A Shelly.
Diario di
Febbraio
1 Febbraio 2006
Caro Diario,
mi chiamo Harry Styles (penso che tu
debba saperlo, sennò
non sapresti chi ti stia parlando) e ho dodici anni; li compio domani,
questo è
il regalo di compleanno di mia cugina Tiziana e me l’ha dato
oggi perché poi
sarebbe tornata in Italia, dove è nata.
Io in realtà volevo un
gatto.
Ma lei ha detto che così
posso “dire i miei segreti a
qualcuno”. Solo che è una cosa stupida,
perché io dico già i miei segreti a
Lou! Quando gliel’ho detto lei ha sorriso dicendo
“qui puoi scrivere i segreti
che non ti sentirai di dire a Louis” e questo è
ancora più stupido, perché io
dirò sempre tutto a Lou!
A cosa servono i migliori amici,
altrimenti?
Penso che mamma non abbia capito che
Louis e io rimarremmo
sempre migliori amici, perché altrimenti mi avrebbe comprato
un gatto.
Credo che avrei cercato di convincere
mia sorella Gemma a
chiamarlo Louis, il gatto. Se fosse femmina Louise. Non sono nomi da
gatto,
però a Lou piacerebbero come nomi. Credo. Magari poi glielo
chiedo!!
Ora devo andare, Louis sta per venire
da me e giocheremo a
palle di neve nel mio giardino (ha nevicato tantissimo!) e io non vedo
l’ora
perché anche se l’ho visto ieri a scuola mi manca
già.
Ciao Diario, mi stai simpatico.
Harry x
2 Febbraio 2007
Caro Diario,
è già passato
un anno da quando ti scrivo!
Scrivere mi fa sentire più
leggero, sai? Ma anche gli
abbracci di Louis lo fanno. Mi abbraccia sempre, dicendo che gli piace
il mio
profumo.
Io gli ho detto che non mi metto
nessun profumo (una volta
ne ho provati alcuni di Gemma, ma ormai non si sentono più,
quindi), ma lui non
mi crede.
Penso che mamma avesse ragione: qui
posso dire cose che non
direi a Louis. Ad esempio che mi piace tanto quando mi abbraccia, con
la testa
appoggiata sul suo petto e le sue braccia che mi stringono i fianchi.
Mi sento
tanto bene insieme a lui. Mi vergognerei di dirgli una cosa del genere:
lui è
grande, ormai quest’anno compie sedici anni e io ne ho solo
tredici.
La mia compagna di banco Anne ha
ragione quando dice che è
carino.
Non gli dirò mai neanche
questo.
Lui me lo dice spesso che io sono
carino (anche se non è
vero!), ma lui non è timido come me, anzi.
È ancora mattina, oggi
è il mio compleanno e Louis tra
qualche ora mi viene a prendere per portarmi in giro: deve tenermi
lontano da casa
così Niall, Liam, Zayn (i nostri migliori amici) e altri
possono organizzarmi
la festa a sorpresa.
Non lo dovrei sapere, questo, ma
Niall me l’ha detto in
cambio di un pacchetto di patatine.
Ora vado a prepararmi, ciao!
Harry x
3 Febbraio 2008
Sono un po’ triste.
Scusa se non inizio con
“caro diario”, ma mi ha stufato. Non
sono più un bambino. Ho quattordici anni ormai, da ieri.
Sono un quattordicenne triste.
Louis parla sempre di una ragazza,
Tracy. È una sua compagna
di classe, ha la sua età.
Mercoledì sono usciti
insieme, Louis ha detto che voleva
baciarla ma non se l’è sentita perché
forse lui non le piace.
Io gli vorrei dire che è
impossibile, che lui piace a tutti.
Louis è così
bello, come potrebbe non piacerle?
Non intendo solo esteticamente: fa
sempre ridere, ti tira su
di morale, ti fa sentire completo con i suoi abbracci stretti e ti
canta delle
canzoni (ha una voce bellissima) se sei triste o arrabbiato (con altre
persone,
perché con lui non potresti mai essere arrabbiato).
Ma forse ora sono un po’
arrabbiato con lui. E anche un po’
triste.
Anne dice che sono geloso,
però io non capisco.
Geloso di Louis? Perché?
Lui è il mio migliore amico, non ha
senso...
Il campanello ha suonato e ho visto
lui fuori dalla
finestra, rimane tutto il pomeriggio da me.
Mi ha visto dalla finestra e mi sta
sorridendo.
Sorrido anche io, però
vorrei piangere.
4 Febbraio 2009
Louis si è messo con
Tracy, con Amelia e con Meryl.
Non tutte insieme, ovviamente.
Durante quest’anno.
Le ha lasciate tutte lui, ma non mi
ha spiegato il motivo.
Forse ha un diario anche lui in cui scrive le cose che non dice a me.
Nah, lui non ha un diario, a lui non
piace scrivere.
A lui piace parlare. Io parlo poco,
ma con lui parlo tanto.
A volte stiamo ore al telefono oppure
a casa sua oppure in
centro.
Gemma dice che è il mio
ragazzo! Spesso lo dice anche quando
c’è lui, ma lui ride e io sorrido e basta. Sorrido
perché sono felice. Perché
vorrei davvero che sia il mio ragazzo.
Ma è una cazzata,
perché io non sono gay e non lo è neppure
lui.
Sono solo un quindicenne che non ha
mai dato il primo bacio
perché sogna di darlo al suo migliore amico, mentre quello
di primi baci ne ha
già dati molti e forse ha pure fatto sesso con Amelia.
Lui dice che non è vero,
ma secondo me è così.
Credo che Anne pensi che lui mi
piaccia, ma non dice nulla.
Credo che piaccia anche a lei, per questo non dice nulla.
Magari potrei dire a Louis di uscire
con Anne, così lei è
felice. Sarebbe felice anche Louis: Anne è molto carina.
Io non sarei felice, ma mi sto
abituando a sentirmi triste.
Quindi va tutto bene.
5 Febbraio 2010
Oggi sono successe due cose strane.
Louis ha detto che mi avrebbe
organizzato una grande festa a
casa sua per i miei sedici anni (perché dice che sono
importanti; quest’anno
festeggio il cinque perché è sabato),
così è restato tutta la mattina da me.
Mi ha aiutato a scegliere cosa
mettere, lui è bravo in
questo, al contrario di me, e quindi io mi sono provato diverse cose:
mi
spogliavo davanti a lui, rimanendo in boxer, perché
l’abbiamo sempre fatto e
non c’è nulla di male.
Quando mi sono tolto i pantaloni
della tuta (ero anche senza
maglia) per provarmi un paio di jeans neri, Louis mi ha guardato in un
modo
strano, ma non so bene come descriverlo: si è preso un
labbro tra i denti e ha
abbassato gli occhi sul tappeto, arrossendo appena.
Penso che la cosa che mi abbia
sorpreso più di tutte è stata
questa: lui arrossisce pochissime volte.
Ma probabilmente ha solo pensato che
fossi troppo grasso.
È per questo che non gli
piaccio; se fossi più magro – come Amelia
– gli piacerei. Anche se fossi più bello.
Sono tutte grandissime sciocchezze,
io gli piacerei solo se
fossi una ragazza!
Una settimana fa ho preso i trucchi
di Gemma e mi sono
chiuso in bagno. Mi sono messo del rossetto, la matita e il mascara,
come li
mette lei. Ho fermato i ricci con una sua fascetta verde.
Poi il trucco si è
mischiato alle lacrime.
Perché non sono una
ragazza? Perché non piaccio a Louis come
Louis piace a me?
Comunque sto divagando. La
professoressa di italiano lo dice
sempre, che perdo il filo del discorso e dico cose che non
c’entrano nulla.
Stavo parlando della cosa strana successa oggi.
Io, quindi, ho fatto finta di niente
e lui pure: ha deciso
che avrei dovuto mettermi degli skinny jeans scuri e una maglia bianca,
dice
che mi stanno molto bene. Spero di non essere arrossito quando
l’ha detto.
Nel pomeriggio siamo andati da lui e
dopo un po’ è arrivata
tanta gente: c’era anche la migliore amica di Anne, Lexis, e
qui è successa la
seconda cosa strana. Lei mi ha fatto dei complimenti e gliene ho fatti
anche io
(è davvero bella, anche se non mi interessa minimamente in
quel senso, ed ero
solo sincero), ma Louis si è improvvisamente arrabbiato. Mi
ha preso per un
braccio e mi ha trascinato in camera sua, per poi chiudere la porta e
appoggiarsi contro.
Da lui faceva caldo (nonostante
fossimo a Febbraio) per i
riscaldamenti, quindi aveva una maglietta a maniche corte. Fa calcio da
anni,
quindi è piuttosto muscoloso sulle braccia, che teneva
incrociate contro al
letto. I muscoli quindi risaltavano, la maglia era piuttosto stretta, i
suoi
occhi erano ancora più trasparenti (lo sono sempre quando
è arrabbiato e
innervosito) e lui era semplicemente il più bel ragazzo che
avessi mai visto in
esattamente sedici anni di vita e tre giorni. Gli stavo seriamente per
svenire
davanti, quanto sono idiota.
“Perché ci
provavi con lei?” ha chiesto con le sopracciglia
corrugate, il tono fermo e serio che ha rare volte, soprattutto quando
parla
con me.
Io mi sono stretto nelle spalle (me
lo ricordo bene perché è
successo poco fa) e ho replicato che non era affatto vero.
“Le ho detto che è
carina con quel vestito, che problema
c’è?”
“Ti stava spogliando con
occhi e mi chiedi che problema
c’è?”
La sua voce acuta
s’è alzata, penso di essere arrossito.
“Non urlarmi addosso, Louis.”
Mi ha guardato male, poi ha abbassato
lo sguardo (come aveva
fatto da me questa mattina). “Non... mi piaceva... il modo in
cui ti
guardava...”
L’ha detto proprio
così, con tante pause, per questo ho
messo i puntini. Anche io ho fatto una pausa quando ha detto quello.
Non sapevo
cosa dire. Il cuore batteva così forte.
“Perché?”
Ha sorriso appena, lanciandomi
un’occhiata da ‘non capisci
niente’ che rivolge sempre a Jay. “Non è
importante. Ma non provarci con lei.
Okay?”
“Okay.”
La conversazione è finita
lì. Con due okay.
Forse non voleva che ci provassi
perché Lexis piace a lui.
Ora devo salutarti: rimango a dormire
da Louis e mentre ti
ho scritto lui era in bagno, ma ora è tornato. Mi chiede
spesso di farti
leggere da lui, ma non posso farlo.
Perché qui scrivo i
segreti che non mi sento di dire a
Louis.
Tiziana aveva ragione, alla fine.
6 Febbraio 2011
Quest’anno ho compiuto
diciassette anni e sono così felice!
Louis mi ha regalato una saponetta a
forma di cupcake (mi
chiama sempre così, com’è dolce), ma
non è solo questo il motivo per cui sono
felice: oggi sono andato a vedere una partita di Louis, ci vado sempre,
e il
coach mi ha fatto sedere sulla panchina, in campo, anche se
tecnicamente non
potrei perché non faccio parte della squadra. Louis
è stato bravissimo come al
solito e quando ha fatto il terzo goal – a pochi minuti dalla
fine, è stato
quello decisivo – si è districato
dall’abbraccio dei compagni ed è venuto da
me. Mi ha regalato un sorriso bellissimo, uno di quelli che ti danno un
pugno
allo stomaco, uno di quelli che ti rubano l’ossigeno.
“Ho segnato per te”,
quattro parole che mi hanno fatto arrossire.
“Tutte e tre le volte, solo
per te” mi ha dato un veloce – e
imbarazzato – abbraccio per poi tornare dagli altri.
Non aveva mai dedicato un goal a una
ragazza.
Potrebbe sembrarti una cosa molto
stupida, ma non è così.
Non per me.
Spero anche non per lui.
C’è un ragazzo a
scuola, Drake, che mi prende in giro. Lexis
deve avergli detto che non ho mai baciato nessuno e lui mi insulta
continuamente. Una volta mi ha dato un pugno sul labbro, mi fa ancora
male. Ho
detto a tutti che sono caduto perché non voglio che Drake
sia ancora più
cattivo con me.
Cerco di rendermi invisibile, quando
c’è lui, ma non ci
riesco mai.
Primo ero felice, ma ora mi viene da
piangere...
7 Febbraio 2011
Oggi Drake mi ha dato un pugno sul
braccio, ma
fortunatamente il livido non si può vedere perché
è inverno e indosso solo le
maglie a maniche lunghe.
Per un po’ di settimane non
ho parlato con Anne: è stata lei
a dire a Lexis che devo ancora dare il primo bacio, ma mi ha assicurato
che si
era fatta promettere di mantenere il segreto e che ora aveva litigato
con lei,
per questo.
“L’ha detto a
Drake solo per vendicarsi.”
Me l’ha detto questa
mattina nell’intervallo.
“Per vendicarsi di
cosa?”
“Del fatto che tu non l’hai cagata, ovviamente. Lei
ci ha provato con te per
mesi!”
“Non mi
interessava.”
“Non ti interessa nessuna
ragazza, Harry. Fanno la fila per
uscire da te, non te ne sei accorto?”
Si sbaglia, io non piaccio a nessuno.
Poi Anne ha abbassato la voce per non
farsi sentire dagli
altri, “lo so che ti piace Louis da anni, Haz”.
“Lui non-”
“Ti capisco, è
così bello!, ma o ci provi con lui oppure fai
in modo di dimenticarlo. Questa situazione ti sta uccidendo.”
È l’unica
persona che se ne sia accorta. Le ho sorriso, ma
non ho detto nulla.
8 Febbraio 2011
È da ieri che Anne cerca
di convincermi a dichiararmi a
Louis a San Valentino, “che è tra meno di una
settimana” trilla continuamente.
Probabilmente ha ragione, ma non ci
riesco. Non posso farlo,
rovinerei tutto. A Louis non piaccio, è così
ovvio.
Sul braccio il livido è
diventato violaceo, ma il labbro non
mi fa più molto male. È un dolore sopportabile.
Mi fanno più male gli
occhi di Louis.
9 Febbraio 2011
Questo pomeriggio Louis è
venuto da me ed è successo un
disastro.
Mi ha abbracciato esageratamente per
scherzo, come suo
solito, ma mi ha stretto il braccio nel punto in cui mi fa male e non
ce l’ho
fatta a trattenere un gemito di dolore. Ha subito fatto una faccia
preoccupata
e mi ha tirato su la manica senza che potessi fare nulla.
“Chi è
stato?”
Ho cercato di dirgli che avevo
battuto contro un mobile, ma
lui ha capito subito che mentissi.
“Harry, te lo ripeto solo
un’altra volta: chi ti ha fatto
questo?”
È uscito dalla mia camera
correndo quando gli ho detto la
verità. L’ho seguito in fretta, cercando di
trattenerlo, ma lui è più forte di
me (ormai ha vent’anni) e si è diretto al campo di
rugby dell’istituto con me
al seguito, senza che potessi fermarlo.
Drake e la sua squadra ci giocano
lì il venerdì pomeriggio,
lo sanno tutti. È rimasto sorpreso quando ha visto Louis
andare da lui: non si
sono mai parlati, ma il calcio e il rugby sono i due sport
più popolari della
scuola e i giocatori si rispettano a vicenda. Per questo non ha reagito
quando
Louis gli ha tirato il primo pugno, sulla mascella: era troppo
sorpreso. Ma
l’effetto sorpresa non è durato molto, visto che
s’è ripreso immediatamente.
Hanno incominciato a picchiarsi senza che potessi fare nulla, mentre i
compagni
di Drake cercavano di separarli; solo l’arrivo
dell’allenatore è riuscito a
fermarli.
Ho portato Louis a casa mia
(fortunatamente papà e mamma
tornano tardi, Gemma è chiusa nella sua camera ad ascoltare
musica) e gli ho
disinfettato il labbro superiore spaccato, il livido sullo stomaco e
quello
sulla guancia.
“Non dovevi
farlo.”
Lui mi ha guardato con i suoi occhi
troppo azzurri. “Nessuno
deve toccarti.”
Ho cercato di non sorridere.
“Era solo un pugno.”
Mi ha preso la felpa tra le mani,
stringendo tanto da farsi
diventare le nocche bianche. “Tu sei mio, Harry, e Drake
– o qualsiasi altri
ragazzo – dovrà vedersela con me se soltanto ti
sfiora.”
Ho avuto difficoltà a
respirare per un paio di secondi, ma
poi lui ha cambiato discorso e io ho fatto finta di non accorgermene.
10 Febbraio 2011
Louis oggi mi ha chiesto se vedessimo
un film insieme.
Ne abbiamo visti tantissimi, di film,
infatti non capisco
perché questa volta sembrava imbarazzato. Non ho potuto
vederlo in volto perché
me l’ha chiesto per telefono – il ché
è strano, visto che praticamente sempre
si autoinvita a casa mia – e io ho accettato subito.
“Al cinema,
però.”
“Oh, okay.”
“Se non vuoi-”
“Certo che
voglio!”
Quando abbiamo chiuso la
conversazione mi sono buttato sul
letto, soffocando un grido stridulo e felice contro il cuscino. Mi sono
reso
conto di quanto fosse stato imbarazzante solo quando l’ho
raccontato ad Anne,
che ha detto “ma sei peggio di una ragazzina” con
un sorriso rassegnato.
Al cinema abbiamo visto Titanic.
Louis ha sempre odiato
questo film e io l’ho sempre amato, infatti sono rimasto
incredulo mentre
entravamo nella sala.
La fine del film l’ho
ovviamente passata piangendo contro di
lui, il suo braccio che mi stringeva le spalle; ha anche posato il
recipiente
di pop-corn per terra per avere la mano libera e intrecciare le dita
alle mie.
Ho avuto seriamente paura che il cuore mi uscisse dal petto e bucasse
lo
schermo del cinema.
11 Febbraio 2011
Dovrei studiare inglese, ma non
riesco a fare a meno di
pensare alla giornata di ieri. Mi ha persino accompagnato a casa, come
se fosse
una specie di appuntamento!
Gemma mi ha riempito di domande
quando sono entrato. Ha
ripreso a dire che Louis sia il mio ragazzo – non che la cosa
mi dia fastidio,
ma è imbarazzante il fatto che lo dica davanti a mamma.
“Louis è un
bravo ragazzo” ha commentato lei, facendomi un
occhiolino.
“Stanno benissimo
insieme” ha confermato Gemma, entusiasta.
“È tardi, filate
a letto tutte e due” le ho riprese io,
divertito, andando in camera mia con la faccia rossa.
Louis mi ha mandato un messaggio,
‘sta mattina, augurandomi
il buon giorno con uno smile vicino. Il messaggio più
romantico della storia,
secondo me.
Ora cerco seriamente di studiare, ma
Louis che mi tartassa
di messaggi non aiuta molto.
Non che mi dispiaccia,
però.
12 Febbraio 2011
Ho avuto un po’ di paura
mentre andavo a scuola, oggi: è il
primo giorno che rivedo Drake da quando lui e Louis si sono picchiati,
temevo
si vendicasse con me, ma fortunatamente non si è nemmeno
avvicinato.
Louis deve avergli fatto davvero male.
A volte ripenso a quello che mi ha
detto quella sera, ‘tu
sei solo mio’. Vorrei che anche lui sia solo mio.
Lexis mi ha detto che ha visto Louis
insieme a una ragazza,
ieri sera in un pub. Non credo che sia vero. Non voglio che lo sia.
Louis me lo direbbe.
Immagino.
Anne mi ha assicurato che Lexis
mente, ma non riesco a
convincermene.
Louis, ad ogni modo, è
venuto a prendermi davanti a scuola.
Abbiamo pranzato insieme in un bar. È sembrata una delle
normali nostre uscite
da migliori amici e questo mi ha fatto un po’ male.
Forse mi sono illuso, lui mi
considera unicamente come
amico.
Forse gli piace quella ragazza con
cui Lexis l’ha visto al
bar.
Deve essere così.
13 Febbraio 2011
Louis dice che sono arrabbiato e che
non ne capisce il
motivo.
“Credevo andasse tutto
bene.”
Lo credevo anche io.
“Va tutto bene,
Lou.”
“Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
Al quinto ‘ho fatto
qualcosa di sbagliato?’ sono esploso,
chiedendogli chi fosse la ragazza con cui l’aveva visto Lexis
al locale
domenica sera. Lui è rimasto perplesso, ma ha subito
replicato che lui era in
camera sua e stava al telefono con me, in quel momento.
Cosa che, in effetti, è
vera.
Quindi mi sento molto stupido a non
averci pensato.
“Non capisci chi sia la
persona che mi piace?”
Mi sono sentito investito da un
treno. La persona che gli
piace. Gli piace una ragazza. E io non l’avevo capito. E mi
ero illuso. Come
sempre.
Stupido, stupido Harry.
Gli ho chiuso il telefono in faccia,
mettendomi a piangere.
Non ho risposto a nessuna sua
chiamata e a nessun suo
messaggio.
14 Febbraio 2011
Gemma è al settimo cielo:
è San Valentino e il suo ragazzo
le ha promesso una sorpresa grandiosa, quindi saltella per tutta la
casa dalle
sette del mattino.
Mamma mi ha chiesto perché
stessi male, vedendo la mia
faccia triste. Le ho detto che ero solo stanco e ho rifiutato la
colazione,
uscendo di casa trascinandomi lo zaino dietro.
Fuori casa c’era Louis.
Quando mi ha visto mi ha sorriso,
stringendo la presa sul
mazzo di fiori che stringeva in mano, e ha fatto qualche passo per
arrivare
vicino a me.
“Buon San
Valentino” ha sussurrato con le guance rosse,
abbassando gli occhi sui suoi piedi.
Ero praticamente paralizzato, facevo
fatica persino a
respirare – Louis Tomlinson mi ha seriamente fatto un regalo
di San Valentino?
Tra la composizione viola di fiori si
intravedevano tre tipi
diversi. “Acanto, campanula, rosa muscosa” ha
elencato Louis, indicando i
diversi fiori con l’indice.
Si è catturato il labbro
inferiore tra i denti, prima di
continuare.
“L’acanto
simboleggia l’arte,
perché tu sei bellissimo e l’arte è
bellissima – ed è creata per essere
ammirata, no?” ha riso appena, io sono arrossito visto che
non sapevo cosa
dire. “La campanula invece indica la gratitudine
ed è messa qui in mezzo per, beh, ringraziarti di tutto
quello che hai fatto
per me in questi anni” si è interrotto, mi ha
guardato negli occhi e io ho
creduto di svenire. “La rosa muscosa è, invece,
per le confessioni d’amore.”
Le farfalle hanno rischiato di
bucarmi lo stomaco mentre il
cuore impazziva.
Siamo rimasti in un silenzio
imbarazzante per un paio di
secondi, prima che io prendessi il mazzo di fiori e i miei sentimenti
tra le
mani.
“Mi piaci anche tu,
Louis.”
Si è alzato sulle punte
per baciarmi.
Il più bel primo bacio che
potessi mai desiderare.
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