Il Commissario Giaceva infreddolito sul sediolino nella torretta
ghiacciata del Vanquisher di comando, fuori nevicava ormai da ore e la
compagnia era bloccata, erano le 12 del 1 Gennaio del 41°
millennio,
una notte schifosissima per trovarsi all'interno di un carro, bloccato
dalla neve e mezzo congelato su di un mondo sconosciuto
chissà in quale
remoto angolo dell'universo.
Nel disperato tentativo di non pensare
al freddo che lo attanagliava da ogni parte a causa della divisa estiva
che indossava (la compagnia era rimasta tagliata fuori dal contingente
dai primi di giugno dell'anno precedente), si guardò attorno.
Nella pancia del bestione di adamantio regnava un clima allo stesso
tempo teso e sereno.
Jenx,
il pilota, aveva acceso un piccolo mangianastri, cimelio di famiglia
tramandato da generazioni, e l'apparecchio, ormai vetusto quanto un
Hellhammer pre-eresia, diffondeva una musica che mai si era sentita
nella scuola per commissari dalla quale il Commissario era uscito
qualche mese prima.
L'artigliere del cannone Vanquisher, un uomo robusto sulla quarantina,
stava guardando una foto.
-chi
sono quelle persone?- chiese il commissario al soldato; -mia moglie e
le mie figlie, signore... sa, penso che in questo momento stiano
festeggiando...-; -ti capisco soldato-.
La conversazione terminò lì, morta, freddata come
da una fucilata.
Il commissario tentò in un'altra maniera di distrarsi,
provando a pasticciare col vox-ripetitore.
Un
violento scossone fece tremare il veicolo, il mangianastri cadde sul
gelido pavimento e si frantumò, gli artiglieri si misero ai
mirini
delle proprie armi a cercare un bersaglio.
Il commissario prese il periscopio e si guardò attorno,
neve, vento, grandine e tenebre.
Un
secondo scossone fece tremare nuovamente l'intera colonna; i canali
radio vennero intasati dalle comunicazioni sconnesse dei comandanti
degli altri carri in attesa di istruzioni; fuoriuori però continuava a non vedersi niente.
Un' esplosione lacerò l' aria e un carro in fondo alla colonna
esplose trasformandosi in una palla di fuoco.
I
fantaccini sbarcarono dai Chimera, imbracciando i fucili e cercando un
bersaglio, i fasci dei mirini laser erano ben visibili al buio; improvvisamente il radar segnalò qualcosa.
Il
commissario emerse dal portellone del Vanquisher e si sforzò
di vedere.
La sagoma di un Malcador era ben riconoscibile a poche centinaia di
metri, e dietro di quello, almeno altri tre Malcador con tanto di
fanteria di contorno.
-SIGNORE!- urlò nel comunicatore l'ufficiale dell'Hellhammer
di supporto -SONO NEMICI! VEDO UNA STELLA A OTTO PUNTE...-
Il commissario non perse tempo, prese il microfono e
cominciò ad abbaiare ordini.
-Qui uno, a tutte le unità, contatto caotico a ore 12,
incudine martello e staffa e fanteria in avanzata!-
I
fanti infreddoliti inastarono le baionette e corsero a testa bassa
verso il nemico, i carri cominciarono a cannoneggiare nella direzione
indicata mentre i Demolisher e l'Hellhammer fiancheggiavano la fanteria.
Una
granata da demolizione si abbattè nel cuore dello
schieramento di
fanti; diversi uomini vennero mutilati, 50 morirono sul colpo e altri
ancora vennro fatti volare via per il campo.
Brandelli di carne e
divise insanguinate volavano per il campo macchiando il candido manto
nevoso della valle, ma nonostante tutto gli uomini della Guardia
Imperiale continuarono ad avanzare calpestando feriti e morti,
incuranti delle perdite.
l'Hellhammer puntò il suo micidiale cannone
contro il primo Malcador caotico e ruggì tutta la sua rabbia
e il suo
disappunto sputando una granata da 100kg che si abbattè
sulla sottile
corazza del veicolo incenerendolo insieme a diverse decine di fanti
nemici, i Demolisher non furono da meno e caricarono il nemico alle
spalle.
In quel momento, un gigantesco piede metallico sfracellò un
Chimera e una scia di proiettili Vulcan spazzò l'orizzonte.
L'imponente sagoma di un Titano Warhound corrotto si stagliò
contro la volta celeste nera come la pece.
-Compattare!-
strillò il commissario nel vox-set facendo indietreggiare le
truppe ed
intimando all'artigliere di caricare una granata AC.
Il Commissario prese personalmente lamira e tirò la leva per
sparare.
-BUON ANNO LURIDO VERME!- urlò mentre il cannone sputava il
proiettile.
In quel momento, un Leman Russ sparò al muso del titano
infrangendo così il generatore di scudi Vacuum.
La
granata AC impattò contro il torace del Warhound aprendo un
grosso
squarcio, scintille blu eruppero dal corpo della macchina da guerra che
cominciò a barcollare per poi accasciarsi al suolo, ormai
priva di vita.
I
nemici però continuavano a sciamare sulle inermi Guardie,
per ogni
nemico abbattuto ce n'erano almeno altri 10 pronti a rimpiazzarlo.
L'Hellhammer ebbe ragione su di un secondo Malcador mentre il
Vanquisher eliminò due Macharius facendoli esplodere.
Un qualcosa però non andava, il cielo si era tinto di rosso
e aveva smesso di grandinare.
Improvvisamente,
un demone di proprozioni gigantesche apparva in mezo al campo, gli
uomini cominciarono a fuggire in preda al terrore puro e le munizioni
s'infrangevano lontane da lui per via dell'aura demoniaca che lo
circondava.
Il commissario aprì lo scomparto alla sua destra ed
estrasse un maglio a catena infilandoselo e smontando dal carro per
correre in direzione del demone.
-Uomini!- gridò mentre correva -Per
l'onore, per la salvezza, PER L'IMPERATORE!- il commissario si
gettò in
avanti mentre i fanti, udite quelle parole e ritrovato il coraggio si
volsero per tornare all'attacco.
Mentre correva il commissario
decapitò un giovane soldato che stava cercando un riparo
-dov'è il tuo
coraggio?- disse mentre la testa di questo cadeva a terra,
-dov'è la
tua lealtà?- disse mentra una seconda testa
rotolava sulla fanghiglia
di sangue e neve.
Arrivato ai piedi del demone, il commissario
cominciò ad urlare abbattendo il maglio sullo scudo generato
dal potere
demoniaco del divoratore di anime.
Con un'occhiata, il demone
incenrì diversi fanti e fece esplodere l'exterminator e il
Conqueror,
dopodichè puntò l'indice verso il giovane
ufficiale.
-Kommissar...-
disse il demone con una voce roca che niente aveva di umano -Rei...- il
commissario si gelò, come faceva quell'abominio a conoscere
il suo nome?
-Ego
te provoco!- sbottò il demone erompendo in una fragorosa
risata che
echeggiò per diverse miglia gelando il sangue di chiunque la
sentisse.
Il
commissario si alzò da terra e riaccese la catena del maglio
-sfida
accettata- disse ansimando, la catena cantava bramosa di sangue nella
frizzante aria mattutina che puzzava di sangue e polvere da sparo.
L'aura
demoniaca si dissolse e tutti i fanti, amici e nemici, si fermarono;
erano passati anni da quando il demone aveva lanciato una sfida che
venisse accettata.
Mentre i due avversari si guardavano in cagnesco,
uno stormo di Thunderbolt della marina che passava in ricognizione
notò
la macchia rossa che guatsva il candido paesaggio immacolato.
I dati
vennero riportati alla base e uno stormo di Marauder carichi di bombe
si diresse verso il luogo dello scontro mentre l'intera compagnia si
ritirava coperta da un pesante fuoco di sbarramento.
Il commissario però non volle saperne di ritirarsi, ormai la
sfida era stata accettata.
Così, sotto una pioggia di granate e bombe,
iniziò un cruento duello.
Un
calcio, un pugno, la catena del maglio cozzò contro la
corazza del
demone che rise di gusto sferrando all'ufficiale un poderoso pugno che
lo spedì a diversi metri di distanza.
Una scheggia di bomba si
conficcò nello spallaccio sinistro dell'ufficiale che
strinse i denti e
si rialzò correndo nuovamente verso il demone.
Un altro calcio,
un altro pugno, un rumore di ossa rotte, il commissario
stramazzò al
suolo con 2 costole frantumate e la gamba destra spaccata in due,
nonostante tutto, si rimise in piedi.
I funghi di fumo e fiamme
delle bombe li circondavano, ogni contatto col mondo esterno era
impensabile, c'erano solamente lui e il demone.
Il divoratore di
anime si gettò in avanti piantando la punta della spada
arrugginita nel
petto del commissario e ridendo fragorosamente.
In quel mentre, il commissario potè vedere una mostrina sul
peto del demone.
"Iuliux";
un fiume di ricordi invase la mente del commissario, una volta lui e Iuliux
erano amici, poi lui era stato mandato a combattere su di un mondo
sconosciuto e non aveva più fatto ritorno.
-Traditore...- biascicò
Rei; -guarda- rispose,calmo, il demone -io ho il potere, e tu invece
stai per andare dritto dritto all'inferno!-.
Il commissario alzò
la testa e guardò il demone negli occhi; -io
andrò all'inferno, ma tu
verrai con me...- così, raccogliendo le sue ultime forze, il
commissario abbattè pesantemente il maglio sulla spada
troncanola in
due e mentre cadeva piantò la sua arma nel petto del demone.
All'inizio
sembrò non succedere niente e il demone cominciò
a ridere di gusto, ma
pochi secondi dopo la risata si trasformò in un urlo di
terrore quando
scintille verdi eruppero dal suo corpo.
Il bombardamento finì ed una squadra di recupero venne
inviata a fare un sopralluogo.
Sul
campo devastato dal bombardamento durato ore e dalla feroce battaglia
svoltasi la notte precedente, venne ritrovato il commissario,
miracolosamente vivo che blaterava preghiere all'imperatore con le
lacrime congelate e che stringeva in mano la mostrina appartenuta a
Iuliux.
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