Salve
a tutti, e buon San Valentino, la festa delle fanfiction fluff!
È la prima volta che scrivo su questo telefilm, quindi si
accettano critiche e/o consigli. È una songfic ispirata da
questa canzone e dal relativo video: Love
So Sweet - Arashi. Buona lettura!
L'amore
è una cosa così dolce....
“Kagayaita
no wa kagami de mo
Taiyou
de mo nakute kimi da to kizuita toki kara
Ano
namidagumu kumo no zutto ue ni wa hohoemu tsuki love story mata
hitotsu....”
“Da
quando mi sono accorto che quello che brillava
Non
era uno specchio né il sole ma eri tu
Oltre quelle nuvole piene
di lacrime c'è una luna che sorride e inizia una nuova
storia
d'amore....”
Ned
aspettava con trepidazione davanti all'appartamento di Chuck. Quello
sarebbe stato un giorno molto speciale: avrebbero avuto tutta la
mattinata per loro, e inoltre era San
Valentino.
Di solito le feste del genere non erano proprio il suo forte, ma dopo
Chuck... beh, tutto era cambiato. E quella giornata, almeno un
minimo, doveva essere speciale.
Finalmente
la porta si aprì, e Chuck fu davanti a lui.
Inutile
dirlo, dato che si trattava di ciò che pensava ogni volta
che la
vedeva, ma la trovava bellissima.
Gli
sorrideva, e tutt'a un tratto, ecco che non era più il sole
ciò che
splendeva di più in quella radiosa giornata, ma solo e
soltanto lei.
Ned
non poté fare a meno di restare ad osservarla per qualche
secondo,
lasciando che il suo sguardo abbracciasse completamente la sua figura
e il suo sorriso. Del resto, quella era una delle poche cose che gli
era concesso fare.
-
Ciao, Ned.
Ed
ecco che, all'improvviso, Ned pensò a quanto dovesse
sembrare
stupido, lì, in piedi davanti a Chuck, con le mani impegnate
da un
mazzo di fiori e da una scatola del Pie Hole, esibendo un'espressione
da perfetto idiota innamorato.
-
Oh. Buon San Valentino, Chuck – disse, porgendole i regali.
Non
era mai stato bravo in quel genere di cose, e per lui... beh, per lui
il regalo più grande era il semplice averla vicina ogni
giorno.
Tuttavia, nonostante sapesse che per lei probabilmente era lo stesso,
non poteva evitare di celebrare quel loro amore. Era il suo primo San
Valentino assieme a lei, del resto, così aveva cercato di
regalarle
qualcosa che potesse piacerle.
-
Sono... stupendi! - esclamò Chuck, annusando i fiori con
espressione
deliziata.
-
Ah, sono perfettamente
vivi. Insomma, non li ho raccolti
io.
Li ho presi dal fioraio giusto stamattina – disse Ned.
Ovviamente
non avrebbe mai potuto utilizzare il suo dono per regalarle dei
fiori. Non sarebbe stato bello vederli afflosciarsi senza vita al
primo tocco accidentale.
Chuck
rise, continuando ad aspirare il profumo di quei fiori.
-
Rose e margherite – disse la ragazza. - Mi ricordano casa.
-
Sapevo che ti avrebbe fatto piacere ricevere un pezzetto di Coeur
D'Coeurs.
-
Grazie – disse Chuck, lo sguardo splendente di
felicità.
Ned
era certo che, se non fosse stato per il piccolo
ostacolo
che c'era tra di loro, l'avrebbe baciata.
-
Vado a mettere tutto a posto – disse la ragazza, tornando
dentro
casa. - Poi... devo ancora indossare i guanti....
*
“Omoide
zutto zutto wasurenai sora futari ga hanarete itte mo
Konna suki
na hito ni deau kisetsu nido to nai
Hikatte motto saikou no lady
kitto sotto omoi todoku
Shinjiru koto ga subete love so sweet....”
“Il
cielo non dimentica mai, mai i ricordi, anche se ci separassimo
Non
incontrerei mai più una persona che mi piaccia
così tanto
Brilla
di più, splendida lady, di certo pian piano i miei
sentimenti ti
raggiungeranno
Credere è
tutto, l'amore è così dolce...”
Guanti.
Che invenzione meravigliosa,
pensò
Ned, mentre camminava mano nella mano con Chuck. Quello era l'unico
tipo di contatto fisico che potesse avere con lei: rigorosamente
attraverso un qualche tipo di tessuto o materiale. Non era come poter
accarezzare la sua pelle, o come poterla baciare in maniera normale.
Nulla avrebbe mai potuto eguagliare quelle sensazioni, ma questo era
quanto di meglio avrebbero mai potuto avere.
Ned
rise tra sé e sé.
-
A cosa stai pensando? - domandò Chuck, accarezzandogli il
braccio.
-
Solo a quanto tu abbia insistito affinché provassimo questa
cosa dei
guanti.
-
Insomma, tu non volevi nemmeno tentare!
-
Certo... basterebbe un solo millimetro di pelle scoperta per perderti
per sempre. È una cosa che gradirei evitare, insomma....
Chuck
posò la testa sul suo braccio, e Ned istintivamente
trattenne il
respiro, assalito da una serie di preoccupazioni probabilmente
infondate. E se la lunghezza delle maniche del suo maglione (il
più
lungo del suo guardaroba, ovviamente) non fosse stata sufficiente? E
se i loro polsi si fossero toccati?
Allo
stesso tempo, però, Ned non poteva certo dirsi triste per
quella
posizione, dato che ben poche volte aveva avuto Chuck così
vicina a
lui. Poteva quasi sentire il suo calore, quel calore che lui stesso,
col suo tocco, le aveva ridato....
E
lei... lei era così felice. Ned si chiese se per caso fosse
solo lui
a rendersi conto quanto tutto, di lei, in quel momento brillasse.
-
Sei sempre così carino, quando ti preoccupi per me
– disse Chuck.
- In ogni caso, come puoi vedere, non mi è ancora successo
niente, e
ho intenzione di approfittare di ogni singolo attimo passato
così!
Ned
avrebbe voluto davvero esprimere a parole quanto fosse grato per la
sua sola esistenza, quanto lei fosse preziosa per lui, ma soprattutto
che la sua decisione di riportarla in vita, per quanto rischiosa, era
la decisione migliore che avesse preso in tutta la sua vita. Non lo
fece, ma si limitò a guardarla con amore.
Chuck
stava quasi per mettersi a saltellare, e all'improvviso sembrava
eccitata per qualcosa. Solo allora Ned si accorse che si trovavano in
una zona della città che, decisamente, non aveva mai
visitato
assieme a lei.
-
Chuck, dove stiamo andando?
-
A prendere la tua sorpresa!
*
“Tsutae
kirenu itoshisa wa
Hana
ni natte machi ni futte
Doko
ni ite mo kimi wo koko ni kanjiteru...”
“Che
tutto l'affetto che non riesco a trasmetterti
Si
trasformi in fiori e piova sulla città
Ovunque
tu sia ti sento qui con me...”
Sorpresa?
-
Lo so, lo so – disse la ragazza, staccandosi dal suo braccio
e
afferrandogli anche l'altra mano. - A te le sorprese non piacciono
tanto. Ma oggi... beh, per oggi puoi fare uno strappo alla regola,
no?
Ned
scosse la testa, sorridendo. - Naturalmente – disse.
Chuck
si mise a camminare più velocemente, quasi correndo. Ned si
lasciò
trascinare, finché non arrivarono in una piazza con una
grande
fontana al centro. Lì accanto, una mascotte vestita da orso
vendeva
palloncini a forma di cuore.
-
Adesso chiudi gli occhi – disse Chuck, ridendo, e lui
obbedì.
Chuck
lo guidò, sempre tenendolo per mano, e lo fece sedere. Molto
probabilmente si trovavano sul bordo della fontana, a giudicare dallo
scrosciare dell'acqua dietro di loro.
Poi,
subito dopo, sentì Chuck che gli sollevava le mani.
Ad
un tratto sentì qualcosa sotto le sue dita, attraverso i
guanti;
qualcosa di morbido e caldo.
La
sua pelle.
-
Chuck-
-
Stai fermo – disse la ragazza. - Abbiamo parlato di uno
strappo
alla regola....
Chuck
baciò lentamente le sue dita, per nulla intenzionata ad
interrompere
quel contatto. Ned poteva quasi sentire, con un po' di immaginazione,
la pelle liscia della ragazza sotto i suoi polpastrelli, quella pelle
perfetta che avrebbe voluto poter toccare e baciare in ogni momento
della sua vita.
-
Non aprire gli occhi – sussurrò la ragazza, mentre
Ned sentiva le
sue mani toccargli il viso.
Normalmente,
sempre a causa di quell'irrazionale timore che qualcosa andasse
storto, non le permetteva di farlo. In quel momento, però,
Ned si
pentì di tutti quegli attimi passati ad aver paura.
-
Tu sai che ti amo, vero? - disse, pur consapevole del fatto che
nessuna frase, nemmeno la più dolce che gli potesse venire
in mente,
avrebbe mai potuto esprimere ciò che sentiva nel profondo
del suo
cuore.
-
Non sarei qui, se non fosse stato per quello... e lo sai, ti amo
anch'io, Ned.
-
Era... era questa, la sorpresa? - disse Ned, aprendo gli occhi. Le
sue mani erano ancora sul volto di Chuck.
Chissà
quanto doveva sembrare strana, quella scena, agli occhi dei passanti:
due innamorati che si accarezzavano i volti, soddisfatti come se si
fossero appena scambiati un bacio appassionato.
Chuck
scosse la testa. - La vera sorpresa è lì
– disse, indicando
davanti a loro.
Erano
seduti proprio di fronte ad un negozio di abbigliamento. In vetrina,
cinque manichini erano disposti in varie posizioni, dando l'idea
generale che stessero per balzare fuori dalla vetrina.
-
Un giorno sono uscita da sola per la città, e ho visto
questo
negozio. La vetrina è stupenda, non trovi? I manichini
sembrano
quasi veri.
-
Hai ragione – disse Ned. In effetti, il livello di dettaglio
sembrava impressionante.
-
Ora non ci resta che entrare dentro e ritirare il regalo. Devi solo
provarlo!
*
“Omoide
zutto zutto oikaketa yume futari ga tooku e itte mo
Donna
tsurai yoru mo kujikesou na chikai demo
Waratte
motto saigo no lady kitto sotto negai todoku
Akenai
yoru wa nai yo love so sweet...”
“Il
sogno inseguiva sempre, sempre i ricordi, anche andando lontani
Per
quanto le nostre notti saranno dure, per quanto il nostro giuramento
ci sembrerà scoraggiante
Sorridi di più, mia ultima lady, di
certo pian piano il mio desiderio ti raggiungerà
Non esistono
notti che non albeggino, l'amore è così
dolce...”
Così,
entrarono nel negozio. Tutto, lì dentro, profumava di fiori
e
primavera, nonostante la stagione non fosse esattamente quella
giusta.
Chuck
però non perse tempo,
e si rivolse subito ad una delle commesse, la quale prontamente si
diresse verso la vetrina.
Ritornò
poco dopo, portando con sé una giacca indossata da un
manichino.
-
Quando l'ho vista, ho subito pensato che ti potesse stare benissimo
–
disse Chuck. Effettivamente sembrava proprio il suo genere. Inoltre,
come si accorse provandola, gli calzava a pennello.
-
Chuck, è... grazie – disse Ned. Nessuno di loro
due riusciva a
smettere di sorridere, e Chuck sembrava particolarmente soddisfatta.
Ma, mentre uscivano dal negozio, non era difficile notare che la
bocca di Chuck era incurvata in uno strano sorrisetto.
Le
sorprese non finiscono qui, pensò
Ned, ritrovandosi davanti proprio la mascotte coi palloncini.
Naturalmente, ne prese uno per Chuck, che lo ringraziò con
un
sorriso.
-
Guarda nel taschino della tua giacca nuova – disse lei,
agitando
con impazienza il filo del suo nuovo palloncino.
Ned
si tolse un guanto, e controllò il taschino. Con sua grande
sorpresa, le sue dita incontrarono qualcosa di metallico.
-
È... un anello. Chuck, io-
-
Oh, tranquillo, non è quello che potresti pensare. Sarebbe
ben poco
tradizionale, inoltre sarebbe così strano... magari un
giorno, ma
non certo ora. Io ne ho un altro – disse Chuck, tirando fuori
una
versione più femminile dell'anello che Ned si stava
rigirando tra le
dita. - È... beh, è per farti una promessa. Un
modo per farti
sapere che, finché tu lo vorrai, io resterò qui.
Lo
so, ci sono tante difficoltà che non possiamo fisicamente
superare,
e non ti biasimerò se, magari, un giorno troverai qualcuno
di più
normale, qualcuno che potrai toccare, ma-
-
Va tutto bene, Chuck – disse Ned, indossando l'anello. -
È una
promessa che ho fatto nel momento in cui ho deciso di lasciarti in
vita. Tu... sei sempre stata l'unica.
Chuck
sorrise dolcemente, indossando il suo anello. - Che coppia strana,
noi – disse, rimettendosi il guanto e intrecciando le dita a
quelle
di Ned.
-
Questo sarebbe il momento per un bacio, sai? - fece lui
-
Allora, che ne dici di andare al Pie Hole e approfittare della gran
quantità di pellicola che abbiamo a disposizione?
-
Ottima idea – rispose Ned.
E
così, insieme e sempre più uniti dall'amore che
provavano l'uno per
l'altro, si incamminarono, ignari però del fatto che
qualcuno non
molto lontano da loro avesse osservato tutta la loro scena....
*
Una
cosa non era sbagliata riguardo ciò che Chuck e Ned avevano
detto
sulla vetrina: infatti, i manichini erano, appunto, delle vere
persone. Cinque ragazzi, per la precisione, che avevano seguito lo
spettacolo fornito da Chuck e Ned in quei pochi minuti con molto
interesse.
-
Erano carini, vero? - disse uno di loro.
-
È la ventesima coppietta per cui oggi hai detto questo,
Aiba-chan.
-
Non senti proprio l'atmosfera di San Valentino, vero, Nino-chan?
- disse quello al centro.
-
Oh, zitto, J! Tu almeno sei fortunato... Sho-san di certo
avrà una
bella sorpresa per te, dopo il lavoro....
J
(soprannome di Jun)
rise maliziosamente. - Prima dovrà vedere cos'ho io
in
serbo per lui....
-
Sicuramente non sarete mai romantici come quei due! - disse Aiba,
ancora estasiato per la scena a cui avevano appena assistito.
-
Oh, giusto! - fece Jun. - Sho-chan, appena torniamo a casa spero bene
che tu abbia un anello da darmi! Questo sì che è
un modo romantico
per dimostrare il proprio amore!
Sho-chan
sospirò.
- Certo, un altro
anello da aggiungere alla tua misera collezione...
e comunque, Aiba-chan, mi chiedo come quei due possano essere
più
romantici di noi. Voglio dire, nemmeno un bacetto....
-
Già – fece Aiba. - Chissà
perché....
-
E io, invece, mi domando come mai quel tizio avesse bisogno proprio
della mia giacca! - esclamò l'ultimo, che era rimasto in
canottiera.
-
Ohno-kun, la ragazza aveva fatto mettere l'anello nel taschino
–
disse Jun. - Per caso sei geloso?
-
No, certo che no – bofonchiò Ohno. - Anche se,
almeno quest'anno,
per San Valentino... - continuò, lanciando occhiate
piuttosto
eloquenti verso il basso.
Nino
sbuffò. - Bene, bene, speravo che un giorno ti decidessi ad
essere
più specifico per queste cose, ma a quanto pare non mi resta
altro
da fare... mi offro volontario!
Uno
strano silenzio cadde su tutta la vetrina.
-
Non sto scherzando, Oh-chan – disse Nino.
-
E che sia meglio così, Nino-chan – rispose
l'altro. - Perché non
vedo l'ora di poter passare una serata solo con te....
-
Yatta! - esclamò Aiba, felice per i suoi amici. Per lui,
invece,
solo un bell'appuntamento con una super tavoletta di cioccolato e col
suo film preferito.
Ma,
dopotutto, la felicità si nasconde anche in queste piccole
cose.
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