Lettera dal Ventennio fascista

di sognatrice99
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9 giugno 1926, Milano
  Caro Tom,
  l'Italia va peggio che mai. Due anni ci sono state le elezioni. Con orrore, mio padre mi ha raccontato che poteva votare solo "sì" per il Partito Fascista. L'hanno minacciato. Avevo subito temuto che l'Italia diventasse una dittatura e infatti Mussolini ha il potere. Mio padre, insegnante, ha dovuto iscriversi al Partito fascista, mia madre, che prima lavorava in un negozio, costretta a rimanere a casa perché deve essere "la moglie del perfetto fascista", mia sorella, dieci anni, deve frequentare "Le piccole italiane", un'organizzazione per crescere i giovani da perfetti fascisti. Io, l'anticonformista in assoluto, devo frequentare "Le giovani italiane" e tra qualche anno farò la fine di mia madre, chiusa in casa. Con Mussolini a capo del governo, sono cambiate molte cose: libertà di stampa zero, non esistono partiti antifascisti. Anche se volessi oppormi pubblicamente, non succederebbe nulla, a parte la mia morte e quella dei miei genitori che avrebbero potuto passarmi idee antifasciste. Mia sorella è purtroppo ancora un po' piccola, crede che il mondo in cui vive sia giusto, semplicemente perché a scuola(con la radio)e al cinema viene esaltata l'opera di Mussolini. Io, che ho vissuto in un altro modo, con molte libertà, non posso accettare questo sistema, non posso. Le donne, che avevano appena ottenuto il permesso di lavorare, devono tornare a fare le casalinghe. Non posso vedere mia sorella trasformarsi in una donna costretta a casa. Non posso vivere in un posto dove non puoi neanche pensare, dove c'è soltanto bianco e non nero, che viene cancellato a colpi di manganello. Questa situazione finirà molto male. Se prima eravamo reduci della guerra, dopo cosa succederà? Che la dittatura funzioni o non funzioni, il risultato potrà essere soltanto uno: torneremo alla situazione di prima o peggio. Tom, non puoi immaginare quanto io voglia scappare via. So che in Inghilterra la situazione è tranquilla. Vorrei tanto venire da te, scappare da questa dittatura. C'è un mio amico che tra qualche giorno partirà per l'Inghilterra per lavoro. Spero che vada tutto bene e che la situazione in cui mi trovo migliori.
Auguriamoci buona fortuna.
 Con affetto,
Sofia




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