Fermati,
lascia qualsiasi cosa tu stia facendo, tieni con il dito il segno del
libro che
stavi leggendo, alzati dalla tua scrivania cui eri seduto a studiare,
appoggia
il pennello con cui dipingevi la tua tela bianca, togliti le cuffie con
cui
ascoltavi la tua canzone preferita, rallenta passando dal viale per
andare a
quell’appuntamento; per un momento, un solo momento, metti in
pausa.
Se
hai una finestra vicino a te, un balcone,
un lucernario, un cortile , una terrazza; fermati e respira.
Guarda il
cielo, oggi è di un azzurro impossibile, oggi non
c’è una sola nuvola in cielo,
e non riesci ad accorgertene, il mondo sta girando attorno al sole, il
mondo
gira su se stesso, e il vento fa muovere i rami dell’albero
che si trova sotto
la tua vista, e pensi: è il vento o la terra che gira? Fissi
il tuo sguardo sul
cielo che ti sembra a portata di mano, anche se sei cresciuto senti
ancora in
te la convinzione che alzando un braccio tu possa toccarlo, tu possa
toccare il
cielo. E ti concentri a guardare un punto nell’infinito
azzurro del cielo, ti
concentri così tanto come se da un momento
all’altro dovesse succedere
qualcosa. Non succede niente, o forse è già
successo. Nell’aria c’è talmente
tanto silenzio che senti il sangue pulsare nelle vene il tuo cuore
battere, i
tuoi polmoni inspirare l’aria.
Ti sei
fermato a respirare, è passato un minuto, ma in questo
minuto è come se avessi
vissuto la storia dell’universo.
E riprendi
a fare tutto quello che avevi messo in pausa, continui a leggere il tuo
libro,
ti risiedi al computer, riprendi il pennello in mano, rimetti le
cuffie,
riprendi il passo;
Ecco che
tutto ricomincia.
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