la cruda storia nell'utero della terra

di Nietzche5
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Albeggiava appena e niente poteva essere tanto frenetico dello spazio vuoto circostante. Si potevano ancora osservare le costellazioni che lantamente si stavano sciogliendo al sole pallido della mattina. Goldy stava lì seduta a contemplare quello spettacolo naturale mozzafiato. Era ancora vestita con i panni sporchi della sera prima, forse ancora ubrica. Borbottava strane parole pressochè incomprensibili ai suoi amici immaginari. Canticchiava canzoni del suo disco preferito e lamentava che la natura non poteva essere sempre così perfetta. Sospirava forte che aveva sempre vissuto nell'imperfezione e non le sembrava giusto vivere bene, voleva a tutti i costi essere indegna come era sempre stata.
Improvvisamente si incazzò perchè il flusso delle onde era cambiato a causa delle maree :" Che cazzo sta succedendo ?!? Santo cielo!".
Le vene del collo erano di una grandezza innaturale, ma lei non voleva smetterla. Era talemente incazzata con le maree e con chissà quale altro principio fisico-naturale. L'odio le ribolliva nel sangue, un concentrato di musica, schizofrenia e passione con cui doveva condividere il resto dei suoi giorni. Nella perforante agonia di questo amplesso prese una birra in mano, sorrise a malapena al vento e urlò :" Emily?!? Fanculo, Andiamocene!" 




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