Diritto di conseguenza

di LadyMary
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Note dell'Autrice:

Ciao a tutte/i!
LadyMary è ancora qui per presentarvi la mia quarta Storia che pubblico in questo fandom,
e di conseguenza è anche la cinquantesima della sezione. :D
Stavolta è una Flashfic.
L'idea è nata da un momento di riposino pomeridiano di quattro giorni fa,
e pensando alla prossima pubblicazione per questo fandom, nella mia mente "a riposo"
si sono formate le prime due righe della Storia,
e tutto il resto è venuto da sè in poco più di mezz'ora.
La sottoscritta ringrazia la fedele Tetide che fino ad ora ha recensito tutte le storie
che ho postato in questo fandom.
Grazie anche a Sogno_colorato per la sua recensione alla Storia che ho esordito qui.
A questo punto LadyMary vi lascia augurandovi una buona lettrura.




Diritto di conseguenza.




"Susanna se lo merita."
"Un umano non dovrebbe costringere un altro umano."
"Il destino non è un umano."
"Terence non la ama."
Il tempo lo aiuterà ad amarla."
"Lei non è leale."
"La vita non è giusta con nessuno, ricordatevelo bene signora Marlowe."
"A me è dato solo di ricordare che a mia figlia il vostro Terence spetta di diritto."
Puntandogli ripetutamente l'indice al centro del petto ogni due o tre parole.
"Non è giusto, gli ripeto che non è giusto ciò che pretende."
"Allora perché Terence non si è spostato dall'imminente pericolo?
Perché non lo ha fatto?"
L'uomo taceva.
"Forse nella sua testa in quel momento aleggiava qualcosa più importante della sua stessa vita?"
"Non sono affari che la riguardano."
La donna fece finta di non sentire allontanandosi e sedendosi ad un piccolo tavolino rotondo.
"Un amore così visibile, segnato dalle circostanze della vita, non può essere rifiutato."
"Questo è ciò che pensa lei, nessuno può dipendere da un'altra persona, modestamente.
E poi quello non è amore signora Marlowe, mi dispiace contraddirla ma si chiama capriccio."
"Come si permette di dare della capricciosa a mia figlia?
Voi uomini non capite il sentimento di noi donne, definendolo un capriccio."
Si rialzò torturandosi nervosamente la gonna azzurro polvere.
"Siete un insensibile signor Granchester,
solo un inutile uomo senza cuore, è questo che siete!"
Gli urlò in faccia.
Dopodiché  voltò le spalle avviandosi verso l'uscio, poi aprì la porta  ed uscì sbattendola dietro di lei. 




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