Di bambole e lieti fini

di _Eterea_
(/viewuser.php?uid=132377)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Scritta durante la Drabble Night per il compleanno di Roxar. (Ancora auguri!)
Personaggio: Sansa Stark
Prompt: Immagine
Parole: 218
 
 

 
 
Quando Sansa partì con il padre e la sorella, per dirigersi verso la capitale e così diventare la promessa sposa dell'erede al trono, credeva di aver capito esattamente cosa sarebbe dovuto accadere.
Lo desiderava, lo voleva così ardentemente che, ogni volta che questo pensiero le sfiorava la mente, quasi perdeva il respiro dall'emozione.
Sarebbe cresciuta e una volta diventata adulta avrebbe ottenuto tutto quello che fin da piccola aveva amato: un principe tutto per lei, l'amore, la corona - ma solo perché questa le avrebbe portato altre cose belle, non certo per il potere... di quello non sapeva proprio che farsene - e un lieto fine.
In poco tempo era riuscita ad ottenere tutto questo.
Provava rabbia quando suo padre cercava ancora di trattarla come una bambina... come per esempio quando le aveva regalato una bambola.
A cosa poteva servirle?
Sansa sapeva che il suo tempo per le bambole e i giochi era ormai finito e non le importava, anzi, se ne rallegrava.
 
Ma ora, mentre guarda negli occhi quel mostro del suo futuro sposo, e la guardia la denuda davanti agli occhi derisori di tutta la corte, Sansa tornerebbe volentieri alle corse nel Parco degli Dei, e ai giochi con Arya.
Farebbe di tutto, Sansa, per lasciarsi il terrore alle spalle e poter tornare alle sue bellissime bambole.




 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2482529