<
Sai perchè Nath non ha finito la scuola qui?! >
<
No. Non sapevo
che l'avesse cominciata qui. Pensavo avesse deciso di studiare
lontano. >
<
Ha... ha dovuto, allontanarsi
dalla città per... motivi di sicurezza... >
da
“A mezzo giorno saluta le
sue amiche con un bacio...”
cap. 24
-
NAAATH!! No!
-
Ti prego Nath,
fermati!
-
Stai calmo!
-
Smettila!
Vedo
rosso. Niente mi
può fermare. Non i miei amici che cercano, con le mani di
trattenermi. Non mia mamma che vede per la prima volta la rabbia
trasfigurarmi il volto nel momento in cui arrivo a casa e corro in
camera.
Katy grida, la sento.
Sento anche che sta per piangere. Piange perchè ha paura ma
io no.
Io ho solo una rabbia cieca dentro.
Io
lo ammazzo quel
grandissimo pezzo di merda! Lui e tutti i suoi amici! E lei non mi
crede! Loro due non mi credono!
Le
mie belle
colombelle, escono spesso con la mia compagnia, siamo
diventati
amici io e Katy.
In mano ho la mazza da
baseball che mi ha regalato papà in prima media.
È di legno chiaro
con l'impugnatura verde. È leggera, lucida.
Ero bravino a giocare a
baseball; l'unico difetto era che non amavo perdere.
Urlavo. Urlavo come un
pazzo, insultavo tutti: i vincitori, i miei compagni, l'allenatore e
quindi mi hanno cacciato. Peccato! Mi è sempre piaciuta la
sensazione di colpire forte qualcosa con la mazza! Direi che mi
è
mancata molto quella sensazione.
Adesso stringo forte
l'impugnatura con entrambe le mani. Mi carico ed esplodo, scaricando
tutto il mio sentimento sulla sua macchina. I finestrini si
infrangono e le briciole dei vetri sull'asfalto del parcheggio
luccicano.
Come la mia mazza
impatta con l'auto, parte l'allarme e più quello suona
più mi da la
carica per colpire e sfogare tutta la mia rabbia. Ho un carattere del
cazzo, lo so! Se mi prende lo stomaco distruggo tutto quello che
incontro ma stavolta è diverso.
Nelle mie orecchie
sento i suoni che mi circondano attutiti perchè ho stampato
a fuoco
nella mente quel martedì mattina... Quel gran bastardo era
là con
gli amici, suoi pari, che se la ridevano e scommettevano su quante
ragazze si sarebbero fatti durante il week-end. Poi ho sentito i loro
nomi... Italia e Katy... le due belle
colombelle... le
chiamavano così perchè lo erano davvero. Belle
senza dubbio, non
erano come le ragazze che frequentavano la squadra di nuoto. Katy poi
era un fiore... ero innamorato di lei circa dalla quinta elementare.
Io ero il più casinista ed ero l'unico ad avere il banco
attaccato
alla cattedra. Una mattina lei è entrata in quella classe
dove non
conosceva nessuno e la maestra l'aveva fatta sedere vicino alla
cattedra e quindi vicino a me.
Volevo darle un bacio.
Vorrei ancora darle un
bacio, magari più di uno, e ovviamente non come quello di
allora, ma
lei era amica di mia cugina e loro due erano intoccabili.
-
… Chi scommette
sulla bella colombella!?
- Lascia stare
Italia!
- Hey capitano, non
ti scaldare! Intoccabile! Quella è tua di diritto... quanto
tempo è
che ci stai dietro?!
- Troppo, se non me
la molla, la mollo io!! Dammi una settimana, dieci giorni. Domenica
andiamo al parco...
- Oh.. che carini!
Giocherete con la neve!?
Si
spintonavano e se la
ridevano... avevano scommesso su di loro come fossero due premi e
lì
non ci vidi più.
Non sono un santo
neanche io, solo evito di segnare una tacca tutte le volte che esco
con qualcuna!
Ero andato là da loro,
avevo urlato, rovesciato sedie, fatto volare il pranzo addosso a
tutti. Ero una furia. Sono stato sospeso una settimana e mi toccava
pulire con i bidelli il pomeriggio.
Oggi, fuori dalla
piscina, Morìs e l'altro ne parlavano ancora, in disparte e
si
complimentavano su come era riuscito a farsi dare il suo numero
…
dammi una settimana e la bella colombella spiccherà
il
volo... insieme al mio uccello però!!!
Sono andato a casa e ho
preso la mazza. Mia mamma non è riuscita neanche a prendermi
per un
braccio tanto andavo di fretta. Ha gridato qualcosa, su per le scale,
tipo un “Stai attento che ti metti in guai seri!”.
Povera mamma... sono
proprio un gran casinista! Però Katy e Italia sono
intoccabili! Per
me!
Credo che abbia
chiamato lei Paul, il mio migliore amico, dicendogli che sembravo una
furia. Lui avrà chiamato gli altri due, Thomas e Davide.
Katy doveva
essere con uno di loro tre perchè non avrebbero avuto motivo
di
chiamarla!
Con chi era?! Era da
sola con uno di loro!? … Gelosia … Mancava solo
lei!
Rabbia e gelosia:
un'accoppiata vincente!
La fiancata destra è
completamente andata. Sono sudato fradicio nonostante sia pieno
inverno.
Quattro o cinque o sei
mani mi prendono e mi sbattono per terra.
Mi accorgo solo ora che
luci blu e rosse brillano.
Mi rialzo e una
cinquantina di persone fissano me, la macchina, i due tipi della
polizia che scendono, Morìs e qualche suo amico, Katy piange
e Paul
la abbraccia.. oh, Paul. Una fitta al cuore. Ahi! La gelosia fa male.
Ma almeno so che tipo è. So che con lui è al
sicuro. Io me ne sto
qua fermo immobile, con la mazza in mano che poggia per terra.
Seduto
sulla macchina
dei miei, da dietro il finestrino oscurato vedo Italia arrivare. Si
avvicina a Katy e le bacia una guancia. Poi un'altra fitta al cuore.
Si avvicina a Morìs, si parlano. La macchina parte.
“Nath,
l'hai fatta
grossa! Non la passi liscia! ” “...mettesse
contro
una famiglia di avvocati...” “...
scusarci con mio
fratello...” “...a
tuo papà verrà
un infarto!”
Sento solo frasi
sconnesse, nelle orecchie sento fortissimo il pulsare del cuore.
Vedo sui miei palmi con
quanta forza ho stretto la mazza e sui dorsi piccoli graffi.
Tocco sperando di non
aver preso schegge in faccia. Mi accorgo così di piangere.
Vorrei
asciugare le lacrime ma una mano mi tira giù dalla macchina
e
un'altra mi colpisce dritto dritto in faccia.
Seduto
ad una scrivania
dentro la caserma, sento mio papà che parla con un uomo, il
comandante o il maresciallo. Non so chi sia ma vedo un ragazzo
più
giovane che scrive veloce quello che si stanno dicendo.
Da quando mi ha dato
quello schiaffo poderoso non mi ha più rivolto lo sguardo.
Ad un certo punto sento
mia mamma che piange. Appoggio la mia mano sulla sua e la guardo.
Mi abbraccia forte e la
sento singhiozzare piano.
- Oh. Tesoro mio...
cosa ho sbagliato con te?! - E qui mi sento veramente la merda
più
merda che possa esserci! Vorrei dirle che non è colpa sua
che non è
vero che ha sbagliato lei. Sono io il cazzone della situazione, io
che ho deciso di sventrare a mazzate la macchina del capitano
degli stronzi. io. Solo io. Solo colpa mia.
Dalla mia bocca non
esce niente. Forse nemmeno respiro. Però piango. Senza
singhiozzi e
singulti, quella è la mamma che sta piangendo
così. Io solamente
svuoto la mia riserva di lacrime.
Papà si alza dalla
poltroncina e abbraccia la mamma. Sono sempre stati genitori
affettuosi i miei. Li vedo spesso abbracciati o scambiarsi un bacio
la mattina.
Papà mi guarda dopo
quello che mi è sembrato un secolo e ci porta a casa.
Sono
passate due
settimane da quel maledetto giorno. Sono stato ritirato da scuola il
giorno dopo. Iscritto in un'altra scuola, in un'altra città
in
giorno dopo ancora.
“Non
verrà sporta
denuncia da parte né della scuola né dei Reeds se
te ne vai. Non è
il primo casino che combini a scuola. Ma devi capire che la vita non
è tutta un gioco! Vai da Jada e Cole. Per tutti saranno zia
e zio.
La mamma di Jada era molto amica di tua nonna! Hanno una quindicina
di anni più di me e mamma. Hanno tre figli maschi di qualche
anno
più di te e una ragazza della tua età. Ti prego
fai il bravo e sii
gentile. Vorrei dirti che mi dispiace ma stavolta te la sei cercata
Nath!”
Papà è stato freddo e
distaccato ma con gli occhi lucidi.
Ha ragione: non è il
primo casino che combino e stavolta me la sei cercata! Me lo merito!
È ridicolo ma la cosa
che mi dispiace di più oltre a lasciare mamma e
papà è che lascio
Katy nelle braccia di qualcun altro. Poi, certo! Italia mi
mancherà,
Paul, mi mancherà! Mi mancheranno Thomas, Dave, Nichole,
Rob,
Benjamin, Christian, Sebastian... alcuni li conoscevo già da
tempo,
altri da poco, però mi mancheranno!
Le
mie valigie sono sul
letto pronte. Papà ne prende una. Mamma si soffia il naso e
prende
l'altra.
- Amore, cinque minuti
e partiamo. Ci sono i tuoi amici, li faccio salire.
Le do un abbraccio e la
ringrazio.
Sono tutti lì, nella
mia quasi ex-camera. Italia mi salta addosso nel suo classico stile
koala e mi insulta. Dopo giorni di mutismo da parte sua, accetto
qualsiasi cosa.
- Sei un vero
deficiente Nathaniel! Ma non azzardarti a dimenticare nessuno di noi
o veniamo là e ti riduciamo peggio della macchina!
I ragazzi fanno battute
e scherzano ma lo sento che non c'è l'allegria solita. Katy
sorride,
le altre ragazze mi abbracciano e se ne vanno. Restiamo in quattro.
Io, Paul, Katy e Italia. Eravamo i più legati tra di noi!
Guardo Katy e mi torna
in mente quel giorno. Era terrorizzata. Forse è meglio che
vada via.
Io so solo fare a botte e combinare casini. Paul è meglio!
Il mio amico mi
abbraccia.
- Italia ha ragione,
sei un vero deficiente. Ma prima che mi metta a piangere me ne vado!
Gli sorrido, gli voglio
veramente bene. Cerco di rispondergli ma mi sussurra all'orecchio
cogliendomi di sorpresa.
- Non stiamo insieme.
Siamo troppo amici io e te! Le terrò al sicuro dagli stronzi!
E esce dalla porta
dritto.
Italia mi bacia una
guancia.
- Chiamami ogni tanto..
se ti va!
- Ok
E resta solo Katy. La
abbraccio stretta. Al di là del fatto che mi piaccia
è una grande
amica per me! Le voglio veramente bene! Io vorrei stringerla a me
ancora delle ore ma la sento muoversi e allora lascio la presa.
- Fai buon viaggio!
Il suo fiato caldo sul
collo è adrenalina pura, non come quella di quando faccio a
botte,
meglio! Molto meglio!
Mi sorprende
lasciandomi un bacio sulla guancia. Gli occhi le si velano di
lacrime. Si avvicina al mio volto, lascia un altro bacio a stampo
sulla bocca. Prima di staccarsi da me e fuggire via, spalanca gli
occhi.
Questo è il bacio che
volevo darle in quinta elementare!
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NATH <3
ciao!!!!
questo è l'extra che mi ero promessa di scrivere!!!!
come potete vedere si spiegano un po' di cosine....
spero vi
sia piaciuto...
baci
Marta
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