Aspetta!
Hai “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”?-
-Certo,
secondo te?-
-Guardiamo
quello!- esclamai.
-Va
bene- si arrese e fece partire il film.
POV BONNIE,
Aprica (SO), condominio Berrigan, pianterreno, appartamento
Salvatore-Gilbert-Sulez-McCollough-Honeycutt-Saltzman, domenica
22/12/13, ore
19.15
Ok,
forse la gita invernale in Italia non era stata poi
questa grande idea. Va bene che l’avevo avuta io e avevo
aggiunto che Stefan e
Damon, essendo italiani, potevano aiutarci con la lingua, ma adesso,
ripensandoci, mi ero resa conto che, se fossimo state sole, ci saremmo
perse.
Aprica,
questo il nome della cittadina, non era
grandissima, ma era tutto talmente bianco che ogni casa mi sembrava
uguale
all’altra.
Sbuffai
e tirai la valigia che si era incastrata in un
mucchio di neve e non ne voleva sapere di spostarsi dal marciapiede.
-Oh,
cavolo!- esclamai, quando vidi che non accennava a
muoversi.
-Aspetta,
ti aiuto- Stefan, da bravo cavaliere del
Cinquecento, era venuto a salvarmi dalla Valigia Maledetta.
-Grazie-
dissi.
-Ma
di nulla, Bon. Ho solo visto che non ce la facevi e
ti ho dato una mano. Tutto qui- rispose lui, con la valigia assassina
tra le
braccia.
-Grazie
comunque, Stef-
Sorrisi
ed entrai in quella che sarebbe stata la casa
che ci avrebbe ospitati per Natale, Capodanno e quella che qui
chiamavano
Epifania. In sostanza, avremmo passato in Italia tre settimane buone!
La
casa era un grande condominio in legno a tre piani,
con quattro porte su ogni piano. Noi eravamo in un appartamentino
spazioso per
sette persone al pianterreno, nelle altre tre c’erano due
famiglie e due
ragazze, probabilmente migliori amiche che passavano le feste insieme e
lontano
dai genitori.
“Come
noi, del resto…” pensai,
avviandomi verso la stanza che avrei condiviso
con Elena e Meredith. Nell’altra ci starebbero stati Stefan,
Alaric, Matt e,
colmo dei colmi, Damon. Infatti, il vampiro era stato messo al muro da
Elena,
con la quale aveva contrattato: si sarebbe sorbito tre settimane con
“il suo
fratellino, Rick e Mutt” se, e solo se, lei gli concedeva un
appuntamento la
vigilia di Capodanno. Una cosa ignobile, un ricatto, ma Elena
accettò, causando
la reazione negativa del fidanzato, che la mollò
così, su due piedi.
Iniziò
in questo modo una discussione infinita, proprio
due giorni prima della partenza, prefissata per oggi. Io e Meredith
riuscimmo,
con grande sforzo, a tirarla fuori dallo stato semi-catatonico in cui
era
caduta la bionda, obbligandola quasi a venire con noi e tutta la banda
in
Italia, “per dimenticare l’accaduto”.
In
realtà volevo solo che Elena e Stefan si
rimettessero insieme.
Ora
lei e il suo ex si vedevano il minimo
indispensabile, ma era già qualcosa rispetto a due giorni fa.
Misi
via la mia roba in uno dei tre armadi della
“stanza delle ragazze” e andai a vedere come
procedeva in quella “dei ragazzi”.
Stefan aveva appena finito di riempire i cassetti, Matt stava riponendo
i
jeans, Rick stava mettendo sul comodino un librone di mitologia greca,
romana e
norrena, e Damon non c’era.
Aggrottai
le sopracciglia e il fratello minore mi vide.
-È
a fare scorta di liquidi- spiegò, mentre mi
raggiungeva e insieme ci avviavamo verso il salotto.
Proprio
in quel momento Damon ritornò, con in mano un
borsone pieno di sacche dell’ospedale. Ci sorpassò
senza degnarci di uno
sguardo e si infilò in camera per posare il suo carico.
Ci
rimasi leggermente male e Stefan lo notò. Mi diede
una piccola stretta al braccio e mi sorrise, rassicurante. Ricambiai e
raggiunsi la nostra meta, seguita dal vampiro.
-Dovremmo
comprare qualcosina per i nostri vicini,
altrimenti sembreremo maleducati- stava dicendo Meredith, che si era
accaparrata
una delle tre poltrone in pelle chiara.
-Hai
ragione, ma cosa e, soprattutto, dove?- aveva
chiesto Elena, che, invece, era semi-sdraiata sul divano, di cui
occupava, da
sola, due posti su tre.
-Non
c’è un supermercatino da queste parti?- domandai,
inserendomi nella conversazione.
-Hai
ragione! Adesso controllo- esclamò Meredith, che
si era portata il PC e l’ADSL.
-Google
Maps mi dice che c’è un “Iper
Di” proprio a
duecento metri da qui, potremmo andare lì- aggiunse la mora.
-Sicuramente
non adesso, ormai è buio- disse Matt, che
era appena arrivato dalla “stanza dei maschi”.
-Vado
io, in fondo essere un vampiro mi aiuta a vedere
al buio. Con me può venire Bonnie- s’intromise
Stefan, comparendo dal nulla
dietro di me e facendomi venire un infarto. Elena
assottigliò gli occhi,
visibilmente contrariata, ma annuì.
Io
feci lo stesso e mi rimisi il giaccone verde chiaro
e la sciarpa blu.
-Andiamo
a scegliere questi regali- dissi, uscendo con
il vampiro dagli occhi verdi.
L’ultima
cosa che vidi, prima che la porta in noce
chiaro si chiudesse dietro di noi, fu Damon, appoggiato allo stipite
della
“camera dei maschi”, che ci fissava.
Angolino
dell’autrice:
Ecco
qui il primo capitolo di questa nuova storia, che
sarà un cross-over tra “Il Diario del
Vampiro” e “Percy Jackson” (DOPO la
battaglia con Gea e i Giganti, che gli dei hanno vinto, tutte le info
nel
prossimo capitolo). Mi ispiravano troppo, così mi sono
buttata. È nel fandom de
“Il diario del vampiro” anche se è molto
Jacksoniana. Adesso passiamo ai vari
asterischi:
*=
sono le battute finali dell’episodio 2x22
“Tears” di
“The Legend of the Seeker”, ma
nell’ultima parte, quella con Rahl e Nicci, non
mi ricordavo le battute, così le ho un po’
inventate, anche se la cosa del
bagno caldo è vera, dato che lei l’ha quasi
bollito vivo. Chi se le ricordasse,
per favore me lo faccia presente.
**=
“il Baffo” è una pizzeria che esiste
veramente dove
vivo io, ma non ad Aprica (mi pare).
***=
“Concordo pienamente!” è una battuta del
film
“Mamma mia!”, detta da Pierce Brosnan quando lui e
Colin Firth perdono il
traghetto per l’isola.
****= la
Tortionata alle mandorle è un dolce tipico della
città in cui vivo ed è
buonissima. In quel caso io ed Ale ne avremmo mangiata almeno la
metà (e non è
poca!) solo noi due.
*****=
Malahide è la cittadina di mare vicino a Dublino
in cui siamo andate insieme in vacanza-studio per la prima volta tre
anni fa,
la stessa di quando parlo della Tortionata.
Ok,
ho finito di morbarvi, per cui vi chiedo di dirmi
se vi piace oppure se farei meglio a cancellarla.
Per
ogni info, contattatemi via MP.
Grazie
in anticipo.
Bacioni.
Fire
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