WHEN MY HEART STARTED TO
BEAT...
Capitolo diciannove
Back for
me
"I
would rather have one breath
of her hair, one kiss from
her mouth, one touch of her
hand,
than eternity without it.
One ."
( - City of angels - )
Non
riesco a smettere di fissare quel palloncino, che ondeggia ritmicamente
davanti ai miei occhi. L'ho trovato legato saldamente ai piedi del
letto, che mi ospita ormai da qualche settimana, appena sveglia.
Get well soon.
Recita così. Si, insomma, uno dei tanti espedienti che la
gente con poca fantasia usa per augurare pronta guardigione.
Personalmente preferisco un sincero e caloroso abbraccio ad un
sacchettino di gomma pieno di elio. Li ho sempre trovati
così
tristi.....impersonali.
Ma il mittente di questo
palloncino in particolare non fa altro che accrescere in maniera
esponenziale questa mia avversione.
Il bigliettino che lo accompagna
poi, ora
appoggiato sul tavolino accanto a me, mi ha decisamente fatto
saltare i nervi:
"Per Nicole. Ti auguro
una pronta guarigione...ma mi raccomando, non affrettare i tempi!^^
Kate."
In quasi un mese di convalescenza non l'ho vista nemmeno una volta. Non
che mi sia dispiaciuto, per carità! Ma a questo proposito
poteva
anche risparmiarsi questa pagliacciata..
E invece eccola. La megera è tornata! Cattiveria neanche
troppo
velata. "...non affrettare i tempi..". Magari crede anche di essere
spiritosa.
Telegrafica, almeno per quel che riguarda la parte dedicata a me.
Già, perchè la iena ridens in questione si
è
concentrata maggiormente su qualcun
altro. Non credo sia necessario palesare
l'identità di questo qualcuno.
< Ehi, piccola... >
Mi volto in direzione della porta e intercetto i suoi occhi.
< Ehi.. > Un sorriso mi nasce spontaneo. Quello sguardo
mi fa impazzire, tutte le sante volte.
Lo amo, certo. Ma la verità è che mi stupisco
sempre
quando mi rendo conto di una cosa: non credo di essere mai uscita dalla
"fase di innamoramento". Si, perchè ogni volta che mi
sorride
così, ogni volta che mi regala uno di quegli sguardi carichi
d'amore, conditi con un pizzico di malizia, mi innamoro un po' di
più......ed ero fermamente convinta che non fosse possibile
più di così.
Dio, Orlando, ti ho già dato tutta me stessa, il mio cuore
è tuo. Che altro posso donarti?
Nel frattempo lo guardo staccarsi dallo stipite della porta e avanzare
verso di me, con quell'espressione birichina perennemente stampata sul
viso.
< Amore, hai un fucile a piombini con te, per caso? > Si
ferma a
pochi centimetri di distanza da me e mi guarda confuso e leggermente
divertito. Io, dopo una breve occhiata verso di lui, torno con lo
sguardo serio puntato davanti a me.
< Mi dispiace, tempo di averlo lasciato a casa. Nel cofano
dell'auto
però dovrei avere un fucile a canne mozze, può
andare?
> Per quanto si sforzi non riesce a trattenere una risatina.
< Non sfottere, Bloom - incrocio le braccia al petto e metto il
broncio come una poppante - la mia richiesta ha alla base motivazioni
molto solide... >
Orlando segue il mio sguardo, e finalmente presta attenzione al - per
me frustrante - dondolìo ai piedi del letto.
< E questo chi l'ha portato?....E' questa l'indifesa vittima che
volevi giustiziare? > Mi guarda con un sorrisino divertito.
< Non è un'indifesa vittima.....è un
messaggero del
Diavolo in persona > Borbotto, stringendomi ancora di
più le
braccia al petto e corrugando la fronte. < A
proposito,
Lucifero ti manda tanti
calorosi saluti! > pronuncio le ultime parole
assumendo una smorfia disgustata.
Orlando mi guarda sinceramente sorpreso, quindi gli indico il
bigliettino appoggiato al comodino. Lui lo afferra e legge le poche
righe scritte con inchiostro nero.
Aspetto con fiducia una frase di accordo. Invece quello che sento mi fa
sollevare le sopracciglia e spalancare la bocca.
Una risata. Limpida e sinceramente divertita.
Finalmente dopo qualche istante riprende, seppure in parte, un ritmo
respiratorio che gli permetta di formulare una frase comprensibile,
mantenendo tuttavia quell'espressione divertita.
< Amore. Ma ti ingelosisci ancora quando ricevo attenzioni di
questo genere da altre donne? >
Arrossisco leggermente, ma conservo il mio cipiglio arrabbiato.
< E se anche fosse?......E poi lei non è le altre donne....
> Il suo viso torna subito serio e lievemente intenerito. Mi si
avvicina di più, poggia le braccia ai lati della mia testa,
sul
cuscino, e si piega su di me fino a sfiorarmi il naso con il suo. Va da
sè che mi ritrovo calamitata - per l'ennesima volta - verso
quelle due pozze scure.
< Tesoro.... >
< Mmhh.. > Testarda fino al midollo, continuo sulla linea
dura della cocciutaggine.
< Come faccio a convincerti, eh? Che devo fare per farti entrare
in quella testolina che amo te, me lo spieghi? >
Sollevo lo sguardo e lo fisso nel suo, ma il broncio che mi fa
arricciare le labbra resta lì, imperterrito. Trovo Orlando
intento ad osservare intensamente la mia bocca. Poco dopo lo vedo
avvicinarsi piano e, senza staccare lo sguardo, lo sento soffiare
sensualmente su di essa:
< Ti ho mai detto quanto ti trovo sexy nella tua versione
imbronciata? >
Spalanco gli occhi dalla sorpresa e sento le guance andare a fuoco. A
quella reazione lo vedo sorridere malizioso e compiaciuto.
< Beh.....ecco....veramente no. Tu....si, insomma...io....
> Oh, per l'amor del cielo! Compra una vocale, Nikki!
< Respira, amore... > La sua voce roca striscia sotto la
mia pelle, nelle vene. Riesco solo ad annuire.
Mi protendo leggermente verso di lui, intenzionata ad incollare
saldamente le mie labbra alle sue. Lui però mi sorride e si
allontana sogghignando e inizia a chiudere un borsone, appoggiato su
una poltroncina blu.
Dopo l'iniziale fastidio per il bacio mancato, una domanda mi sorge
spontanea:
< Ehm...Orlando?....Che fai con le mie cose? > Lui si
volta sorridente.
< Si torna a casa, amore. >
< Grazie di tutto, dottore. Davvero. >
< Non lo dica nemmeno, Mr. Bloom! > Dopo aver sorriso
nuovamente
ad Orlando, il mio dottore rivolge a me la sua attenzione.
< Miss Evans... >
< La prego, mi chiami Nikki! > In risposta l'uomo sfoggia
un sorriso smagliante.
< D'accordo, allora... Nikki.
Sono davvero felice di averti conosciuta, cara. Avrei preferito in
un'altra circostanza, ma dato che tutto è andato per il
meglio..... > Annuisco, felice.
< Mi raccomando: torni a trovarmi!! > Sia io che Orlando
lo
fissiamo un po' stralunati e lui, accorgendosi del fraintendimento, si
affretta a specificare. < .....oddio, che avete capito, non
voglio
rivederla come paziente! insomma....non direi mai.....lei sa......oh
per la miseria, posso farcela...- prende un respiro per riordinare le
idee -.....intendevo
per una visita di piacere! > Ridiamo divertiti nel vederlo nel
tentativo di uscire da quella situazione in modo decoroso. Subito dopo
lo guardo commossa e, presa da un
istinto improvviso, mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia
paffuta.
< Grazie, dottore. Grazie infinite, Lei mi ha ridato un futuro.
>
Dopo un iniziale sorpresa, l'uomo sorride e mi passa un braccio attorno
alle spalle, cullandomi
dolcemente.
< E' stato un vero piacere......Nikki >
Poco dopo il dottore si congeda e io ed Orlando ci incamminiamo verso
l'uscita dell'ospedale. Passando davanti al banco della reception,
saluto sorridente alcune delle infermiere e degli infermieri che in
questo lungo periodo si erano presi cura di me con un affetto
impensabile.
Un attimo dopo mi sfugge un'esclamazione di sorpresa, avvertendo
distintamente i miei piedi staccarsi dal suolo. Guardo confusa Orlando,
che mi tiene tra le braccia, appoggiata al suo petto.
< Orlando, che fai? >
< Ti porto alla macchina > Risponde tranquillo.
< Oh, su! Posso camminare!.......Amore dai, ci guardano tutti!
>
Arrossisco, conscia del fatto che tutti gli occhi dei presenti sono
puntati su di noi. In particolare noto quelli adoranti e commossi di
alcune infermiere.
< E allora?...lascia che guardino!... Vedranno solo un uomo
innamorato che tiene in braccio la donna della sua vita.. >
Lo sguardo che mi rivolge è di un'intensità tale
da farmi
avvertire un chiaro formicolio attorno al cuore. Un cuore che
finalmente batte a ritmo normale. Un cuore che ora è libero
di
andare su di giri tutte le volte che sente il suo nome.
Lo fisso per pochi istanti, poi, incurante della folla intorno a noi e
dimentica del mio iniziale imbarazzo, afferro il suo viso e lo bacio.
La sua risposta non si fa attendere.
E mentre attraversiamo le porte scorrevoli dell'edificio e appoggio la
testa nell'incavo del suo collo, l'ultima cosa che sento
dall'interno sono i commenti estasiati della schiera di infermiere.
Seduta sul sedile dell'auto osservo le vie di Londra sfrecciare accanto
a me. Riconosco il negozietto di antichità in cui avevo
trovato
il regalo di Natale per Orlando, lo Starbucks testimone della mia
disavventura, il negozio di Armani con l'aitante modello in boxer neri.
Tanti ricordi. Piccoli frammenti della mia nuova vita, quella con il
mio amore.
Volto lo sguardo e osservo le mie dita intrecciate a quelle di Orlando.
Tiene gli occhi sulla strada, un sorriso disteso gli illumina il viso,
mentre con il pollice della mano sinistra disegna piccoli cerchi sul
dorso della mia.
Seguo il suo profilo ancora per qualche istante. Poi guardo avanti a me
e con un sospiro mi porto una mano al petto, all'altezza del cuore.
< Che succede, Nikki? > La sua voce è ansiosa.
Lo vedo
osservarmi preoccupato, alternando gli occhi tra me e la
strada,
freneticamente.
< Come? > Non risponde ma con la testa fa un cenno chiaro
verso la mia mano posata appena sopra il seno sinistro.
Povero tesoro. L'ho fatto preoccupare. Sorrido tranquilla, per poi
portare la sua mano alle labbra e baciarla dolcemente.
< Tranquillo, non è niente. Niente di brutto >
Mi guarda
ancora per qualche istante con ansia. Poi lo sento rilassarsi e il
sorriso di prima torna sul suo volto. Io mi lascio andare sul
poggiatesta e chiudo gli occhi.
Poco dopo sento l'auto decelerare e il motore spegnersi.
Scesa dall'auto guardo l'edificio davanti a me, mentre Orlando prende
la mia borsa dal portabagagli.
< Casa... > Un sussurro leggero, che però mi
riempie l'anima. Un braccio mi circonda la vita dolcemente.
< Si amore mio. Sei a casa > Mi bacia una tempia per poi
prendermi la mano.
Avanzo nell'atrio e mentre Orlando posa il borsone
all'ingresso, io
vengo accolta da Sidi che mi
salta addosso scodinzolante e festoso.Lo
accarezzo con vigore, poi lo vedo sparire in salotto.
C'è un silenzio irreale. Onestamente ne rimango un po'
delusa: avrei tanto voluto trovare Luca e Dom ad aspettarci.
Quasi non ho il tempo di formulare quel pensiero che sento delle voci
provenire dal salotto. Orlando ridacchia, scuotendo la testa e io lo
guardo interrogativa.
< Che succede? >
< Credo che ti basterà andare di là per
scoprirlo > Quel sorriso sghembo non fa che accrescere la mia
curiosità, perciò decido di seguire "
l'indicazione".
Non appena arrivo in salotto, seguita da Orlando, trovo una scena
tragicomica. Luca e Dom, impegnati in una concitata disquisizione.
< Ma che stai facendo, Dom?! Non era prevista una battaglia
nella schiuma! > Luca è accanto a Dom, mentre
quest'ultimo sembra nel bel mezzo di una cruenta lotta.......con una
torta. Unica arma: un tubetto spray di panna montata.
< Ah-ah. Molto divertente! Non fare il melodrammatico, ho la
situazione sotto controllo!.....Se solo questo stupido spray facesse
quello per cui è stato progettato e costruito, sarebbe tutto
più facile!! >
A quanto pare l'oggetto in questione non sembra essere dello stesso
avviso perchè, improvvisamente, sentiamo un sonoro 'pack'.
Orlando si schiarisce la voce e i due si voltano verso di noi, finora
ignari della nostra presenza.
Ma le due figure che ci si parano davanti al momento assomigliano molto
di più a due orsi polari in catalessi che ai nostri due
amici.
Per un momento gli unici rumori che si sentono sono quelli di un'auto
che passa davanti a casa ed il cinguettìo di un passerotto
appollaiato sulla finestra.
Poi, incapace di trattenermi, esplodo in una risata, che contagia
subito anche Orlando. Luca afferra velocemente un tovagliolo dal tavolo
e, ripulendosi il viso cosparso di panna, viene verso di me.
< Cucciola mia!!! > In un attimo due forti braccia mi
sollevano, stringendomi in un abbraccio. Rispondo con impeto,
nascondendo il viso nella sua spalla.
< Fottiti stupido aggeggio difettoso... > Sentiamo un
brontolìo sommesso, Luca mi posa delicatamente a terra e
tutti e tre ci voltiamo verso la fonte della colorita imprecazione: Dom.
< Ehi tu.......che fai non vieni a salutarmi come si deve?
> Lo osservo con un sopracciglio alzato e le braccia spalancate.
Subito la sua espressione torna serena e bonaria.
< Ovvio, principessa! .....Eccolooooooo!! > Con uno
scatto corre verso di me e in un secondo mi si getta addosso.
< Ed ecco il dolce! > Non faccio a tempo a capire di cosa
parli che sento qualcosa di soffice e freddo sulla guancia. Panna
montata. E Dom si applica con dedizione al fine di non tralasciare un
angolino del mio viso.
< Dooommm!! No...dai ....smettilaaa!! > Ma il mio
rimprovero non viene preso seriamente. Forse a causa della
risata che lo accompagna.
Dopo una brevissima "lotta", si allontana un po', continuando
però a stringermi a sè.
< Bentornata, scricciola.. > Lo guardo negli occhi:
intensi, sinceri.
< Grazie.. >
< Bene, ora che ci siamo salutati, che ne dite di festeggiare?!
Dove avete messo lo champagne?! > Orlando circonda con un
braccio le spalle di Dom e insieme spariscono in cucina.
< Piccola... > Mi volto verso Luca, mentre tento di
ripulirmi dall' attacco
di Dom. < Davvero....sono felice di riaverti qui... >
Sorrido intenerita, mi alzo sulle punte e lo bacio sulla guancia.
< Anche io sono felice di essere tornata. Finalmente. >
Dopo la festicciola organizzata da quei due pazzi squilibrati che tanto
adoro, io e Orlando rimaniamo soli.
Sto lavando i piatti quando mi sento circondare la vita.
< Mmmhh....deja-vù. Un altro > Lo sento
sorridere sul mio collo alla mia affermazione.
< Si?....In effetti anche io ho qualche vago ricordo... >
Sfiora il collo con il naso, segue la linea fino al mio
orecchio, inspirando piano. Brividi mi attraversano la colonna
vertebrale.
< Vaghi, eh? > La mia voce ha un tremito, dato dalle sue
mani che scivolano sui miei fianchi e dal suo respiro caldo.
< Forse un po' più che vaghi... >
Mi scosto leggermente dalla sua presa. < Ok, ok.........decisamente nitidi!
>
< Così va meglio.... > Lascio perdere
completamente le poche stoviglie impilate nel lavello e mi muovo nel
suo abbraccio, girandomi verso di lui.
< Allora, Mr. Bloom.....per fugare qualsiasi eventuale
dubbio.....forse riesco a rinfrescarle la memoria da vecchietto che si
ritrova... > La voce mi esce più sensuale di quanto
io stessa mi aspettassi e il desiderio che vedo accendersi nei suoi
occhi conferma l'ipotesi.
< Lei dice, Miss Evans?......è un esperimento?
> Annuisco, incapace di far uscire una sillaba.
< Oh beh......se è per la scienza..... >
Presa dalle sensazioni che Orlando mi sta dando, non mi accorgo che nel
frattempo mi ha portata in camera nostra e ora mi ritrovo sul nostro
letto.
< Piccola... > Apro lentamente gli occhi e mi immergo nei
suoi, caldi e accesi di passione.
< Sei certa che... > Non lo lascio nemmeno finire, so
cosa sta per dirmi.
< Amore. Non temere, il mio cuore ora è forte.
Può reggere... > Cerco di tranquillizzarlo e a quanto
pare riesco nel mio intento perchè ride di gusto. Ma il
momento di ilarità si conclude subito. L'amore e la passione
tornano a farla da protagonisti.
Si avvicina piano al mio viso e sfiora le mie labbra con le sue.
< Perfetto.....perchè sa, Miss Evans........mi
è mancata da impazzire... > Brividi. Brividi e ancora
brividi. Mi sorprende che il mio corpo non ne palesi l'effetto con
tremiti incontrollabili.
Continua a soffiare sulle mie labbra, sfiorandomi il naso con il suo,
senza però concludere. E il sorrisino che ha mi fa intuire
che si stia divertendo da matti a fare impazzire me. Decido quindi
di prendere il controllo della situazione.
Circondo il suo collo con le braccia e lo tiro verso di me, facendo
sì che finalmente quella tortura abbia fine.
Lo sento sorridere soddisfatto contro le mie labbra. Con lentezza
esasperante inizia a sbottonarmi la camicetta con una mano, mentre con
l'altra si sostiene. Io con più impazienza gli sfilo la
maglietta e accarezzo la schiena liscia.
Presto i pantaloni di entrambi compiono una piccola parabola in aria
per poi atterrare dolcemente sul pavimento.
Le sue mani vagano esperte sui miei fianchi, scendono lungo le gambe e
i sospiri si sprecano. Accarezza ogni centimetro della mia pelle nuda,
con lentezza studiata. Ovviamente seguo il suo esempio. Sentendolo
sospirare forte, arrivo alla conclusione che non sono l'unica a provare
certi brividi.
Passiamo una notte meravigliosa, facendo l'amore più volte.
Una notte magica. Mai aggettivo fu più adatto.
Siamo ancora abbracciati, lui appoggiato al mio seno mi accarezza un
fianco, mentre io passo le mie dita tra i suoi ricci.
< Amore?... >
< Mh? > Tengo gli occhi chiusi, beandomi di quelle
sensazioni.
Fa una lunga pausa prima di continuare.
< Sei tornata per me... > Non è una domanda.
Sorrido, stringendolo di più a me.
< Ti amo, Orlando. > Più chiara di
così non potevo essere.
< Ti amo, Nikki >
Sono tornata, si.
E non intendo andarmene mai più.
Con lui. Sempre e per
sempre.
"Non prendere mai alla
leggera l'amore. La verità è che la maggior parte
della gente non ha mai avuto la fortuna di amare qualcuno; che duri
solo oggi e una parte di domani, o duri tutta una lunga vita,
è la cosa più importante che può
capitare ad un essere umano.
Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perchè
non possono averlo. Ma io ti dico che è vero, che tu lo
possiedi e che sei fortunato, anche se domani morrai."
(Ernest
Hemingway)
- Angolino privato -
Chiedo
umilmente perdono per il ritardo stratosferico e imperdonabile.
Università, lavoro, calo di ispirazione. Scegliete quel che
più vi aggrada. Però perdonatemi. ^^
Allora pupattole mie. Spero di non aver deluso nessuno con questa
ultima creazione.
L'impegno ce lo metto sempre.
Anyway.....vi informo che stiamo giungendo alla fine. Il prossimo
sarà l'ultimo o il penultimo. Chi vivrà,
vedrà.
Ora non riesco a ringraziarvi una per una. Mi rifarò la
prossima volta.
Però devo dirvelo: vi adoro. Siete tutte meravigliose. Spero
davvero che non abbiate abbandonato la speranza in questo periodo e che
avrete voglia di leggere anche questi ultimi capitoli.
Grazie a bebe,
blackpearl94, Neith e Pera11 per aver commentato anche lo
scorso capitolo. Siete dei tesori preziosi, care bimbe!
E grazie dal profondo dell'anima alle mie stelline, le mie sorelline,
le mie Angels+IM. ^^ Jo,
Cee e Brandy.
Vi amo, gioie mie. Siete meravigliose.
That's it!
Alla prossima!
Andy, per servirvi..
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