Kora/Kardia

di Mirin
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Tu sciogli la mia neve, tu sei inconsapevolmente.
Sirio nei tuoi occhi splende ed è fremente.
Brucia come inferno questa stupida frescura.
Quando sono con te ho solo paura.
Tremo come la nota musicale che va spegnendosi.
Mentre la tua figura, con una scusa, allontanandosi.

Il tempo passa, me ne sono accorto.
Sto morendo, sono morto.
Ma te lo giuro, sento le ferite cucirsi, il sangue scorre dentro di me.
Gli squarci si chiudono, il sangue non cade, in questa solitudine io sono il re.
Sono fermo e nemmeno il mondo si muove.
Sorriso orrendo anche adesso che fuori piove.

Lama invisibile traccia le cicatrici
in questo cuore che non ha più radici.
I bozzi sulla mia fronte e le dita torturate
unici testimoni di notti insonni passate,
passate a cercare un segno di noi nel destino
incapace di resistere quando non ne vedevo uno.


ladie’s a gentleman! (author’s corner):
Non è la prima poesia che scrivo, ma è la prima abbastanza “generica” (chiamiamola così) che descrive una situazione comprensibile non solo a me. O così mi pare.
Versi sciolti in baciata -lo so, è un paradosso, ma purtroppo rispettare la quantità di sillabe per me è un suicidio-, tranne gli ultimi due che non rimano.
Sono consapevole del fatto che è non è una gran cosa: mi piace molto scrivere poesie, ma se proprio devo scegliere il mio “campo di competenza”, scenderei più sulla prosa; ciononostante mi solleticava di condividere con voi questo mio piccolo pensiero e sarei contenta se mi faceste sapere la vostra!
Amore imperituro ai lettori e venerazione ai recensori!
Kiss,
la vostra “buonasera signorina, kiss me goodnight” Ladie.




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