Autunni e alberi come codici a barre

di Dreamwalker
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Credevo di aver cura di quei nobili bagliori di speranza tra le strade della sventura. 
Credere allo sguardo del sole, al respiro del vento favorevole, al vento ululante come un uomo dal cuore infranto.
Allora andai profondamente in coma nella mia illusione, immerso nel Nero e nel Bianco; 
le stelle brillavano dall`alto come frantumi nella notte finchè Autunni d`Oscurità non si infransero nella mia mente di Consapevolezza.

Autunni ed alberi come codici a barre.
"Di ciò di cui si 
svestono, ma cosa volete che me ne importi? Io potrei fare la stessa fine di quel Nero anche adesso.
E non mi importerebbe un granchè."

Il mio nome fu Dolore
e tale rimarrà, anche se suol esser chiamato in altri modi.

Quando invano cerco di proteggere quelli a cui sono legato;
da quella materia inconsistente di velato supplizio,

mi trovo sommerso dalla vacuità di ogni parola del mio atto consolatorio.
In me si posano fiocchi di bianchi Inverni,

ed immerso nei miei conflitti più intimi divengo tana di un veemente appassire.
Tu pensa a quelle erbe germogliate 
fra il manto stradale ed il selciato terroso,alle quali è stata portata via la casa.

Le automobili mestamente vi passano sopra e al disciogliersi della neve
vi si trovano rimasugli di verde,dispersi sull'asfalto.

Giungono le Primavere ma ivi giaccio, smembrata e scorticata della mia medesima pelle.
Guarda bene quei rimasugli di natura 
che tu vai schiacciando : 'quello sono Io.'

Questo è un ultimatum alla nostra anima, che s'è nascosta per l'orrore di doversi prostituire per l'ennesima volta nel bordello quotidiano,
fatto di buone maniere vomitate e gestite dall'alto.
E quando guardo in alto il sole mi acceca,
e quando guardo in basso sono sporco e stanco di tutti i 

"per favore" ed i "come va"
che incrostano la mia pelle.
Come tatuaggi del bonton assassino, uccidono quel poco che era rimasto di ancora genuino.





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