Un’eterna estate
Occhi di cenere,
prestavano luce alle stelle.
Labbra al profumo di rosa,
custodivano il sapore dolce amaro dell’amore.
Mani affusolate,
che impastavano il pane della vita.
Camminavo sul lungomare del mondo,
tenevo tra le mani le polveri fulgide della passione.
Le gettai nell’acque salate,
per conservare le gioie di un’altra estate.
E mentre l’alba scoloriva,
scompariva il suo splendore,
la giovinezza era sfiorita,
dalla forza del dolore. |