Love has broken the rule - L'amore ha rotto la regola

di StClaire
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Prologo

In medias res
 
La vide ballare quella musica di merda davanti alle transenne, di fronte alla consolle.
Raggiungerla sarebbe stata per lui un’epopea, già essere lì dentro da almeno 15 minuti era una gran vittoria.
Quindici minuti in uno stanzone che andava contro tutte le sue morali di lavoro.
In quel centro sociale, c’era tanta di quella gente che avrebbe potuto arrestare che quasi si sentiva impotente, pensava.
La prima da sbattere in una cella era proprio lei, che tanto si dimenava, praticamente nuda, con indosso la solita canotta extra large che tanto lasciava vedere.
Ad un certo punto, la sua attenzione fu attirata da un cartello all’entrata che recitava – Questa non è una piazza di spaccio – sbuffò, sorridendo al solo pensiero di quante persone se ne infischiavano di quelle parole.
Tornò a controllare la consolle e notò che lei stava cercando di liberarsi da un tizio che le si strusciava contro.
“E’ ora di andarla prendere” pensò buttandosi nella mischia.
Non si sentiva a disagio in quel momento. Non doveva. Il fatto di essere in borghese in una non-piazza di spaccio non gli faceva né caldo né freddo. L’unica cosa che lo preoccupava era la sua possibile reazione quando l’avrebbe visto.
Si avvicinò alla sanguisuga prendendola per la collottola e lo mandò via, poi cinse un braccio attorno alla vita della ragazza, che si girò guardandolo più che sorpresa.
- Che cazzo ci fai tu qui? – urlò più per sorpresa che per farsi sentire.
- Dobbiamo parlare – urlò lui al suo orecchio per sovrastare quel baccano – prima che uccida quel tipo. Forza – si staccò dal suo viso e si voltò trascinandosi lei per un braccio al di fuori di quel covo.
- Aspetta. La mia roba! – si voltò all’indietro e dopo due secondi era già da lui, con un espressione curiosa in volto.
- Dove andiamo? – chiese una volta fuori.
- In un posto, ma prima vestiti – fece lui fissandola.
- Che c’è? Sono vestita – rispose lei sorridendo maliziosamente.
- Oh, certo. Se per un micro pantaloncino e una canotta con scritto sopra una frase incomprensibile che più di una scollatura ha uno squarcio, intendi dei vestiti, allora rettifico e dico: copriti –
- Mmmh, come siamo suscettibili davanti ad un corpo femminile. Sicuro di essere sposato? –
- Come scusa? –
- Sicuro di essere sposato? – chiese di nuovo le indossando una felpa.
- Come fai… -
- A saperlo? Semplice. Ho chiesto in giro. A quanto pare siamo in due ad indagare qui – esclamò sorridendo.
- Io non indago sulla tua vita privata –
- No, certo che no, ma ultimamente sei costantemente presente. Allora, dimmi. Che vuoi stavolta? –




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