Un disastro come Paradiso

di RedDisposition
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(Demi's POV)
è passata una settimana da quando io ed Abbie abbiamo fatto pace, stiamo sempre insieme, beh una perfetta coppia di amiche o meglio di sorelle. stamattina non l'ho ancora vista. Boh forse ha da fare. Stavo prendendo i libri dentro al mio armadietto, mi sono sentita osservata, mi sono guardata un po' attorno e mi sono ritrovata mezza squadra di Football che mi guardava, uno di loro aveva un bicchiere di granita in mano, sapevo cosa volevano fare-Hei Demetria ti piace la fragola?- un sorriso maligno comparve sul viso di tutti, poco prima di chiudere gli occhi e di attendere l'impatto con la bibita gelata vidi che Tresh non era presente. Sentii il rumore di un armadietto chiudersi in lontananza che mi distolse dai miei pensieri -HEI! VOI ALLONTANATEVI DA LEI! IMMEDIATAMENTE- era Abbie, i colossi si girarono -Hall non dirmi che difendi questa tipa qui- scoppiarono tutti in una gran risata, mi sentivo sempre più schiacciata verso il mio armadietto- Che problema c'è? non la conoscete! lasciatela in pace!- si mise tra me e la squadra e iniziò a puntare il dito in segno di minaccia, ero alle sue spalle e vidi che i giocatori persero il loro sorriso presuntuoso, perchè avrebbero dovuto avere paura di lei? era solo una ragazza - Altrimenti?!- il tipo più alto del gruppo rispose da dietro e si fece spazio, doveva essere nuovo dato come lo guardavano i compagni - altrimenti ti faccio tornare dalla mamma piangendo, mi hanno insegnato tutte le parolacce di questo mondo, mia nonna mi cullava per farmi addormentare con esse!- gli disse sempre puntando il dito con fare minaccioso - Okkey Hall, abbiamo capito per oggi ti è andata bene.- disse il tipo con la granita - Andiamo- il tipo più alto ci guardò in modo strano, così in un secondo prese la granita dalle mani del compagno e ce la versò adosso.- Ma sei idiota per caso?! la pagherai per questo!- Abbie era poco credibile con la faccia coperta di ghiaccio rossiccia -Dai Abbie andiamo a darci una ripulita, mi capita sempre- le presi il braccio e andammo verso gli spogliatoi mentre continuava a gettare bestemmie contro il gruppo di bulli


(Abbie's POV)
avevo il viso congelato, i miei capelli erano diventati appiccicaticci, la mia camicia nuova non era più nuova e mi sentivo una grande gomma da masticare. Al solo pensiero che a Demi succedesse quasi tutti i giorni mi veniva da star male, come faceva a sopportare tutto questo? é sempre stata un loro bersaglio facile - A cosa pensi?- mi risvegliò Demi che stava cercando di togliermi la granita dai capelli - Non posso credere che tu sopporti quasi tutti i giorni queste granite, perchè non ti sei mai ribellata?- lei continuò a pulirmi i capelli, sembrava stesse pensando - Ci sono abituata, e poi il freddo rigenera le cellule del viso, sarò sempre giovane- rise - Hei dico sul serio- le dissi sciogliendole la treccia che aveva e iniziando a ripulirle i capelli come aveva fatto lei con me - Scusa, ma non riesco a prenderti sul serio con la faccia rossa, mi sembri un pomodoro- rideva in continuazione , la mia pelle era molto delicata e al freddo si irritava e diventava spesso rossa- Non sono un pomodoro- misi il broncio e feci un'espressione dolce - Si sei un piccolo pomodorino dolce - mi toccò il naso con l'indice togliendo un piccolo residuo di granita - e hai anche un gusto buono, sai di fragola- disse portandosi l'indice alla bocca - Smettila- Mi girai facendo la finta offesa - non costringermi a farti il solletico- mi disse abbassando la voce - Okkey l'hai voluto tu- disse dopo qualche secondo di silenzio,iniziò a farmi il solletico sulla pancia, non smettevo di ridere, finchè non toccò il mio taglio che mi ero fatta quando avevamo litigato, non glielo avevo detto, a quel contatto sussultai dal dolore - Che cos'è questo?- anche se avevo la maglia quel taglio si notava subito.- niente- abbassai lo sguardo - quando l'hai fatto? un mese fa vero?- annuii sempre a testa bassa, credevo che avrebbe fatto uno dei suoi discorsi a filosofa ma si limitò solo a darmi un forte abbraccio da dietro appoggiando la sua testa sulla mia spalla - Mi dispiace- disse a bassissima voce - non fa niente , è acqua passata, andiamo che tra poco inizia l'ultima ora-. Uscimmo dallo spogliatoio e ci dirigemmo verso l'aula di Canto.




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