Who's that baka?

di Gretel85
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Mi vendo,
la grinta che non hai.
In cambio del tuo inferno,
ti do due ali, sai!
Mi vendo,
un'altra identità.
Ti do quello che il mondo…
distratto non ti dà.

(Renato Zero – Mi vendo.)

 


 

*Ma tu guarda quante sciocchezze mi tocca stare a sentire...*

Pensoso e polemico nei confronti dell'ennesima lezione di filosofia, Ranma guardava di sottecchi il professore declamare con eccessivo e non corrisposto entusiasmo i capisaldi della teoria di tale Jung, un filosofo occidentale, sulla doppiezza dell'animo umano. Non capendo proprio dove il docente volesse andare a parare, trovava la lezione di una noia mortale. Spostando lo sguardo alla sua destra, ebbe modo per un istante di sbirciare la sua fidanzata.

*Secchiona...* Sbuffò divertito notando la velocità con cui la matita di Akane si spostava sul quaderno. Altre due parole e si sarebbe addormentato, ma l'improvviso brusio di voci intorno a lui ridestò immediatamente la sua attenzione. Tutti i suoi compagni ridacchiavano imbarazzati, scambiandosi incomprensibili battutine. Poiché il suo istinto da artista marziale non falliva mai, decise di mettersi prontamente all'ascolto.

E un attimo dopo arrossì.

-Non ridete, ragazzi!- Brontolò il professore leggermente offeso. -È un discorso serio ed importante.- Continuò iniziando a camminare per la classe e sottolineando le sue parole con ampi gesti delle braccia. -Ogni uomo conserva in sé un aspetto femminile; lo fa perlopiù in modo del tutto inconscio, ma questo aspetto c'è, non lo si può negare ed è quello che Jung chiama “anima”.-

Il professore ora si era fermato a pochi passi da lui e per quanto cercasse di fare il vago, Ranma si trovò a desiderare con tutto se stesso di possedere una pala per scavarsi una fossa sotto al banco e fuggire da quella situazione incredibilmente imbarazzante che si era venuta a creare.

Anima o Ranko che fosse, lui con quella parte femminile ci conviveva ogni giorno, altro che inconscio!

*Ci mancava pure il filosofo che parla dei miei problemi!* Strinse con forza il pugno sul banco tentando inutilmente di ignorare il calore diffuso sul retro della nuca che gli stava mandando a fuoco il cervello. Ne era certo. Akane lo stava guardando e forse aveva un'espressione divertita dipinta sul viso. Ogni tanto quella ragazza gli dava l'impressione di poter leggere dentro di lui; le sue debolezze rischiavano di renderlo un libro aperto per lei e questo no, non poteva decisamente permetterlo. Fortunatamente il resto della classe non stava badando a lui e alla sua espressione evidentemente corrucciata. Tutt'altro. I ragazzi si indicavano a vicenda lanciandosi frecciatine al limite dell'imbecillità, mentre gli squittii delle ragazze stavano raggiungendo livelli da inquinamento acustico.

-E tuttavia.- Riprese a fatica il professore, lievemente esasperato ma abituato a reazioni di quel genere. -È vero anche il contrario.- In un attimo calò il silenzio.

-Anche le donne conservano in sé una componente maschile: il cosiddetto “animus”. E quindi...-

E quindi fu costretto nuovamente ad interrompersi.

-Saotome....- Digrignò. -Che cosa c'è da ridere adesso?-

Ranma prese fiato cercando di tornare rapidamente serio. Non ce l'aveva proprio fatta a trattenersi; quasi con sollievo aveva accolto quella seconda parte della spiegazione ed era scoppiato a ridere coprendo così il rumore di matita spezzata poco dietro di lui.

-Ehm...mi scusi, professore! Non volevo interromperla.- Scattò in piedi facendo un piccolo inchino. -È solo che questa teoria mi trova perfettamente d'accordo! Soprattutto la seconda parte...- Gli occhi chiusi e il fare solenne, Ranma si schiarì la voce.

Il professore incredulo di fronte a tanto apparente interesse decise di dargli corda.

-Eh? Ah! Beh, bene, bene. Puoi spiegarti meglio?- Lo incitò sistemandosi inutilmente gli occhiali sulla punta del naso.

Ranma annuì compostamente portandosi pollice e indice al mento. Sembrava fare sul serio.

-Sicuro. Ecco, vede, credo che questo signor Jung abbia proprio ragione. Almeno fino a quando non dice che l'animus nelle ragazze è inconscio e nascosto. Infatti, e le assicuro parlo per esperienza personale, conosco una ragazza che è un vero maschiaccio, violenta e per niente car...-

Un secondo dopo sfoggiava un pesante banco di legno e metallo delicatamente adagiato sul capo.

-...ina!-

-Ranma, sei un idiota!-

-E questa ne è la prova...- Concluse il ragazzo tamburellando scocciato le dita sul pavimento e indicando con l'altra mano la furia sopra di lui.

Appena un istante di perplessità e il professore si riprese schiarendosi la voce. Per una volta ci aveva quasi sperato.

-Saotome? Tendo?-

-Sì, professore?- Cinguettò la ragazza con squisita gentilezza.

Le mani umilmente incrociate dietro la schiena, Akane era lo specchio dell'innocenza.

-FUORI!- Strillò a pieni polmoni il pover'uomo.

-Fantastico...- Sbuffò Ranma seguendo la fidanzata verso la porta, il banco ancora sulla testa.

-E mi raccomando...- Li ammonì ulteriormente.

-Sì, sì, lo so.- Con un debole gesto della mano, Ranma lo interruppe nuovamente.

-Due secchi io, uno lei.-


 

* * *


 

-Ahhhh! Finalmente anche questa giornata è finita!- Si stiracchiò il giovane camminando in bilico sulla sua recinzione preferita.

-E sai che sforzo! È tutta colpa tua, Ranma! Abbiamo perso due ore di lezione e siamo stati buttati fuori dalla classe perché come al solito non sai tenere quella boccaccia chiusa!-

-Pff! Guarda che il mio era un intervento serio! Dillo piuttosto che ti brucia. La verità fa male, cara mia, non è vero?-

-Ah sì?- Ferma in mezzo alla strada Akane ruotò lentamente il capo verso di lui.

Ranma deglutì spaventato. Già si aspettava di scorgere sul volto di lei quello sguardo omicida che ogni volta gli faceva rimpiangere di essere venuto al mondo. Ma quando al suo posto individuò due belle labbra arricciate con sarcasmo ebbe, se possibile, ancor più paura.

-Guarda che mi sono accorta del fumo uscire dalle tue orecchie quando il professore parlava dell'aspetto femminile nascosto in ogni uomo...- Insinuò tutto di un fiato la ragazza, l'espressione del viso rilassata. Quasi divertita.

Anche troppo per i suoi gusti e in un attimo Ranma balzò accanto a lei. -Cosa vorresti dire, mostro?-

Inclinando dolcemente la testa da un lato, Akane sorrise.

-Chi? Io? Niente! Hai la coda di paglia, per caso?- E una gioiosa risata si impossessò definitivamente del suo bel viso.

-Non. Sei. Per. Niente. Carina!- Ma non era vero. Quando rideva era semplicemente adorabile.

Quando fuggiva? Pure.

-Ehi aspetta, vieni qui!- Prese a rincorrerla il ragazzo.

-Prendimi se ci riesci!- Lo sbeffeggiò l'altra deliziosamente allegra.

Evitando di risponderle per risparmiare fiato, Ranma sorrise. Aveva un debole per le sfide.

Aveva un debole per lei.

Certo però che quando ci si metteva quell'omaccione mancato della sua fidanzata era davvero veloce. Improvvisamente fu costretto a frenare sui talloni la propria corsa e fece appena in tempo a svoltare l'angolo, quando....

Niente. Akane era sparita.

Al suo posto, a pochi metri da lui, faceva bella mostra di sé un modesto banchetto di cianfrusaglie, dietro al quale un ambiguo vecchietto presentava ad un pubblico visibile solo a lui gli ultimi ritrovati dell'inutilità.

-Fatevi avanti, signore e signori!- Come una majorette si dimenava con un sottile e nodoso bastone in mano. -Solo per voi e solo per oggi, i migliori intrugli anti-tutto provenienti direttamente dalle lontane e misteriose terre della Cina! Ehi tu, giovane!- Si fermò di colpo, indicando Ranma.

-Sì, proprio tu, dimmi che problema hai e troveremo una soluzione!-

-Eh? Io? Ma io non ho problemi!- Riprendendo fiato con le mani appoggiate sulle ginocchia, Ranma si voltò a rispondere allo strano individuo, fissandolo con la stessa espressione con cui si guardano i matti. Ma il vecchietto era un osso duro.

-Oh...andiamo! Tutti abbiamo delle difficoltà o dei segreti, coraggio! Problemi di studio? Concentrazione? Prestanza fisica?-

-Ehi senti un po', ma ti sembro un rammollito, per caso?-

-Ahhhh! Eh eh eh...Ho capito tutto!- Continuò l'anziano portandosi un dito alla tempia. -Si tratta forse di...problemi d'amore? A me puoi dirlo, sai? Pensa, proprio oggi mi è arrivato un potente infuso in grado di...- Sorrise mellifluo in un mare di rughe rischiando così di far venire un infarto per la paura al giovane col codino.
Che lo interruppe subitamente.

-A...A...Amore? Ma come ti permetti? E poi fatti gli affari tuoi, io ti saluto!-

-No, no, no! E dai, aspetta!- Lo frenò l'anziano zompettando verso di lui ed assumendo subito dopo un fare solenne ed inquietante. Per quanto scocciato e perplesso, Ranma doveva ammettere di essere incuriosito dallo strano essere e si avvicinò nuovamente al banchetto.

*Tanto ormai Akane sarà già a casa....* Sospirò.

-Io leggo nei tuoi occhi una profonda disperazione, ragazzo. C'è qualcosa che ti turba profondamente, come una maledizione... o qualcosa del genere!-

-Ma non mi dire?- Con un gesto di stizza e quasi deluso Ranma fece per andarsene di nuovo.

-E ora perché te ne vai, giovanotto? Non ho forse detto di avere con me i migliori ritrovati della medicina assurdo-magico-cinese? Magari c'è qualcosa che fa al caso tuo...eh eh eh!-

Come una bella statuina di gesso, Ranma si bloccò immediatamente. -Hai detto...cinese?-

Il vecchio annuì con fare sempre meno disinteressato. -Sì giovanotto, ho detto ci-ne-se. Dimmi il tuo problema e vedremo se possiamo trovare una soluzione, eh eh eh!-

-E va bene...- Ranma si avvicinò nuovamente al banchetto con il fare e il tono di chi sta più che altro per proporre una sfida. *Dice troppi “eh eh eh” per i miei gusti, ma voglio proprio vedere...*

-Allora?- Lo incitò il vecchietto.

Ranma arrossì. -Allora diciamo che, sempre che tu ne sia in grado, mi servirebbe qualcosa per liberarmi di una parte di me...- Disse tutto di un fiato e con tono meno spavaldo del solito.

-Mmm...E dimmi, di cosa vorresti liberarti di preciso? Me lo devi dire se vuoi il mio aiuto.- Prese nel frattempo a frugare tra le sue mille ampolle colorate.

*Accidenti...* Sollevando gli occhi al cielo, Ranma arrossì vistosamente prima di sussurrare al limite dell'udibile: -della mia par...t...fe...mi..ile...-

-Ah, della tua parte femminile, benissimo. Prendi quest'ampolla, giovanotto, è quel che fa per te.- Neanche il giovane lo avesse urlato al microfono, il vecchio aveva capito perfettamente. Ma ormai non aveva più alcuna importanza.

-Di...dice davvero?-

-Ma naturalmente. Bevila tutta di un fiato e i tuoi problemi svaniranno all'improvviso, eh eh eh!-

-Ma...ma...ma....- Prese a balbettare Ranma, prima di abbandonarsi definitivamente ad una spaventosa espressione euforica. -Ma è fantastico! Non mi trasformerò più in una ragazza!!-

Senza nemmeno avere cura di chiedere quali possibili effetti collaterali avrebbe potuto avere un simile intruglio bluastro, afferrò immediatamente la fiala dalle mani del vecchio, lieto come non mai di vedere la fine dei suoi problemi farsi sempre più vicina.

La buona educazione però ancora non lo aveva abbandonato. O quasi.

-Ma dimmi, vecchio. Cosa vuoi in cambio di questa?- Si voltò sospettoso e la sua espressione si fece ancora più sorpresa nel momento in cui si accorse che del vecchio e del suo banchetto non vi era più alcuna traccia.

La fiala però era vera. Era nelle sue mani! Sorrise scrutando il cielo farsi sempre più scuro e minaccioso. Avrebbe cominciato a piovere a momenti.

*Perfetto! Quale migliore occasione per testare subito le parole di quel mercante...* Saltellando allegro, corse a rifugiarsi sotto una tettoia.

Un ultimo sguardo alla brillante fiala scura come l'inchiostro e, staccandone il tappetto di sughero con i denti, si svuotò tutto il contenuto direttamente in gola.

-Eh eh eh...- Fu l'ultima cosa che gli parve di sentire, prima di percepire nettamente uno strappo all'altezza delle costole che lo costrinse a piegarsi in due dal dolore.


 


 

* * *


 

Buonasera a tutti :) Eccomi nuovamente qui con un'idea che già da un po' mi frullava in mente. Non sarà cosa particolarmente lunga. Ma nemmeno troppo breve. Oh insomma, ancora non lo so :) Ma se avrete voglia e piacere di leggerla e/o farmi sapere cosa ne pensate, ve ne sarò come sempre immensamente grata. Buona serata a tutti!

Gretel.





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