C'era
tre volte
C'era una volta, ma forse una volta non si sapeva. Forse
erano due volte, o tre volte fa, C'era tre volte ed era un principe.
C'era tre volte era il suo nome, il nome del principe, una
volta indossava un'armatura rossa, una volta un'armatura nera, una
volta un'armatura blu. In tutto fanno tre volte e lo chiamavano C'era
tre volte.
Quando indossava l'armatura rossa C'era tre volte si
appassionava, inginocchiato sulla terra bagnata C'era tre volte
ascoltava la luna, ogni tanto piangeva, poi giurava, poi amava, poi
voleva, C'era tre volte voleva la luna.
Quando indossava l'armatura nera C'era tre volte diventava
cattivo, a cavallo di un drago C'era tre volte scoppiava il sole per
togliere luce alla luna, C'era tre volte inveiva, gridava, poi
s'infilzava, c'era tre volte voleva la luna e l'ammazzava.
Quando indossava l'armatura blu C'era tre volte si
nascondeva tra le onde del mare, fermo si lasciava cullare, C'era tre
volte non c'era più, lui lo sapeva, andava giù, i
raggi del sole non lo colpivano e lui scuro arruginiva.
C'era una volta C'era tre volte, le sue armature
splendevano, anche quella nera splendeva, la principessa sulla torre
rimaneva abbagliata, C'era tre volte le tese una scala.
C'era tre volte era un principe, forse un cavaliere, forse
un principe cavaliere ma anche un garzone, C'era tre volte e una volta
era un principe, una volta un cavaliere una volta un garzone.
C'era tre volte aveva un foglio, su quel foglio ogni volta
di tre scriveva una poesia, ogni poesia aveva tre righe, ogni riga tre
parole, ogni parola aveva tre lettere, C'era tre volte scriveva tre
volte al dì, ogni volta di tre.
C'era tre volte spezzò la sua penna,
tagliò le ali al drago, distrusse la torre,
scoppiò il sole, frantumò la luna,
prosciugò il mare, poi si ammazzò. Tre volte.
Tre giorni dopo C'era tre volte risorse tre volte.
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