Tra le mani tengo una piccola
statuina che ha preso la forma
di un cerbiatto e un piccolo coltello a serramanico, con delicatezza
faccio
scorrere la lama sul legno ruvido, lavoro con precisione e
velocità per finire
in tempo il mio lavoro ma la mia mente è altrove.
Penso a lei
Penso alla sua pelle chiara, ai suoi
occhi ambrati, ai suoi
lunghi capelli castani
È bellissima, ogni volta
che penso a lei sento che il mio
cuore inizia a correre all’ impazzata
Ma io non posso averla, non posso
amarla, perché non voglio metterla
in pericolo, non
voglio che corra dei
rischi a causa mia e del mio segreto
Sento la porta del capannone aprirsi,
alzo lo sguardo e vedo
mio padre fare capolino, m’informa che Lidia è qui
e che vuole parlare con me
Cerco di dimostrarmi più
sgarbato possibile, così dico a mio
padre di informare Lidia che non ho tempo di parlare con lei
perché ho del
lavoro da sbrigare
Mio padre cerca di convincerla a
lasciare stare, ma lei
testarda come sempre entra lo stesso e si avvicina a me
L e domando cosa vuole e lei inizia a
farmi tutto un
discorso su di me, sul mio comportamento, su
mia sorella
Io cerco di sembrare più
antipatico possibile per cercare di
farla allontanare da me, anche se questo mi fa stare male, tutto quello
che
voglio e averla vicino a me, baciarla, abbracciarla, renderla felice,
farla
ridere, ma tutto questo non è possibile
La rabbia per tutti quei sentimenti
contrastanti si fa
strada verso di me e senza rendermene conto ho stretto così
forte nella mia
mano la piccola statuina da romperla in due parti, quella statuina a
forma di
cerbiatto che ho creato pensando a e lei.
Lei dolce e bella come un cerbiatto
Sento la sua voce bassa delusa e
amareggiata che mi domanda perché
tutta questa rabbia per lei, e io mi ritrovo per la prima volta senza
parole
Vorrei alzarmi dalla sedia , correre
verso di lei e
abbracciarla, dirgli che l ‘amo che l'
ho amata dal primo momento che l ho vista, voglio baciarla sentire il
sapore
delle sue labbra rosse
No. No, non posso farlo
Se lo faccio sarò
costretto a rivelargli tutto, a dirgli del mio segreto-mio e di tutta
la mi
famiglia- e questo vuole dire metterla in pericolo, e io non posso
sopportare
di vederla in mezzo al pericolo.
La caccio via in malo modo dicendogli
che è meglio per lei
se non mi frequenta, e così facendo la vedo mentre esce
fuori dal capannone
tremante e con gli occhi lucidi di lacrime.
Faccio un grande sospiro, sento che
ho bisogno d’ aria per
respirare
Mi dispiace.
Perdonami Lidia se puoi
Ma se faccio tutto questo, lo faccio
per te
Perché TI AMO
Angolo autrice
Ciaooo!!!!! Ho letto il libro di Wolves e mi è piaciuto
molto, così ho deciso di scrivere questa fanfiction, spero
che vi sia piaciuta e spero di leggere qualche recensione
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