Could we skip the step best friends?
Una ragazza stava camminando rapidamente tra la folla, reggendo pacchi
e sacchettini colorati che sbattevano uno contro l’altro
continuamente.
“… no, no Al, devi dirle di venire domani…
giovedì sono impegnata… e dì a tua
moglie che vengo a salutarla un’altra volta
venerdì, voglio vedere come sta” disse, parlando
al cellulare e fermandosi davanti ad una vetrina, “va
bene… sì, ciao Al, ci vediamo…
baci” concluse, chiudendo la chiamata e spegnendo il telefono.
Sospirando, rovistò all’interno della borsa,
estraendo le chiavi della macchina.
Guidò fino a fuori Londra, canticchiando, mentre davanti a
lei le immagini della sera passavano rapide.
I lampioni accesi come stelle luccicanti, le insegne colorate che
sembravano fuochi d’artificio WWW e i negozi ancora aperti.
Parcheggiò in uno spiazzo desolato, dove l’unica
forma di vita era un cane claudicante e rabbioso.
Lily si guardò intorno e, non vedendo nessuno, estrasse
furtiva dalla borsa una bacchetta e mormorò qualcosa.
I sacchetti levitarono fino alla porta di una casa alta e
dall’intonaco bianco.
La ragazza aprì la porta e salì le scale fino al
terzo piano, facendo strada ai pacchi.
L’appartamento in cui entrò era spazioso e formato
da grandi stanze, quasi privo di porte, le camere erano divise da
pareti che non le chiudevano totalmente ma lasciavano sufficiente
spazio per passare.
L’arredamento moderno, grigio, nero e bianco,faceva sembrare
fuoriposto i colori dei pacchetti, che volteggiavano sopra la testa
vermiglia della ragazza, che stava chiudendo la porta, senza chiave.
Indicò ai pacchi la via per il guardaroba e si tolse la
giacca e le scarpe, prendendo il telefono fisso e digitando
frettolossamente un numero.
“Pronto? Ciao Mike, volevo chiederti a che ora circa
verrai… così cucino la carne” disse
dolce, massaggiandosi i piedi e sedendosi sul divano.
“Ecco Lily, io credo… credo di non poter
venire più”
“Come prego?” mormorò stranita.
“Dài, oramai è più
che chiaro che non… Lily, non va. Non va più
niente, per cui me ne vado”
Gli occhi della ragazza divennero freddi.
“Che vigliacco, neanche a dirmelo in faccia… ho
scoperto ora che razza di persona sei…”
“Dài, sai che non è vero,
siamo stati bene insieme…”
“Io che mi impegnavo a mandare avanti la nostra relazione! IO!
Che scema…!” rise istericamente Lily,
conficcandosi le unghie nel palmo.
“No! No, Lee, non dire
così…”
La voce dall’altro capo del telefono si stava facendo
preoccupata, quasi impaurita.
“Non.Chiamarmi.Lee.”
sibilò la ragazza, prima di chiudergli il telefono in faccia.
Le lacrime cercavano insistentemente di scivolare sulle guance, ma si
asciugò gli occhi con il palmo della mano.
Il groppo che si sentiva in gola non intendeva sciogliersi e oramai il
pianto aveva avuto la meglio su di lei.
Afferrò un cuscino nero e lo strinse talmente tanto che le
sembrò di veder uscire fuori le piume.
Gli occhi erano diventati rossi, le guance come loro.
Lily corse in camera e iniziò a strappare dagli appendini
tutti i vestiti che Mike aveva lasciato a casa sua quando andava a
trovarla.
Una giacca nera e tre camice bianche volarono sopra il letto
matrimoniale, qualche paio di pantaloni e una t-shirt finirono in
bagno, insieme alle scarpe rosse che tanto gli piacevano, le calze a
quadri prese insieme da Madama McClan, oh, ecco la sua cravatta blu
notte.
Ora è diventata bianca di dentifricio.
Quando fu soddisfatta, e tutto il guardaroba era totalmente rovinato,
Lily si stese sul letto, i capelli arruffati e gli occhi lucidi, la
gola che le bruciava per tanto aveva gridato e il vestito che si era
strappato sull’orlo.
Dopo pochi secondi si addormentò.
Sognò Hogwarts, il Quidditch, James che camminava per i
corridoi, con la solita nuvola di ragazze dietro e Albus che correva
per la scuola, pronto a compiere eccellentemente ogni impegno, Hugo che
la guardava con un sopracciglio alzato e diceva: “Che
scandalo, miseriaccia, ditemi dov’è quel cretino
che gli faccio vedere gli Ungari Spinati”…
♣♣♣
Un alito di vento la svegliò, e si ritrovò sotto
le coperte, la stanza tutt’in ordine e un profumo che
proveniva dalla cucina.
“Ben svegliata, Bella Addormentata”
sussurrò al suo orecchio una voce famigliare.
Lily si girò velocemente e vide un ragazzo che sorrideva
sghembo.
Era alto e longilineo, i capelli lisci e biondo chiarissimo, gli occhi
grigi e vispi e la bocca sottile lo distinguevano dagli altri.
Lily sorrise e si lasciò andare contro il cuscino.
“Allora, a chi dobbiamo fare una lezione per averti ridotta
così?” disse Scorpius, sedendosi sul letto.
Lily scomparve sotto la coperta.
“Nessuno” mugugnò.
“Tanto so che non è vero… il tipo,
quello delle scarpe rosse?” chiese,togliendosi le scarpe e
sgusciando vicino a lei, sotto la coperta.
“Come hai fatto a scoprirlo?” esclamò
Lily, non tanto sorpresa di aver la punta del naso che poteva toccare
quella di Scorpius.
“Mah, chi lo sa!” mormorò sarcastico.
Lily accennò una risata.
“Non gli siete mai piaciuti, tu, Al e Jamie”
dichiarò, girandosi con la pancia contro il materasso.
“Strano! Non pensavo che esistessero fidanzati a cui non
piacciono i fratelli protettivi e gli ex della propria ragazza”
sentenziò ridacchiando.
“Dài, Malfoy…”
mormorò Lily, contro il materasso.
“Va bene, va bene… hai fame?”
domandò, mettendosi le mani dietro la nuca.
“Mmhh, dipende da chi ha cucinato” rispose la
ragazza, facendogli una linguaccia.
“Allora ti va bene, perché lo ha fatto mia
madre”
Lily s’illuminò.
“Perchè non me lo hai detto prima! Tua madre
è l’unica Serpeverde che io abbia mai visto
mettere le mani hai fornelli… e soprattutto così
bene” esclamò la ragazza, scalciando via la
coperta.
“Ehi! Mi stavo abituando al caldo”
protestò Scorpius.
Lily si alzò in piedi.
“Girati un momento che devo cambiarmi” disse,
aprendo l’armadio e prendendo un vestito e sfilandosi quello
che aveva addosso.
“Si, certo, e per te lo farò?”
“No, ma chiedere non costa niente…”
sospirò Lily, infilando il vestito, “tanto ho
finito. E poi ero girata”
“E poi c’era lo specchio, bella mia”
ridacchiò Scorpius, alzandosi e rifacendo il letto con un
colpo di bacchetta.
Lily scosse il capo e lo seguì in cucina.
“Allora Madamoiselle, per lei ci sono:
carne, pesce, vino e pane, cosa vuole di più dalla
vita?” disse Scorpius, scostando la sedia e facendola sedere.
“Niente, direi che va bene così” sorrise
in risposta, “… come stanno i tuoi?”
Scorpius scrollò le spalle e le servì una
bistecca con dell’insalata.
“Bene, con il tempo credo che siano cambiati
moltissimo… ora mio padre ha deciso che vuole andare via
dall’Inghilterra e vivere la sua
‘vecchiaia’ insieme a mia madre in
un’isola sperduta”
Lily rise.
“Draco? Davvero? Non l’avrei mai
detto…” disse, cercando d’immaginare
l’austero Draco Malfoy che scrutava l’orizzonte con
un cannocchiale d’argento dall’alto di una torretta
mentre sua moglie cucinava noci di cocco e pesce di mare.
“Sinceramente nemmeno io, voglio dire: te lo immagini mio
padre in braghini al mare?”
Lily rise più forte.
“Potrebbe diventare rosso come
un’aragosta!” continuò Scorpius,
cercando di distrarre la ragazza, “e di sicuro vorrebbe
distruggere tutte le zanzare… che incubo”
Lily guardò Scorpius, con le guance rosse dal riso, e lo
vide sorridere dolce.
“Anche tu diventi rosso, al mare…”
sussurrò, sorridendo.
Il ragazzo tacque e corrugò le sopracciglia.
“Non farmici ripensare, sembravo una di quelle palline di
Natale un po’ bianca e un po’ rossa”
disse, scuotendo la testa.
“Anche io! Solo che le bruciature fanno pandance
con i capelli…” constatò Lily.
“Convengo, stai benissimo bruciacchiata”
annuì Scorpius, mentre Lily rideva.
“Che gran complimento, degno di un uomo di classe come
te!” lo ringraziò, mangiando
dell’insalata.
“Degno di una donna di gran bellezza come
te…” mormorò, avvicinandosi.
Lily smise di respirare e lo guardò neglio occhi.
“Non voglio costringerti a fare nulla,
Lily…” sussurrò, “sai, sembra
che tu abbia un gran talento a scegliere gli uomini che ti faranno
soffrire… solo che vale soffrire solo per uno di
questi”
Scorpius s’inginocchiò vicino alla sedia di Lily.
“Ho aspettato tanto Lils, e anche tu… sono
arrogante, perché ti sto sconvolgendo la vita, sbruffone,
perché ne ho sempre fatto parte anche quando non lo
meritavo, e terribilmente stupido perché ho impiegato sette
anni a dirti che ti amo” le mormorò contro le
labbra.
Lily chiuse gli occhi e Scorpius si ritrasse.
“Non voglio baciarti. Non ora. Non per le cause che ti
avrebbero spinto a farlo…” le disse, in risposta
al suo sguardo stranito, “io… non avrei dovuto
dirtelo oggi che sei così…”
Lily sorrise.
“Non importa, anche ad Hogwarts non hai colto il momento
migliore per dirmi che volevi stare con me, in
effetti…”
Scorpius le sorrise e poggiò la fronte contro la sua.
“Non me ne sono pentito,
però…” soffiò.
“Neanche io…” disse Lily, chiudendo gli
occhi, mentre le guance le s’imporporavano.
“È bello che io riesca ancora a farti
arrossire”
“È bello che io riesca ancora ad arrossire per
te” ribattè la rossa.
“Solo per me, però” bisbigliò
Scorpius, sorridendo.
“Solo per te, certo… non hai proprio intenzione di
baciarmi?” chiese in un sussurro.
“No, voglio ricominciare da capo, ci vorranno
giorni… forse mesi. Ora non mi prenderesti sul
serio… potrei sembrare un ripiego”
“Ma non lo saresti!”
replicò Lily.
“Non posso dubitarne, ma mi faresti sentire tale…
ti prego Lils, con calma… prima voglio farti dimenticare
Scarpe Rosse, da amico, portandoti in giro… parlandoti, non
baciandoti” le spiegò.
“Lo trovo più che giusto” disse la
ragazza, sospirando.
Scorpius si alzò.
“Allora domani andiamo, a Diagon Alley… da
amici” le propose, prendendo la giacca e sparecchiando con un
colpo di bacchetta.
“Va bene…” sorrise Lily, accompagnando
Scorpius alla porta.
“Un amico ti verrà a prendere al lavoro verso
le… vediamo, tre?” chiese il ragazzo, guardando
l’orologio da polso che aveva ricevuto al suo diciassettesimo
compleanno da suo padre.
“Sì, si può fare…”
disse Lily, mentre Scorpius usciva dall’appartamento.
Il ragazzo si girò un’ultima volta, tenendo sulla
spalla con una mano la giacca nera che contrastava con la camicia
bianca.
Lily lo guardò chinando il capo di lato, scalza e con un
vestito estivo indosso. Gli occhi del ragazzo brillavano.
“Dici che potremmo saltare il passaggio migliori
amici?”
♣♣♣
Dedicata a
DilettaWCG, perchè me l'aveva chiesta^^
Ehm... credo
avrete capito tutti che adoro questa coppia..
A proposito
della storia "The Tales of Hogwarts Houses - New Generation's Real
Adventures", l'aggiornamento arriverà presto...
e
così anche per le altre che ho sospeso.
Scusatemi
immensamente.
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