In pugno ad un segreto
Granelli di sabbia ricoprono il tempo.
Scorre. Scorre, e se ne va. Ma non dimenticherò questo
momento.
Questo è il tempo di vivere te, fino
all’ultima parte di me. Io ti sento, mi sei qui accanto, e il tuo corpo è mio.
Io ti amo. Sei il desiderio di ogni mio
istante, sei ogni battito del mio cuore, sei il ricordo della mia mente.
Ora devi fidarti di me, mentre ci
stringiamo fra le braccia.
Le foglie avevano cominciato a risplendere del bagliore
tiepido del sole di prima mattina. L’aria ormai non
era così pungente come la scorsa stagione e i fiori cominciavano a colorare il
cortile di Hogwarts.
Una ragazza dai capelli ricci e castani si stava
dirigendo nel suo dormitorio a passi svelti ma silenziosi, stando ben attenta a
non farsi scoprire da qualche insegnante in giro per la scuola a quell’ora.
Hermione
rientrò nella sua stanza. Cercava di fare meno rumore delle ali della piccola farfalla che si era posata sul bordo della sua
finestra. Vista l’ora, si rese conto che
sarebbe stato meglio assopirsi sul letto solo per qualche istante per poi
prepararsi alle lezioni faticose del giorno.
I suoi capelli profumati si accostarono delicatamente sul
cuscino. Le sue mani lo strinsero forte, mentre mille pensieri nella sua testa
erano rivolti a quello che le era accaduto poche ore prima. Era ancora stordita
ed incredula che una cosa tanto bella fosse finalmente
successa fra loro.
“Ron ti amo…”
Avvicinò delicatamente le sue dita alle sue narici:
poteva ancora sentire il dolce profumo del suo corpo e dei suoi capelli. I suoi
occhi fissavano le lancette della sveglia per concentrarsi in qualcos’altro e
non addormentarsi, ma era del tutto inutile i suoi occhi balenavano nel suo
pensiero come lampi nella notte e proprio in questo ricordo la ragazza si
addormentò.
“Hermione!Hermione!Alzati
forza!Ma lo vedi che ore sono?” Ginny la percuoteva
con molta poca grazia per essere un risveglio di prima mattina.
“G-Ginny?...ma
che c’è?”
“Che c’è?Hermione non è da
te!Sono le otto. Le lezioni inizieranno tra poco!”
“Le otto ok…LE
OTTO?O mio Dio perché non mi hai svegliato prima?”Hermione
balzò giù dal letto, sbattendo bruscamente contro lo spigolo del comodino.
“Bè di solito ci pensi tu a
svegliarti, sei sempre puntuale come un orologio svizzero! Ma
dimmi: perché diavolo sei vestita?”
“Mh..Bè… sai dovevo controllare una cosa sul libro di erbologia per il prossimo esame” Hermione
abbassò lo sguardo sperando che la rossa se la bevesse senza troppe
complicazioni.
“Ma Hermione, il prossimo esame
è tra un mese!Non dirmi che già ti stai preparando?...Riflettendoci
su, è nel tuo stile!Altrimenti come riusciresti a prenderti l’ennesima lode
anche questa volta?Non sia mai una A al posto di una A con lode, cadrebbe il
mondo!” Ginny bofonchiava sarcastica, mentre Hermione la squadrava dal basso all’alto un po’
puntigliosa, ma felice del fatto che ci avesse creduto.
“Non sei certo come quel testone di Ron che si ricorda di
avere un compito solo quando ritrova il suo diario sotto al
letto, completamente impolverato, al posto delle pantofole!E poi si
lamenta dei voti…”
Hermione
accennò ad un piccolo sorriso, poi dette uno sguardo
di sfuggita all’orologio.
“Cavoli!!!Le otto e dieci!!!!!Le
lezioni iniziano tra due minuti!Piton ci ucciderà se
arriviamo in ritardo. Sarebbe come avere assicurato uno D nel prossimo compito!!!”
“Si, si ok!L’apocalisse e tutto
il resto…muoviamoci!”
Hermione
entrò in classe appena in tempo. Dopo un solo istante Piton
minacciosamente barricò tutte le finestre della stanza con il suo fare “cordiale”
ed accese il proiettore.
“Dov’eri finita?” sghignazzò Harry alle sue spalle
“Te lo spiegherò…” rispose
velocemente Hermione per non farsi rimproverare.
Harry stava sudando le sette camicie per tenere sveglio
Ron, che ciondolava da una parte all’altra della sedia. Dopo poco ci pensò Piton a farlo riprendere: due ricerche per punizione da
consegnare entro due giorni e una bella librata in testa con tanto di copertina
rigida.
Finite le lezioni della mattina, il trio si diresse verso
la sala grande. Ron mangiava a più non posso,ma non
aveva ancora avuto il coraggio di guardare Hermione
negli occhi. Poco dopo li raggiunse Ginny.
“Bè allora, mi spiegate voi due cosa avete oggi?Ron è un cadavere assetato di cibo, tu Hermione mi hai proprio sorpreso sei arrivata giusto in
tempo per salvarti dal rimprovero di Piton, arrivi
sempre venti minuti prima per ripassare per la centesima volta la lezione!”
Hermione e
Ron sobbalzarono a quelle parole e si guardarono dopo tanto
silenzio alquanto imbarazzati. Al rosso cadde il cucchiaio dalle mani,
mentre Hermione lo supplicava con lo sguardo di non
proferire parola, avrebbe detto tutto lei.
“Vedi Harry….” Incominciò Ron.
Hermione si irrigidì da morire per poi dare un bel calcio a Ron di
sottecchi.
“Ecco il punto è che questa notte io e
Ron siamo andati in biblioteca per il prossimo esame di erbologia, sai bene che Ron ha una bella insufficienza e
così abbiamo, anzi per la precisione ho, pensato di prepararci il prima
possibile!”
“ Ma oggi non mi avevi detto che
c’era anche lui?” aggiunse Ginny insospettita.
“Bè vedi
mi ero appena svegliata dopo una lunga nottata, quindi mi sarà passato di
mente!”
Harry e Ginny incrociarono lo
sguardo ed entrambi presero coscienza del fatto che i due stavano nascondendo
qualche cosa.