Scream
______________________Nota di Barby
Sharpay,
Jane,
Martha,
Taylor,
Kelsi, Gabriella,
insieme.
<< Gabi! Gabi, fermati, devo parlarti! >>
Gabriella svoltò l’angolo ed entrò in
sala musica, senza dare retta alla ragazza che le stava dietro.
<< LASCIATEMI IN PACE!! >>
gridò, girando la chiave nella serratura. Si
appoggiò al vetro della porta, si lasciò cadere
giù, fino al pavimento e si mise le mani nei capelli. Si
guardò attorno. Solo strumenti musicali la circondavano. Se
girava la testa a sinistra, vedeva un enorme tamburo con le bacchette
sporgenti, se guardava a sinistra un ammasso di strumentini minori,
come triangolo, bacchette, legnetti, maracas, e cose così.
Mentre se guardava avanti c’era il piano forte, quello su cui
avevano provato lei e Troy per i provini di Twinkle Town.
Sospirò pesantemente, fissando quel piano nero. Si
alzò, gli si avvicinò, lo accarezzò
con cautela.
<< GABI! Apri questa porta dannazione! >>
Passò la mano sulla superficie liscia e nera, andando
indietro con la memoria. Andando a quei giorni lontani, a quando stava
con Troy e tutto andava bene.
Ma poi tutto era cambiato.
Lui aveva trovato di meglio, l’aveva lasciata per la sua
migliore amica.
Gabriella non ce l’aveva con Sharpay. Non era colpa loro se
si erano innamorati, era così che andava quel
sentimento. Più che altro ce l’aveva con
se stessa, perché non era riuscita ad essere quello che
voleva lui.
Ma alla fine era meglio così, ora era di nuovo fidanzata ed
innamorata più di prima.
Si sedette sullo sgabello, sfiorando i tasti con le dita. Stava per
cominciare a suonare, quando una voce le arrivò alle
orecchie, da fuori della porta.
You
get up
And
somebody tells you where to go to
When
you get there
Everybody's
telling you what to do
Era Sharpay. La stava chiamando.
Thank
you
It's
been another bloody Monday
And
no one
Is
asking what you wanted anyway
Si aggiunse anche sua sorella Jane, battendo i piedi per dare il ritmo
alla canzone.
Era vero, in quel periodo non le davano un attimo di tregua, le
chiedevano tante cose in poco tempo e fatte bene, ma lei non ci
riusciva. Non sopportava il lavoro in più, ma sembrava che a
nessuno se ne accorgesse e che non importasse a nessuno se lei stava
per scoppiare.
Perché era così, la dolce e disponibile Gabriella
Montez stava per scoppiare, non sopportava più nulla.
NEIN
NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN
NEIN
NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
Scream...
(Scream it out loud)
Riconobbe tutte le voci. Sharpay, Kelsi, Martha, Jane e Taylor, le sue
migliori amiche stavano cantando una canzone davanti alla sala di
musica per lei. Erano pazze. Pazze completamente.
Ma erano le sue pazze, erano le sue amiche e voleva bene loro anche se
erano pazze da legare.
E poi avevano ragione su tutta la linea. Voleva urlare. Gabriella
voleva urlare, ma non riusciva. Non aveva un minuto libero da quando le
avevano dato quel lavoro al negozio di strumenti. Lo adorava, ma non
aveva un secondo per sé. Non poteva più cantare,
non poteva più scrivere, non poteva più fare
niente. E questo le pesava, davvero tanto, anche se non lo faceva
vedere.
Watch
out
Stay
awake they're lurking
Obsess
you
They
are always working
Toccò a Martha, che battè la mano sulla porta,
per poi battere le mani, aiutando Jane con il ritmo.
Promising
Everything
you never asked for
And
one day
It'll
be too late and you'll beg for more
Taylor, da fuori, si batteva sulle gambe, mentre intonava la canzone
che avevano scritto loro cinque per la loro amica. Sapevano che periodo
stava passando, era anche il loro, allora si erano trovate e avevano
scritto una canzone per urlare. Per scappare dalla normalità
che le opprimeva.
Gabriella guardò la porta, quasi spaventata. Avevano scritto
quelle cose per lei? Le avevano scritto una canzone? Evidentemente
sì, ed esprimeva tutta la sua frustrazione di quelle
settimane.
Tutti le promettevano tutto, ma non era quello che voleva lei. Le
promettevano che le avrebbero pagato tutti i corsi, ma a lei non
importava. A lei importava solo entrare
all’università, studiare e diventare una
psicologa. Ma questo nessuno lo sapeva, benché lo avesse
detto e ripetuto parecchie volte ai suoi genitori. Solo le sue amiche
sapevano, solo loro avevano idea della sua passione per la psicologia.
Un giorno si sarebbe guardata indietro, e sarebbe stata lei a chiedere
di più agli altri. Si sarebbe vendicata.
NEIN
NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN
NEIN
NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN NEIN
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
Scream...
Provò ad aprire bocca, ma non ne usciva suono. Era troppo
concentrata e quella canzone la stava prendendo troppo. Avevano
espresso perfettamente tutto quel rotolo di pensieri un poche parole,
in tre minuti di canzone. Una canzone fatta solo delle loro voci e di
battiti di piedi e di mani. Una canzone che era entrata nel suo cuore,
urlata attraverso una porta chiusa.
Back to zero
Your time's about to come
Let them know
You're not just anyone
(Scream...)
Sentì Kelsi, la piccola pianista, cantare. Era raro che
cantasse, era troppo timida.
Le urlava che non era una qualunque, che tutti si sarebbero ricreduti.
Il suo tempo stava per arrivare.
Gabriella sorrise, fece scattare la serratura e aprì la
porta. Le vide tutte davanti a lei, sorridenti, pronte per finire la
canzone in bellezza.
Lei lo sapeva, non era una qualunque. Lei sarebbe diventata qualcuno e
a quel punto nessuno le avrebbe più potuto dare ordini. Lei
era speciale, e il suo tempo era finalmente arrivato.
Your time's about to come
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
SCREAM
'till you feel it
SCREAM
'till you believe it
SCREAM
and when it hurts you
Scream
it out loud
Shut up!
NO
'coz you feel it
NO
'coz you believe it
NO
and when it hurts you
Scream
it out loud
NO!
NO! NO! NO! NO! NO!
Scream
it out loud
La guardarono, aspettandosi qualcosa. Gabriella chiuse gli occhi, prese
un profondo respiro e urlò. Urlò più
forte che poteva, urlò la sua frustrazione, urlò
il suo dolore, urlò la sua rabbia.
Semplicemente urlò.
SCREAM...!
Tutte si guardarono negli occhi. Le cinque che avevano composto la
canzone ridacchiarono, per poi scoppiare a ridere con
l’amica.
<< Ragazze, quando l’avete scritta?
>> chiese, prendendo a braccetto Jane e Taylor e
appoggiando la testa alla spalla della sorella.
<< Ieri. Tu eri al lavoro. Probabilmente non ti sei
neanche accorta che non siamo venute a trovarti. >>
ridacchiò Kelsi, dandole un bacio sulla guancia.
<< Beh… effettivamente…
>> le guance di Gabriella si imporporarono leggermente,
facendole ridere. << Comunque, è bellissima.
Grazie! >> sorrise radiosa.
<< Figurati! Lo sai, siamo sempre qui. >>
le disse Sharpay, scompigliandole i capelli ridendo.
<< E se hai bisogno di sfogarti…
>> cominciò Martha.
<< …ricordati una cosa. >>
concluse Taylor, guardando le altre.
<< Cosa? >> fece, confusa, Gabriella, con
gli occhi da cerbiatta. Jane ridacchiò e le diede un
buffetto sul braccio.
<< Quello che ti abbiamo appena detto. >>
le rispose, sorridendo.
<< URLA! >> urlarono tutte e sei, ridendo e
saltando.
*ç*ç*ç*ç*ç*
Salve! Pochissimissime
parole.
Questa fic è
dedicata a Titty. Perché ha avuto dei problemi con la posta
elettronica e volevo farle un piacere. E visto che mi aveva ringraziata
per averle fatto conoscere Scream, dei Tokio Hotel, ho voluto usare
questa.
Oltre a lei,
è dedicata, ovviamente!, a tutte le altre Disneyane. Aqua,
Jud, Vivy ed Herm, alla Mamma Giselle e a Lucy.
Vi lovvo tutte, baci!
Barby
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