Durante il
viaggio Louis si addormentò, durante il viaggio si
svegliò
<< Quanto manca? >>
<< Un ora circa, comunque grazie di avermi fatto
compagnia >> le dico ironico
<< Scusa ero molto stanco, mi dispiace >>
<< Non ti preoccupare stavo scherzando >>
<< Sai sono un po' in ansia ? >>
<< Perchè? >>
<< Penso che sia per il fatto che mi presenterai alla tua
famiglia >>
<< Non c'è da stare in ansia, siamo pochi in
famiglia c'è mia sorella Gemma con il suo ragazzo di turno,
poi c'è
mia madre, mio padre
e basta >>
<< Davvero allora sono tranquillo io pensavo che facevi
parte di una grande famiglia >> mi sono scordato di dirle
degli altri parenti, lo scoprirà da solo tra un po'.
Dopo un'altra ora di macchina arrivammo davanti casa mia parcheggiai la
macchina...
<< Eccoci arrivati >>
<< Non è quella casa tua vero?
>> disse Louis impaurito deglutendo vedendo
tutta la famiglia Styles al completo
<< Emm se vuoi ti dico di no ma mentirei >>
dissi ridendo
<< Harold Edward Styles tu mi hai mentito
>> non avevo mai sentito pronunciare il mio nome per
intero cosi bene, di solito mia madre lo diceva quando andavo
male a scuola o quando non pulivo e odiavo quando lo faceva
invece detto da lui suonava in modo dolce.
Scendemmo dalla macchina e le mie cugine più piccole vennero
ad abbracciarmi saltandomi addosso.
Con lo zaino in spalla, miei cugine appese sopra di me come dei koala e
Louis che mi tirava per la maglietta da dietro entrammo nel giardino di
casa, arrivati davanti alla mia numerosa famiglia dissi un
“ciao “ generale a tutti e presentai Louis come un
mio amico.
I miei parenti iniziarono ad ingozzare Louis
perchè dicevano che era troppo magro, ed era solo
il 23 pensa tu al 25 come saremo statti.
<< Ok ok, famiglia io vado su con Louis per sistemare la
roba veniamo subito>>.
Presi la mano di Louis e lo portai al piano superiore dove si trovavano
le stanze.
Lo portai nella mia stanza per farle appoggiare la roba ci sedemmo sul
letto,
<< Mi dispiace per la mia famiglia è un po'
invadente alcune volte >>
<< Ma che dici, vorrei averla io una famiglia cosi
affettuosa,delle cugine che vengono a salutarmi non appena
metto un piede fuori
dalla macchina, una mamma che ti accoglie con un sorriso a 32
denti,delle nonne che
ti preparano tutto
quello che vuoi e potrei andare avanti tutta la sera >>
dal suo tono di voce capisco che lui non ha una famiglia come la mia,
è vero io li trovo un po' imbarazzanti ma alla fine se non
avessi loro non saprei come vivere.
Voglio sapere di più della sua famiglia cosi provo ad
indagare..
<< Non ci credo che anche tu non hai una mamma che ti
sorride, un padre che ti da una pacca sulla spalla,
delle nonne che ti
ingozzano e delle cugine che ti saltano addosso>> lui mi
guarda, mi perdo nei suo occhi color cielo, i suoi occhi non sono
felici come quando gioca a calcio anzi sono tristi e stanno iniziando a
bagnarsi
<< Ecco e qui che ti sbagli, io non ho un padre ma un
patrigno che non mi calcola neanc...>> non riesce a
finire la frase che scoppia a piangere, riesco a sentire un
“scusami” tra i suoi singhiozzi, è
strano vederlo piangere, da quando lo conosco non l'ho mai visto
piangere di solito è un ragazzo molto solare, la prima cosa
che mi viene in mente per tranquillizzarlo e abbracciarlo, farle
sentire che io ci sono e ci sarò sempre per lui.
Lui piange sulla mia spalla per qualche minuto poi si stacca mi guarda
negli occhi, amo questi momenti sembrano dei momenti da film romantici
quello che cambia e che nei film lui ora mi dovrebbe baciare invece
dalla sua bocca esce solo
<< Grazie hazza, grazie che mi hai invitato qui e
sopratutto grazie che ci sei sempre per tutto,sei davvero
un
. amico
speciale>> già sono solo un amico speciale.
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