TITOLO:
Nella mia mente
AUTORE:
Akane
SERIE:
Criminal Minds (il mio dominio continua ad espandersi...)
TIPO:
slash, spoiler per chi non ha Sky e non ha visto la terza serie.
GENERE:
introspettivo
RATING:
giallo/PG13
PAIRING:
Reid ma non vi rovino la sorpresa… leggete e vedrete per chi
è
il suo cuoricino!
PARTI:
one shot
MODO:
pow di Reid
AMBIENTAZIONE:
non c'è un ambientazione precisa, durante la terza serie,
dopo
che Gideon se ne è già andato... sto seguendo
pari pari
le puntate che danno su Sky della terza serie quindi ci sono comunque
molti riferimenti anche a questi episodi, oltre che a cose accadute
in quelle vecchie.
DISCLAMAIRS:
i personaggi non sono miei ma degli autori...
NOTE:
da un po' mi tormentano anche loro e studiando studiando sono giunta
a diverse conclusioni, per fare chiarezza anche a me stessa ho deciso
di scrivere qualcosa, spero sia di vostro gradimento e spero anche di
essere giunta ad una buona comprensione dei personaggi, mi piacciono
sia Reid, che Morgan che Hotchner per motivi diversi e questa
è
l'inizio della mia teoria su di loro, sempre comunque dalla parte del
biondino, quello che mi ispira di più! Ringrazio tutti
quelli
che leggeranno la storia e la commenteranno. Buona lettura. Baci
Akane
NELLA
MIA MENTE
/ Numb - Evanescence (Linkin
Park cover)/
Gideon
era la mia guida, come un padre... quello che non ho mai potuto avere
perché il mio se ne è andato che ero piccolo,
lasciandomi solo con mia madre in preda alla sua malattia mentale.
Ora se ne è andato anche Gideon ma mi ha lasciato tutto
quello
che poteva lasciarmi per cavarmela da solo, mi ha lasciato i mezzi
per sopravvivere in questo mondo e non andare a fondo come stava
accadendo appena mi ha conosciuto.
Ero
molto legato a lui e continuerò ad esserlo per sempre, anche
se forse non lo rivedrò più... chissà.
Sul
momento sono rimasto di pietra, ho immaginato di esserci rimasto male
e di aver avuto bisogno di aiuto, di una valvola di sfogo, ma ero
cosciente del fatto che ancora non sentivo nulla.
Ciò
che mi porterò dietro per sempre.
Gideon
ha sempre cercato di farmi capire che non sapere ciò che si
prova non significa non provare nulla, ma nonostante io me lo ripeto
sempre e mi dico che in 'questa' situazione dovrei provare 'questo'
sentimento, non lo sento. È tutto un mio ragionamento.
Però
continuerò a cercare la chiave per sentire ciò
che
provo anche se il dubbio di non star provando nulla rimarrà
sempre con me.
Comunque
alla fine tutto ciò che sono stato capace di fare, leggendo
la
sua lettera, è stato vagliare le reazioni di Morgan e Hotch.
Mi sono visto col carattere di Morgan, lui avrebbe dato un pugno sul
muro e si sarebbe arrabbiato in modo eclatante, lui non solo prova e
sa di provare, ma riesce anche a dimostrarlo, esattamente tutto quel
che vorrei riuscire a fare io.
Se
fossi stato come Hotch invece non avrei dimostrato nessuna reazione
dal di fuori ma sicuramente avrei provato dispiacere. Un dispiacere
adulto, contenuto, comprensivo, ma non avrei detto o fatto nulla se
non rimanere fermo ed impettito a scorrere gli occhi sulla lettera.
Però
loro stessi non erano legati a lui quanto e come lo ero io e ad ogni
modo la mia reazione è semplicemente un non saper cosa
provo.
Un apparente nulla che provo e dimostro. Sarà
così?
È
vero che non provo e non sento nulla nemmeno ora?
Però
sono solo, chissà se lo rivedrò...
Sono
solo.
Me
lo ripeto insieme a tutto il resto della lettera rivedendo le scene
da lui illustrate e lo faccio almeno un migliaio di volte cercando di
arrivare all'unica verità di fondo.
Gideon
non sarà più con me ma io non sarò
solo.
Vero?
Mi
diresti questo, penso...
Perché
è vero che oltre al lavoro ed ai miei colleghi e mia madre
con
la sua schizofrenia io non ho nessun'altro, però
è
altrettanto vero che ormai ho un importante sostegno in Hotch che,
giorno dopo giorno, si prodiga per insegnarmi tutto ciò che
al
lato pratico io devo sapere per andare avanti. E non solo. Ora riesco
a parlare e confidarmi maggiormente con Morgan, anzi... diciamo che
è
diventato il mio confidente, l’unico a cui sono riuscito a
rivelare
certe cose di me e del mio passato..
Io
non lo capisco bene, nemmeno Hotch se è per questo, ma
Morgan
è diverso... lui è tutto ciò che
vorrei essere
io però non lo capisco. Non so come fa ad essere
così e
per questo gli chiedo spesso le sue opinioni, gli faccio molte
domande per poter un giorno riuscire a capire come fa e ad essere
più
come lui...
Così
sicuro, istintivo, pieno di sentimenti ed emozioni che esprime subito
e senza paura. Così senza paura lui stesso. Reattivo,
pronto,
irruente a volte ma sempre notevole e socievole... ha parole per ogni
situazione ma sono sempre parole sue, non di chi altri si aspettano
che lui sia. E non ha problemi a relazionarsi con nessuno, specie con
le donne. È sicuro di sé e non solo con la sua
bellezza, ma ha un portamento ed un modo di fare che attira
inspiegabilmente tutti quelli che vuole e non ha mai problemi una
volta che li ha intorno.
Così
come il suo comportamento con le donne. Non solo ne ha quante ne
vuole perché di natura è sexy, ma soprattutto
sembra
che non ci sia nulla che non va nel cambiarne una a notte... io lo
ammiro, vorrei veramente essere così, sempre pronto nelle
situazioni pratiche e di forza. Non comprendo come fa, così
mi
trovo sempre a fargli domande per capirlo.
Però...
Morgan non è solo quello che vorrei essere... a volte mi
sembra come se lui fosse proprio quello che vorrei e basta.
Mi
rendo conto che è così facile desiderarlo e che
coi
suoi modi sa comunque come ottenere quello che vuole.
Anche
se molti si sentono inferiori a me per il mio cervello, sento che per
lui non è così, anche se mi diverto a
bacchettarlo
perché è bello quando ha quelle reazioni
scherzose ed
ironiche nei miei confronti.
Ad
ogni modo il punto è che sono io quello che si sente
inferiore
a tutti e proprio per colpa del mio cervello che mi dà
troppe
informazioni e mi isola dal mondo, facendomi diventare parte di un
universo diverso dalla realtà che mi circonda.
Mi
sento lontano da tutto e da tutti ma quel che vorrei è solo
essere parte di quel tutto e di quei tutti.
È
esasperante e stancante.
Loro
non hanno paura nei momenti pericolosi dove richiede prontezza
d'azione e forza, io mi paralizzo perché la mia mente mi
rivolge contro tutto quel che potrebbe succedermi in quel caso, mi
dà
le statistiche e finisco sempre per notare il lato pessimista. Questo
lo chiamano lucidità ma io lo chiamo inferiorità.
Sono
utile ad analizzare, ricordare, sapere teorie ed anche se spesso
queste sono una grande arma, come diceva Gideon, guardo Hotch e
Morgan e mi rendo conto che anche loro comprendono il necessario ma
hanno un modo di fare e di muoversi e di agire che... bè,
semplicemente vorrei possedere anche io.
Ma
rimango sempre sommerso dal mio sapere e più di sparare
cento
parole al minuto non so fare. O a me non sembra di saper fare altro.
So
sparare, certo, ma nonostante Hotch mi abbia aiutato molto per
prendere l'abilitazione alle armi, io sono rimasto una mezza frana in
quel settore. Le armi aiutano ma alla fine la mia unica vera arma
rimane il mio cervello, il mio sapere, e anche se questo è
ciò
che ha sempre reso fiero Gideon, io continuo a voler essere un po' di
più come Morgan e ad assimilare quanto più posso
di
quegli insegnamenti pratici che Hotch tiene tanto a trasmettermi.
Lui
è come la mia guida pratica.
Si
è sempre prodigato molto nei miei confronti con l'esempio
attivo, ha dimostrato molta pazienza solo verso di me visto che
sembra proprio non averne nei casi normali. Mi ha insegnato ad usare
le armi e non mi ha mai voltato le spalle nonostante io ho sbagliato
l'esame molte volte. Mi tiene sempre con sé o mi affida a
Morgan nei momenti d'azione e di pericolo, mi da sempre dritte
importanti e perde tempo a sentire le mie definizioni discutendoci
addirittura su. Non lo fa con interesse ma sempre con freddezza e
compostezza, però lo fa ed io so che se lo fa è
perché
in fondo gli interessa o non lo farebbe, non perderebbe tempo con me,
mai.
Fa
molto affidamento su di me e sul mio sapere, io lo so, si fida molto
o non mi terrebbe con sé. Per me è una persona
molto
importante e diversa da Morgan.
Nei
momenti in cui mi è capitato di essere maggiormente in
pericolo per districarmi ho sempre fatto perno sugli insegnamenti di
Hotch, sulle sue parole, sui suoi esempi, sulle volte in cui lui
stesso si è trovato in quello stato e ce l'ha fatta... o
magari mi sono ricordato delle dritte che mi ha dato o di qualche
discorso che ho avuto con lui. Se dovevo dar loro degli indizi senza
poter comunicare direttamente, non è stato raro che puntassi
a
lui dicendo qualcosa nei suoi confronti.
Lui
ha sempre capito.
Sempre.
Quando
sono stato rapito so bene che tutti erano in profonda agitazione ma
sul momento cruciale in cui ho avuto la possibilità di far
capire loro dove ero, per non farmi capire dall'assassino ho dovuto
dire qualcosa che solo uno poteva capire. Non potevo rischiare di
farmi scoprire e provocare l'ira di quell'uomo che attento non
aspettava altro che miei errori. Così ho subito pensato ad
Hotch e a quel che ci siamo detti in uno dei nostri discorsi. Mi sono
chiesto se avrebbe capito il mio messaggio reale, solo lui avrebbe
potuto comprenderlo, è stato un azzardo. Se si era
dimenticato
di quel nostro dialogo?
Invece
è arrivato e anche se era tutto finito perché ero
riuscito a sparare al mio rapitore che stava per uccidermi, la mia
attenzione si è focalizzata unic~Qente su di lui.
Aveva
capito.
Si
era ricordato del nostro dialogo precedente ed aveva capito quello
che cercavo di dirgli.
Era
arrivato a me.
Così
spinto da quell'incontenibile senso di... di gioia... l'ho
abbracciato e lui mi ha stretto a sé cercando di darmi un
po'
della sua sicurezza.
Era
tutto finito, era lì con me.
Pensandoci
ora quella è stata l'unica occasione in cui ho provato
qualcosa.
Era
paura. Per tutto il tempo
del rapimento e
delle torture. Mentre quando lui è arrivato ho sentito gioia
e
sollievo.
Penso
che sia sorprendente.
Giorno
dopo giorno mi rendo conto che si tratta di questo.
Dopo
che Gideon è andato via e mi ha abbandonato, forse Hotch si
è
sentito in dovere di prendere il suo posto in modo più
completo e mi si è avvicinato di più facendo
attenzione
ad ogni mio atteggiamento o parola, senza farsi sfuggire nulla,
capendo al volo il significato di ciò che nascondo.
Oltre
alla mia guida pratica è diventato la mia guida per ogni
cosa.
Una
sorta di figura maschile, quella che è mancata nella mia
vita.
Senza di lui veramente mi sentirei di nuovo perso, così come
è
successo appena Gideon è sparito. O per lo meno immagino sia
così.
Hotch
per me ormai è questo e non potrei mai rinunciare a lui.
Però
Morgan è differente.
Molto.
Con
Hotch parlo tanto,
certo, però certe confidenze intime e private,
quelle che mi imbarazzano o mi
fanno maggior
male, non sono riuscito mai a dirle ad altri che Morgan. Gideon le
aveva sempre sapute quindi con lui non serviva io parlassi.
Quando
sono lì lì per esplodere, quando mi sento logoro,
quando proprio accumulo troppo e non lascio andare nulla e
c’è
una goccia, una sola, che mi sta per far urlare…
bè, lì
trovo sempre Morgan che mi placa dicendomi a modo suo la cosa giusta,
iniziando da sé
stesso,
mettendosi in gioco per primo nonostante l’idea che da, e lui
lo
sa, sia quella di uomo tutto d’un pezzo. Con me si snuda e mi
racconta particolari privati che lo toccano molto, così io
mi
sciolgo e anche se con molta fatica, riesco a farlo anch’io.
Perché
penso… se ne parla lui di cose così sue ed
imbarazzanti,
figurati se non lo posso fare io. Non ho certo una reputazione da
mantenere io… posso dirgli di questo…
E
finisco per parlargli.
Non
sempre lo faccio però
in quei momenti in cui mi serve o veramente rischio di fare
l’irreparabile, lui riesce sempre ad esserci come avesse un
radar.
Mentre
Hotch vede che ho
qualcosa che non va e
magari alla lontana capisce anche cosa, Morgan è
l’unico con
cui io stesso riesco a parlarne.
Non
mi chiede cos’ho, mi dice solo qualcosa su di sé o
il suo
punto di vista e capisco che con lui posso parlare.
Se
ci scambiamo certe confidenze, forse, poi sono più vicino a
lui e magari un po’ più simile in qualcosa. Anche
se non so
proprio immaginare in cosa potrei mai assomigliargli.
Il
punto però è quello che ho già detto.
Vorrei
essere come lui però ancor di più vorrei lui.
Lo
vedo come si comporta con le donne e rimango inebetito a guardare la
sua carica erotica e la sua sensualità che di natura ha, mi
trovo ad immaginarmi al posto di quelle ragazze e sono le uniche
fantasie che mi concedo poiché faccio subito qualcosa per
distrarmi, qualche giochino intellettuale o di
memorizzazione… o
magari snocciolo cento parole al secondo per riprendere possesso
della mia mente.
Eppure
sono lì e spero che mi dia presto l’occasione per
punzecchiarlo, che faccia qualche battutina o che mi tratti con
ironia e malizia… o che faccia comunque qualcosa nei miei
confronti. Lo stuzzico e lui non mi delude mai.
E
mi chiedo... ma Derek (il nome di Morgan. N.d.Akane)
tratterebbe in quel modo da cardiopalma anche me?
Però
rimarranno sempre e solo quesiti nella mia mente. Quesiti senza
risposta poiché non darò mai voce a nulla di
tutto
questo.
Mai.
FINE…
E
questo, mio caro Spencer Reid, è quello che credi tu!
Appena
trovo la giusta scena per il seguito, vedi cosa ti combino!!!!
Nota
di Akane
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