primo capitolo
Mai
nessuno in tutta la sua vita era riuscito a farla esplodere in quel
modo.
MAI.
Lily camminava di gran carriera per i corridoi di Hogwarts con gli
occhi gonfi di lacrime di rabbia e amarezza.
Rabbia provocatale da un episodio spiacevole di cui era appena stata
vittima.
Non ne poteva più di quello
sbruffone,stupido,montato,presuntuoso e arrogante. Erano ormai sei anni
che una persona (a cui vanno attribuiti,a parere di Lily,tutti i
sostantivi prima elencati) era diventata il suo incubo da
sveglia,addormentata e qualsiasi altro stato si possa stare.
Quella persona si chiamava James Potter.
La rossa ragazza attraversò infine gli ampi portoni del
castello e si diresse al lago nero,da cui si intravedeva la Piovra
Gigante galleggiare pigramente in superficie per cogliere gli ultimi
bagliori di quell’ancora calda giornata di fine settembre.
Lily si sedette stancamente sotto un platano,al riparo da sguardi
curiosi,con la testa tra le ginocchia,a loro volta strette al
petto,piangendo lacrime amare,di rabbia,risentimento,orgoglio
ferito...profonda tristezza.
“Perché mi riduco così?”si
chiedeva.”perché gli permetto di farmi
questo?”.
Lily era stanca di quella situazione,stanca di essere
l’oggetto di derisione e burla da parte di quel pallone
gonfiato,stanca di trovarsi ormai molti pomeriggi lì,sotto
quello stesso albero,a versare lacrime su lacrime.
Il bello di tutta quella situazione,ormai passata alla storia nella
scuola,era che tutti,dal primo all’ultimo studente,professore
e fantasma,sapevano che dietro quegli infiniti litigi c’era
qualcosa di profondo,che in realtà provavano qualcosa di
vero l’uno per l’altra.
Amore?molti se lo chiedevano,e molti sostenevano di poterlo affermare
tranquillamente.
Ma,se così era,entrambi lo mascheravano veramente molto,ma
molto bene.
Lui ostentava lo stesso atteggiamento da anni.Tutto era iniziato il
primo settembre di sei anni prima.Il ragazzino vivace dai capelli
arruffati quale era James, aveva notato sul binario 9 e 3/4 della
stazione di King’s Kross una bambina,capelli rosso
fuoco,occhi verde smeraldo,esile,lineamenti dolci e un’aria
spaurita sul volto. Cosa poteva saperne allora James
dell’amore,dell’attrazione,perfino delle semplici
cotte?
Anche se non ne sapeva minimamente il motivo,però,dopo
quella fugace visione,dentro di lui era scattato
qualcosa…qualcosa che lo spingeva a farsi vedere,a spiccare
in mezzo agli altri,ad attirare l’attenzione;ma lui non
desiderava farlo per conquistarsi una folla,lui voleva farlo per
conquistare LEI.
E bhè,si sa,dagli undici anni in poi la strada è
tortuosa,poiché è quella
dell’adolescenza.E, imboccata quella,per Lily non ci fu
più scampo.James cominciò ben presto ad
assillarla,seguirla prima e dopo le lezioni,infastidirla
durante,perseguitarla a colazione pranzo e cena.Ella ringraziava i
fondatori per la brillante idea di truccare le scale del dormitorio
femminile perché i ragazzi non vi potessero
salire,poiché almeno lì poteva restare in santa
pace.
A cosa poteva portare tutto questo però,se non alla reazione
istintiva di lei,ovvero l’insofferenza assoluta verso quel
ragazzo?
Erano quindi iniziati ben presto i litigi epici,che di solito si
sviluppavano con:
· inizio:lei che lo accusava di non
darle un minuto di tregua.
· lui le ribadiva che se solo lei avesse
accettato di uscire la cosa si sarebbe risolta.
· allora lei ribatteva che poteva
sceglierne una qualunque della schiera di oche che gli sbavavano
dietro(che negli anni si era sempre più allargata).
· lui le rispondeva che le altre erano
troppo facili da conquistare e non gli avrebbe dato gusto.
· (Di solito a questo punto) Lily
perdeva le staffe,poichè odiava sentirsi dire di essere
più che altro un
trofeo,cominciando con l’elenco degli
aggettivi a scopo di insulto che ormai tutti i loro compagni di casa(ma
non solo) avrebbero potuto stilare in un elenco: presuntuoso,
arrogante, montato, stupido, sbruffone, altezzoso, esibizionista
etc etc etc…
· è lì che a lui
prendeva gusto poiché adorava farla arrabbiare:riteneva la
“sfida” ancora più interessante.
· immancabilmente lei andava su tutte le
furie vedendo il suo sorriso sbeffeggiante e cominciava ad urlare,ma
urlare con la U maiuscola.
· infine la discussione si concludeva :
- o con la fuga di lei da tale esasperazione,con la grande
soddisfazione sul volto di lui,o,molto raramente però, con
l’inizio del vacillare di lui
sotto insistenti e feroci attacchi,che conducevano immancabilmente a
far perdere la testa anche lui, che cominciava allora a dire
qualcosa di poco piacevole su di lei.
- oppure poteva svolgersi nella seconda maniera: si poteva
vedere lei sparire con le lacrime che combattevano per
uscire,ma che mai avrebbe mostrato al
“nemico”,e lui cominciare a fare ancora di
più il galletto e il bullo con chiunque
passasse,per sfogare la sua ira e la sua amarezza.
E il motivo di questa reazione da parte di entrambi,anche se non lo
avrebbero ammesso mai,neanche sotto tortura,era che soffrivano
veramente tanto di sapere che l’uno provava certe cose
dell’altro,poiché la realtà era che il
sentimento tra loro c’era,eccome se c’era.
Tornando al giorno in questione…quello era stato uno di
quelli con la conclusione numero 2.
Lily se ne stava tranquillamente accoccolata ad un tavolo
dell’accogliente sala comune di Grifondoro,svolgendo un tema
per la Mc.Granitt,ma,come quasi tutti i giorni,non ci volle molto
perché la sua quiete venisse bruscamente interrotta. Il
quadro della Signora Grassa si scostò e dal buco del
ritratto sbucarono una testa dai capelli neri arruffati e una faccia
vispa,in cui risaltavano un paio di occhiali tondi.Ancor prima del
corpo però,erano giunte nella sala grasse risate e una frase
da quella che era inequivocabilmente la voce di James:
-No..AHAHAH…Felpato tu mi vuoi morto!!..AHAHAH…Ma
come ti è venuta in mente
questa?!?!...AHAHAH…infilare Mrs.Purr in un tutù
da ballerina!!!!..AHAHAH!!...-
Di seguito al moro sbucarono altri tre ragazzi:uno innegabilmente
attraente,con quei suoi capelli corvini lunghi fino alle spalle che
ricadevano distrattamente sul viso incorniciando i
meravigliosi occhi blu dallo sguardo profondo e seducente e un volto
dai tratti sofisticati e dannatamente irresistibili,come era anche il
suo corpo ben sviluppato e possente. Al seguito un ragazzetto che in
confronto agli altri due sfigurava talmente tanto che tutti si
chiedevano come egli fosse potuto appartenere a quella eccezionale
compagnia.Era basso e cicciottello, con una faccia che ricordava un
misto tra un topo e un maiale,occhietti piccoli e spauriti e denti
sporgenti,incorniciata da fitti e sciatti capelli
rossicci.L’aspetto in generale dava il senso
dell’amorfità dell’individuo.
L’ultimo ad entrare fu un ragazzo alto e
magro,dall’aria sciupata,volto pallido e quasi sofferente,che
lo rendevano molto più vecchio di ciò che in
realtà era;sotto quei particolari marcati,si intravedeva
però un aspetto gradevole,evidente soprattutto negli occhi
profondi e saggi,di uno scuro marrone,che trasmettevano
un’infinita tranquillità e soprattutto
bontà.
In ordine i tre al seguito di James erano Sirius Black, Peter Minus e
Remus Lupin,o meglio conosciti tutti e quattro come i Malandrini,a
causa della loro fama ben immaginabile di combinaguai.
Entrando fecero un gran baccano:James e Sirius ridevano
sguaiatamente,Peter istericamente e Remus ostentava un sorrisetto:in
quanto prefetto non doveva mostrarsi così divertito da tale
burla,ma i suoi occhi tradivano quanto in realtà lo
divertisse la marachella.
La sala fu ovviamente invasa dalla loro presenza,e tutti i presenti non
poterono che essere destati dalle proprie occupazioni. Lily
cercò di farsi piccola piccola nella sua postazione
angolata, raccogliendo in fretta le sue cose in modo da cercare di
sgattaiolare inosservata fuori dalla stanza mentre James era ancora
intento a riprendersi dal gran riso. Ma,quando aveva riposto anche il
suo ultimo libro,la voce di Potter le giunse molto fastidiosamente
all’orecchio,riportandola bruscamente alla
realtà,ovvero che per lei era impossibile scappare da
quell’individuo.
-Hey Evans dove te ne scappi?- Esclamò allegramente James
dopo averla notata quasi subito,grazie ai suoi eccellenti riflessi di
cercatore o forse grazie allo speciale radar che aveva per individuarla
ovunque fosse (anche se a questo contribuiva di gran lunga una cara
vecchia mappa. N.d.r).
-Ovunque lontano da te Potter- rispose gelidamente Lily fissandolo
negli occhi.
-Oooh un po’ nervosetta eh oggi?come sempre del
resto…-ribadì lui allargando il suo sorriso e
avvicinandosi a lei.
-Errato Potter,io sono nervosa solo quando ci sei tu nel raggio di un
chilometro…e comunque non è sicuramente affar tuo
dove vado.-rispose lei sorpassandolo per raggiungere il buco del
ritratto.
James fu più veloce e l’afferrò per un
braccio..-Eddai Evansuccia lo so che menti…so benissimo che
adori che ti insegua e so anche benissimo che alla fine cederai e
accetterai di uscire con me,perché mi trovi
irresistibile…-aggiunse con sguardo malizioso.
Lily al contatto con la sua mano ebbe un sussulto,come se fosse stata
colpita dalla scossa,che la fece voltare verso di lui con aria
glaciale.Stette qualche secondo immobile fissando il proprio
braccio stretto ancora dalla presa di James,alzando poi lo sguardo
verso il suo odioso interlocutore. Con tono pieno di profondo disprezzo
e freddezza sputò fuori la sua risposta con estrema lentezza:
-Lascia subito il mio braccio Potter- In quel momento faceva
paura.L’aria tutt’intorno si era gelata e tutti gli
spettatori,anche quelli che avevano deciso di non seguire
l’ennesima sceneggiata,si voltarono con sguardi stupiti verso
la coppia.
-Subito- ribadì Lily con più fermezza.
James rimase pietrificato dallo sguardo che ricevette ma presto si
riprese,almeno in apparenza,continuando con il suo tono arrogante:
-Oooh scusami infinitamente per aver toccato il tuo corpo
immacolato,tesoro…giuro che non sono infetto!-
-Tu…non devi...mai più...osare...toccarmi.-
Continuò la rossa pallida in volto e con sguardo veramente
assassino.Nessuno l’aveva mai vista in quello stato.Forse
perché tra i due mai c’era stato il minimo
contatto fisico.Ma ciò sembrò destare James,che
lasciò immediatamente la sua mano e guardò la
ragazza…ferito?
-Evans non pensavo ti schifassi così se qualcuno ti sfiora.
Poi ci credo che nessuno vuole essere tuo amico.-ribattè lui
senza più la minima traccia di sfrontatezza e arroganza di
poco prima.
-E tu che ne sai Potter?non sai niente di me,niente!credi di conoscere
tutti in questa scuola?che tutti siano un libro aperto per te
mostrandoti tutti i propri segreti perché magari,secondo la
tua stupida mente,sei il grande re di Hogwarts a cui tutto è
dovuto sapere?sei solo un presuntuoso,per giunta illuso!-
-Oooh Evans ma questo non lo vedo solo io che secondo te mi credo il
grande re di questa scuola,ma ogni singolo abitante,vivo o morto che
sia,di questo castello…sei odiosa e altezzosa e tu lo sai.
È per questo che non ti sopporta nessuno.-le parole di James
furono come coltelli per Lily, che trasalì e
sprofondò internamente in un abisso di
dolore.”è-è vero?n-nessuno mi
sopporta?s-sono così orribile?”.
A quel punto intervenne Remus,che tra l’altro conosceva Lily
e tra i due c’era un buon rapporto,amichevole.
-Adesso basta James…-
-Zitto Remus!è ora che la nostra Lily qui apra gli occhi,non
credi?-disse con più ferocia James fissando con
aggressività colei che gli stava davanti.
Lily si sentiva morire…
-Sei solo uno stupido Potter!-gridò e si voltò
uscendo dalla sala,questa volta senza essere fermata.
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