Malaak-Al-Maut

di Yadorionis
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"tu non credi, Constantine, tu sai!"

Costantine, A. Moore.



Le strade erano così affollate che la puzza della gente era quasi insopportabile. La maggioranza della popolazione era assiepata lungo la via principale, che dalla chiesa andava verso il portone delle esecuzioni. Il sole stava già arrossando il cielo. Le nuvole basse e strascicate sembravano ferite sanguinanti sopra un cielo spietatamente azzurro cupo.

Alamas sollevò appena lo sguardo sopra le teste rigorosamente velate. Sudbolo, il sussurro dei bambini precedette i mormorii e le grida. Attorno a lui, come un'onda dalla porta che si schiudeva e giù, lungo la città, avanti di bocca in bocca, una malattia contagiosa, una gioia folle e dolorosa.

Deglutì, ricacciando indietro la bile. La stessa esaltazione, la stessa lurida voglia istintiva, la stessa speranza folle e rivoltante.

Silenzio.

Le porte si aprirono lentamente, senza che nessuno le muovesse. E sottilmente, sottovoce, cominciò a sentirla. La folla sospirò d'amore. Quella melodia era tanto complessa che non se ne potevano cogliere tutti i suoni. Era leggera, poco più di un soffio o un bisbiglio nella sera, e scivolava via fra le gambe degli astanti, nelle loro orecchie, nelle loro voglie.

Occhi luccicanti di lacrime in facce nere di fuliggine e grasso, come voleva l'Ecclesia per le Grandi Venute. Il popolo non era che una massa dai colori smorti e lerci di fango, cenere, fuliggine. Un'assemblea silenziosa e senza volti.

Le porte davano sulla luce. E dalla luce policroma delle vetrate, dai suoi riflessi, uscirono loro.

Sorridevano ampiamente, le bocche a formare delicate O di canto. Le vesti dei primi sei Pais erano del colore del cielo stellato, ed il vento le agitava cambiando e confondendo le forme che stavano sotto. Il viso era un ovale rosa perfetto, gli occhi bistrati, i veli attorno alla testa una poesia di cristalli. Risero, avanzando lungo la strada.

Trattenne il fiato, incantato dalla magia.

Sotto i piedi scalzi dei fanciulli, nascevano piante di patate. Fiorivano aprendo i fiori, ed i frutti talvolta spaccavano la terra battuta per uscire. La gente attorno cominciò a gridare, a salmoidiare, a cantare con loro come riusciva.

L'uomo strinse più forte le mani. Fanciulli del cielo, semidei, portatori della luce e della vita della città.

E lui stava per ammazzarne uno.





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