Apoteosi del Non-Essere

di Shinji
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Sei un bambino, e non hai un nome

Apoteosi del Non-Essere

-A DeathMask Tribute-

 

 

Ciao a tutti^^ Chiedo scusa a DeathMask per il ritardo, il suo compleanno era tre giorni fa... però ci tenevo troppo a regalargli qualcosina ^^ Non è niente di che, una fic veloce e indolore, ma spero vi possa piacere. Ringrazio tutti quelli che hanno commentato Notturno, vi amo *_*
BUONA LETTURA, E TANTI AUGURI DEATHY! ^^

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Sei un bambino, e non hai un nome.

 

I tuoi genitori non ci sono, non ci sono mai stati, non li hai mai avuti, quindi non hanno potuto dartene uno.

 

Senza Nome, ti chiamano.

 

Ed è orribile, vero? E’ orribile non avere un nome, perché è come dire che non esisti. Che non ci sei.

 

Eppure tu esisti, bambino Senza Nome. Esisti, e urli la tua vita alle notti sorde, stanche di guardare l’umanità uccidersi costantemente.

 

Allora decidi di diventare un guerriero; il guerriero più forte di tutti, dedito alla vera e unica Giustizia: la Forza.

 

Perché è la Forza a darti un senso, vero bambino Senza Nome?

Quando stringi le mani intorno al collo di un compagno d’addestramento, sentendo i tendini e le ossa e la carne gridare, allora capisci di essere vivo. Perché chi da la morte dev’essere vivo per forza, giusto?

Giusto.

 

Sei solo un bambino, e non hai un nome.

 

Però avanzi, senza tregua, senza pietà, senza speranza. Tu non senti la fatica, né il dolore, né l’umiliazione -le arrechi, casomai. Perché tu sarai il migliore, ed avrai un nome e una tua dignità.

 

Ormai sei da solo, davanti al tuo maestro; la prova finale è vicina, Senza Nome.

 

E tu combatti, e per una volta hai paura… tanta paura di morire, perché il tuo maestro te lo può mostrare, cosa c’è dall’altra parte. Tu hai visto cosa ci attende… cosa attende anche te.

 

Allora, perché frenarsi? Perché nascondersi dietro paternalismi, stupidi sentimenti vuoti, che sussurrano il loro malefico messaggio a un cuore che non sa sentire?

Combatti e basta, bambino Senza Nome.

 

Quel giorno le tue mani si macchiano di sangue, tanto sangue. Lo senti ribollire dentro e fuori di te, ti avvolge e ti ricopre come una carezza umida.

 

Senti il suo sapore ferroso, e ti pare dolce come il bacio di un’amante.

Vedi il suo colore, ed è meraviglioso, più rosso di qualsiasi rosa.

Odori il suo profumo, ed è puro e sacro e osceno. Ti piace.

 

Quell’odore, quell’immagine, coprono anche quegli squarci nella tua coscienza, quando ricordi qualcosa della tua terra –l’odore delle arance, o la consistenza degli alberi. L’odore del vento in una giornata assolata, presso il mare.

Tutto cancellato.

Dimenticato.

Sangue.

 

 

Forse è lì, il segreto dell’esistenza? Forse ce l’hai addosso in questo momento.

 

Sei solo un bambino, e hai le mani sporche di sangue. Però sei rivestito d’oro, ora. Anche tu puoi mandare le tue vittime dall’altra parte.

 

 

Sei un Santo d’Oro che sacrifica la sua esistenza ad un mare di sangue.

 

 

Ti chiedono quale sia il tuo nome, nuovo Santo del Cancro; tu rispondi che provvederai a dare una risposta il prima possibile.

 

 

E intanto, bambino Senza Nome, le tue mani si sporcano di sangue, sempre di più.

 

 

Non basta neanche quello, però… il sangue si lava, quel buon’odore sparisce presto, come il sapore va troppo presto a sostituirsi a quello delle lacrime secche che inghiotti ogni notte.

 

Ci vuole qualcosa di più definitivo… non lo pensi anche tu, Senza Nome?


E poi lo trovi.

 

Il ricordo definitivo.

 

Il monumento alla tua gloria, il monito ai tuoi nemici… l’avvertimento per il tuo cuore, che si ricordi sempre di dove andrà a finire, un giorno.

 

La tua prima maschera mortuaria compare, orribile e bellissima, sulla parete della tua Casa; la tua prima anima inizia a gridare, e gridare, a gridare sempre di più nelle tue orecchie. Ti piace, questo suono.

 

 

Ma soprattutto ti piace aver trovato un nome.

 

Tu sei DeathMask, Gold Saint di Cancer.

E sei ancora un bambino, con le mani sporche di sangue.





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