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Era
l'8 di marzo. Nella capitale si respirava profumo di mimosa. Ogni
fidanzato, neanche fosse San Valentino, era corso a comprare un mazzo
della famigerata pianta per le compagne, ma anche per le madri e le
sorelle.
Mario,
per non fare la figura dello screanzato e del vile, si era
incamminato per il castello di Peach per portarle un mazzo di questa
profumata pianta comprata a metà prezzo usufruendo della sua fama di
“eroe”. Passeggiare era piacevole quel giorno, ma l'idraulico
sarebbe andato volentieri in macchina se questa non si fosse guastata
l'ora prima.
“Maledette
strade bucate più di uno scolapasta...”
Si
disse mentre all'orizzonte iniziò a scorgere le torri del castello
della Principessa.
Dopo
una decina di minuti, finalmente, giunse al cancello dorato, ma vi
trovò una sorpresina: una fila infinita di Toad con in mano un
ramoscello di mimosa ciascuno. Poco lontano c'era una mimosa
spelacchiata e mutilata.
“Chissà
da dove quei funghetti hanno preso i loro mazzi...”
Si
chiese Mario mettendo in moto tutto il suo formidabile intelletto.
“Mamma
mia! Ho bisogno del bagno!”
Si
era detto a metà fila, ma per fortuna era sopravvissuto. Senza
incidenti.
Passarono
diverse ore, e quel poveraccio dovette aspettare quella che sembrò
un'eternità prima di poter varcare i portone.
-Ah!
Salve Principessaaaa!!!-
Urlò
canticchiando appena l'ultimo Toad si fu scostato.
Peach
sbiancò:
“Che
ci fa lui qui? Già mi sta sulle scatole quando deve venire a
salvarmi, ora poi che non necessito del suo aiuto...”
Ma
cercò di sorridere:
-C-ciao
Mario-
“Buon
8 marzo! Ed... emm... c'è un bagno qui al castello?”
Avrebbe
voluto dire il ciccione, quando un boato terrificante infranse non
solo la tranquillità ma anche il muro del palazzo; dall'altro lato,
la figura del tartarugone sputafuoco si fece man a mano più
visibile.
-Ciaooo
Peach!!! Mia dolce Peach!!!-
Quasi
danzando, Bowser avanzò per il salone passando avanti a Mario e
urtandolo. Questo cadde a terra con un tonfo. Bowser stringeva tra
gli artigli un mazzo enorme di mimosa. Con fare brusco, lo consegnò
alla Principessa.
-Per
oggi niente rapimenti, mia cara!-
Disse
quasi saltellando dalla gioia. Lei sospirò sorridente ed accettò
quel regalo.
Bowser
si voltò poi da Mario e fece finta di starnutire: conclusione, il
ramoscello striminzito del baffuto fu ridotto in cenere (no, non in
Cenere, ma in cen... emm, lasciamo stare).
-Ehy!-
-Scusami
palla di lardo, mi è sfuggito...-
Mentì
con indifferenza il Re. Mario montò su tutte le furie:
-PALLA
DI LARDO A CHI, CICCIONE!!!??? ORA TI FACCIO VEDERE IOOO!!!-
E
così i due rivali improvvisarono una veloce battaglia nell'atrio
reale. In quattro e quattrotto Bowser fu steso dalla fortuna
dell'altro, che, senza un motivo logico, vinceva sempre.
Probabilmente usava i trucchi.
-Urgh...
fa niente. Io il mio mazzo l'ho regalato alla principessa, e tu no!-
E
fece una linguaccia simile a quelle che faceva suo figlio Junior ai
fratelli maggiori quando riceveva particolari lodi dal padre.
-Ma
io rimango sempre il più eroico! Vero Princip...-
Ma
Peach se n'era andata. I due rimasero a guardarsi come fessi.
Cosa
poteva scegliere? Luigi era lì da un quarto d'ora e ancora non aveva
scelto una pianta per Daisy. Daisy amava le piante, soprattutto
quelle strane e inusuali, ma in quel negozio c'era troppa
scelta.
-Su,
si sbrighi!-
Lo
spronò la padrona del negozio che non vedeva l'ora di chiudere per
andare a pranzare.
-Emm...
hum... emm... non saprei...-
-Non
ho tutto il giorno!-
-Ecco...
- adocchiò un fiore particolarmente bello -... quanto costa quello?-
-La
Rosa Gemmata dici? 2'000 monte...-
Neanche
il tempo di finire la frase che Luigi era caduto a terra privo di
sensi come un pesce lesso.
La
padrona allora non si fece problemi a buttarlo fuori ed a chiudere,
per poi incamminarsi verso casa.
Quando
si riprese, Luigi andò nel panico: era l'una e mezza, e non era
ancora andato all'appuntamento con Daisy! Corse fino al ristorante in
centro, cercò il tavolo prenotato e vide una Daisy alquanto
infuriata controllare l'ora. Fece per avvicinarsi inventandosi una
scusa, ma si ricordò dei fiori. Allora corse via cercando la prima
margherita vicina.
Quando
l'idraulico finalmente comparve alla vista della Principessa arancio,
questa non attese a sferrare un cazzotto sul naso al malcapitato:
-MA
TI SEMBRA L'ORA??? È UN SACCO DI TEMPO CHE ASPET...-
Ma
poi notò qualcosa di brillante luccicare dietro la schiena
dell'idraulico.
-E
quello... cos'è?-
Chiese
con gli occhi pieni di gioia, dimenticandosi laccaduto.
-Emm...
questa...?-
Luigi
deglutì. Era stato il primo fiore che aveva trovato. Temeva di dover
affrontare una principessa ancora più imbufalita, ma mostrò la
mano: una Pianta Piranha dorata, con la testa coronata di piccoli e
soffici batuffoli gialli. Una Pianta Mimosa, bella quanto feroce.
Daisy non parve rimanere inorridita, anzi, sembrava entusiasta:
-Ma
è BELLISSIMAAA!!! Grazie Luigi, tesoro mio!!!-
Iniziò
a danzare di gioia con la Pianta che sbuffava insoddisfatta della
situazione.
Ed
ora concludiamo in bellezza... con due personaggi che non c'entrano
un cavolo: solo per chi ha giocato a Super Paper Mario (lo so, sono
fissata XD), ecco a voi... Blumiere e Farfalà!!! Ok, leggete solo se
avete voglia o passate direttamente ai commenti
Il
sole inondò la stanza, e Farfalà fu costretta ad aprire gli occhi.
Mezza assopita, assaporava il piacevole profumo di quasi-primavera,
immaginando campi verdi, fiori, viali alberati e... TRUUUUNNN!!!
Sobbalzò sul letto, completamente sveglia, ed iniziò a guardarsi
attorno per vedere cos'aveva causato quel frastuono orribile.
Blumiere non era nel letto, probabilmente era già andato a fare
colazione. Guardò fuori di finestra e vide subito il braccio
meccanico di una mostruosa macchina muoversi pericolosamente verso il
basso.
-CHE
FATE??? MI ROVINATE IL GIARDINO, IMBECILLI!!!-
Difficile
che le scappassero insulti, ma vedere l'erba del proprio prato essere
sradicata da denti metallici proprio non lo sopportava.
-COSA
DIAVOLO STA SUCCEDENDO???-
Iniziò
ad urlare a quarciagola verso i conducenti delle macchine, che però
avevano le cuffiette alle orecchie e probabilmente stavano ascoltando
la top ten delle musiche più fighe della settimana, e quindi non la
sentirono.
Blumiere
apparve in camera da letto con un vassoio d'argento in mano, coperto
di pasticcini e dolci.
-Che
succede tesoro?-
-CHE
SUCCEDE??? MI SPIEGHI COSA STANNO FACENDO AL GIARDINO???-
Lui
guardò fuori dalla finestra e sorrise, senza rispondere. Poi si
avvicinò a porse la colazione alla moglie:
-Avevo
intenzione di portartela a letto... ma sei già alzata...-
Ma
lei non cambiò espressione. Sempre furiosa, osservava il coniuge in
cerca di spiegazioni.
-Sig.
Blumiere, dove lo metto l'albero?-
Il
Conte si affacciò e gridò a gran voce di posizionarlo perfettamente
al centro del buco.
Farfalà
continuava a guardarlo con sguardo da omicida.
-Per
l'ultima volta. C-o-s-a s-t-a s-u-c-c-e-d-e-n-d-o?-
Lui
mostrò un sorriso ancora più largo, ed appena l'enorme mimosa da
tre metri fu posizionata nel centro perfetto del giardino, esclamò:
-Buona
festa della donna, amore!-
So
che è appena passata la mezzanotte, ma fate finta di essere
ancora a ieri, l8 masrzo, festa della donna. Grazie per aver sopportato questa schifezza buttata lì in
mezz'ora
letto la mia one-shot formato comico-idiota. Buonanotte,
ciao! E scusatemi per eventuali errori, ma sono stanca morta e
probabilmente ho tralasciato enormi strafalcioni. Grazie ancora, ciao
di nuovo!!!
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