TITOLO:
Mio
AUTORE:
Akane
SERIE:
Criminal Minds
TIPO:
slash
GENERE:
sentimentale
RATING:
arancione/R/15+ (volevo metterci una lemon completa ma mi sono resa
conto che andava meglio così... e capirete
perchè!)
PAIRING:
MorganXReid!
PARTI:
one shot
MODO:
pov di Derek Morgan
AMBIENTAZIONE:
terza stagione, in nessun episodio particolare, dopo nessuna scena o
situazione specifici... semplicemente è il seguito della mia
precedente fic Nella mia mente.
DISCLAMAIRS:
i personaggi, per mia sommissima sfortuna, non sono miei ma degli
aventi diritti. Comunque sono tutti maggiorenni, consenzienti e,
purtroppo, personaggi di un telefilm, quindi di fantasia... sig!
NOTE:
seguito di Nella mia mente, ho avuto questa ispirazione dopo aver
trovato alcune foto di Morgan e Reid che condivido con voi... ditemi
se non vale la pena scriverci qualcosa su, soprattutto Morgan... poi
c'è una canzone di cui non conoscevo l'esistenza fino
all'altro giorno, che ho indicato sotto, che fa proprio bene da
colonna sonora per quello che quelle foto mi hanno ispirato. A dire
il vero ce n'è una di Morgan che non posso mostrare,
è
come mamma l'ha fatto... OçO.
http://img46.imageshack.us/img46/6075/matthewgrayrq1.jpg
http://img158.imageshack.us/img158/9316/matthewgraygublerwb8.jpg
http://img212.imageshack.us/img212/7307/matthewgraygublerfk2.jpg
http://img46.imageshack.us/img46/4295/shemarmoore01ug8.jpg
http://img212.imageshack.us/img212/779/shermarjb8.jpg
http://img212.imageshack.us/img212/4875/shermarmoorett2.png
http://img46.imageshack.us/img46/4163/shermarmoorele5.jpg
http://img46.imageshack.us/img46/7343/shermarmoore2tx0.jpg
http://img46.imageshack.us/img46/6400/shermarmoore3wh6.jpg
Belle
vero?
Comunque
ci sarà un seguito anche di questa perchè voglio
farli
andare al rating alto! (che modo per dire che voglio fare una lemon
completa!)
Bè,
insomma... buona lettura, va!
RINGRAZIAMENTI
E DEDICHE: dedico la fic a Taila che sostiene questa coppia ed anche
a tutti quelli a cui piacciono sti due! Ringrazio chi
leggerà
e commenterà.
MIO
/My
love – Justin Timberlake/
“La
musica che ingigantisce intorno a noi e la folla che mi si stringe
accanto ballando, è ciò che sentirei maggiormente
mentre mi lascio andare anch'io sulla pista da ballo, se non avessi
lo sguardo fisso su Reid seduto sui divani che sorseggia timidamente
la sua bibita analcolica.
E
mi guarda.
Ha
uno sguardo molto incredulo per quello che sto facendo, non
è
la prima volta che succede. Veniamo spesso con tutta la squadra in
questo locale, dopo il lavoro, e di solito cerca di distrarsi
parlando con altri cervelloni come lui, ma a volte capita che non
abbia nessuno che lo stimoli e... bè, ci penso io a
stimolarlo, ma in modo diverso.
Decisamente
qualcosa di più interessante, su questo non ho dubbi!
So
l'effetto che faccio agli altri, soprattutto se voglio farlo di
proposito.
Normalmente
mi limito a ballare senza obiettivi particolari e nel giro di un
istante mi ritrovo circondato da un sacco di ragazze che aspettano
che scelga una di loro, ma questa sera siamo solo io e lui
poiché
sono tutti scappati in fretta come mosche... a Reid non ho permesso
di fare la stessa cosa e se inizialmente si era seduto con aria
annoiata nel divano a bordo pista insieme ad altre coppiette,
tuttavia ora noto con piacere che lo sguardo che posa su di me
è
molto diverso.
È
scandalizzato... no, non farebbe mai la faccia di Penelope che ogni
volta vorrebbe mangiarmi, non sarebbe da Reid. Però per uno
pallido come lui si nota subito la leggera spruzzata di imbarazzo.
Sta
guardando qualcosa di erotico e di suo gradimento e nella fattispecie
sta guardando me.
Un
sorrisino mi si forma obliquo sulle labbra mentre non stacco gli
occhi dai suoi.
Penso
che da un lato cerchi di capire una cosa, mi studia... lo fa sempre
con tutto e con tutti ma con me in modo particolare e spesso mi fa
domande sui miei comportamenti o modi di fare. Quando non arriva da
solo alle risposte mi chiede ed io rispondo apertamente senza
imbarazzo. Sono molto frequenti le domande sulle donne e sulla mia
vita sentimentale ed a volte sembra quasi un bambino che scopre
innocentemente il mondo.
Mi
piace quando fa così.
Ora,
ad esempio, è chiaro che, conoscendolo, sta cercando di
capire
come faccio a muovermi in questo modo seducente, a ruotare a ritmo di
musica il bacino ed il busto ma al tempo stesso lentamente e
languido, senza strafare o risultare ridicolo... attirando come api
col miele tutte queste persone che mi si stringono intorno
mangiandomi con gli occhi.
Sta
cercando proprio di comprendere come sia possibile che pochi
movimenti fatti così siano altamente erotici e magnetici.
Lo
so che sono così, non sono uno sciocco sprovveduto. Sono
perfettamente cosciente di ogni singolo effetto che provoco negli
altri. È consapevolezza di sé stessi, mi conosco
perfettamente, so di cosa sono capace e so i miei limiti. E so anche
che se li supero ho sempre comunque delle buone probabilità
rispetto a molti altri. So che io posso rischiare, ecco
perché
ho deciso che stasera sarà una di quelle sere.
Ragazze,
mi dispiace ma per stanotte nessuna di voi mi avrà...
c'è
quel biondino ordinato e timido che mi osserva in quell'angolo
studiandomi. È un peccato che non sia nel suo DNA fare certi
primi passi e divorare gli altri, mi piacerebbe...
In
compenso io lo sono!
La
musica continua mentre fisso il mio sguardo penetrante e scuro in
quello chiaro e scavato.
Ora
che non c'è più Gideon passa molto più
tempo
libero, si è legato molto ad Hotch ma sono tranquillo, non
temo nulla da lui, ha già il suo gran da fare con la sua
famiglia che ormai è rotta. Il tempo libero lo passa con il
figlio, mi sembra giusto... e mi sembra giusto che io per distrarre
il bisognoso di distrazioni di nome Reid, me lo prenda in carico e mi
occupi di lui!
Riceve
molti sguardi da alcune persone, qualcuno si chiede se
lascerà
mai il suo posto, qualcun altro semplicemente si domanda cosa ci
faccia lì, è il classico pesce fuor d'acqua.
Certo,
se non beve nemmeno nulla d'alcolico non è molto facile, ma
io
ho buone carte.
Dopo
avergli riempito gli occhi di queste mie movenze sicure e, diciamolo
pure, erotiche (chissà chi mi immaginavo al posto di queste
ragazze...), mi avvicino a lui e mettendogli giù il
bicchiere
gli afferro la mano. Non proprio come farei con una ragazza ma
è
qualcosa che ci va vicino, a volte non si scosta molto da questa
sensazione... la sensazione che mi danno le ragazze, ma non tutte,
non quelle che comunemente frequento, lui somiglia più a
quelle con sostanza, quelle veramente interessanti.
Così
lo costringo ad alzarsi e mi fissa spaurito e terrorizzato scuotendo
la testa con panico.
-
Non puoi farmi questo! - Io semplicemente annuisco e lui continua
sperando di convincermi a lasciarlo in pace: - Non sono capace,
dai... -
-
Mi hai studiato abbastanza bene per riuscire a riprodurre il mio modo
di ballare, non è difficile... vieni che ti ravvivo io la
serata! -
E'
mio compito e dovere impedire che si annoi e che non passi il tempo
seduto a guardarmi ballare. Va bene, mi piace, però mi piace
di più poterlo avere qua davanti a me.
Così
alla fine la spunto io, non è che abbia una gran forza per
contrastare la mia tirata, quindi lo alzo in piedi conducendolo al
centro della pista, in mezzo a molti sguardi che una volta vistomi in
sua compagnia si deludono capendo che non è serata
eterosessuale, questa.
Il
mio abbigliamento attillato so che aiuta e so che lui si sente a
disagio davanti a me, si sente diverso e non adeguato così
gli
slaccio la camicia e gliela tiro fuori dai pantaloni, si amalgama
meglio. Si nota subito ugualmente, è fermo come uno
stoccafisso, ma a questo porrò rimedio subito.
Non
ha il coraggio di guardarmi e la molta gente in pista ci spinge a
stare più attaccati... adoro questo posto!
Continuo
a fissarlo e con un sorrisino sicuro gli poso due dita sul mento e
con fermezza gli giro il viso verso di me.
-
Non è difficile... guardami! - Come se non l'avesse fatto
abbastanza!
Io
so che ha memorizzato perfettamente ogni cosa di me, ogni movimento
ed ogni singolo muscolo, ma so anche che la cosa più
difficile
è farla davanti a me e con me.
Ma
non lo mollerò mai!
Reid
è mio ed è arrivato il momento che anche lui lo
sappia,
stasera più di sempre lo voglio.
Finisce
che ci guardiamo ed una spinta di qua ed una di là ci
ritroviamo ancora più vicini... adoro la folla!
-
Ehi, cervellone... fa un po’ questo! – Lezione di
seduzione
numero uno: insegnargli a ballare!
E’
rigido come uno stoccafisso quindi non lo tocco o sarebbe peggio, lo
conosco, lo costringo ancora a guardarmi visto che tenta di fugare il
mio sguardo e di fuggire, inizio a muovermi come facevo prima
attaccandomi a lui.
Sfioro
il bacino contro il suo e roteo il busto con lentezza, proprio come
facevo prima, senza perdere la musica che mi prende gestendomi a suo
piacimento. Mantengo sempre il controllo di base e mentre ballo in
questo modo provocante lo fisso dritto negli occhi, lui ha i suoi
proprio nel mio basso ventre e non li stacca da lì... ogni
tanto sale per guardare il petto, poi scende sulle gambe leggermente
piegate ed aperte per lasciargli il posto. Il suo sguardo è
ancor più imbarazzato se possibile e mentre vorrebbe
sciorinarmi la sua teoria sul perchè io sia così
erotico solo facendo due semplici movimenti col corpo, rimane
inebetito e nervoso a fissarmi incapace di reagire, di allontanarsi e
di muoversi anche lui.
-
Non è difficile, muoviti un po’, vedrai che ti
diverti...
lasciati andare, ascolta la musica... –
-
Non mi piace questa musica! – Ribatte svelto, sta per dirmi
perché
e lo blocco subito mettendo una mano sul suo fianco ed avvicinandomi
ulteriormente, poi abbassando ulteriormente la voce con fare
apparentemente innocente ed amichevole, avvicino la bocca al suo
orecchio e mormoro:
-
Seguimi. – Non è una richiesta o una proposta, in
un istante
contro la sua volontà e senza capacitarsi di come io ci sia
riuscito, eccolo lì che impacciato e goffo segue realmente i
movimenti del mio bacino... certo, così appiccicati
è
difficile che rimanga immobile!
Il
sorrisetto di malizia torna sulle mie labbra, ne sono felice, so
sempre come ottenere quel che voglio. Ho i miei modi che sono diversi
da quelli di uno che usa solo la testa e la conoscenza.
-
Bene, vedi che non ci vuole una laurea? Basta roteare un po’
così... la musica ti porta da sola anche se non ti piace!
–
Dico
quindi tornando a sfiorargli l’orecchio con la bocca, lui
apre la
sua improvviso ed impetuoso per i brividi che gli ho trasmesso,
comincia a parlare di riflesso rallentando i movimenti e gesticolando
con le mani, risultando sicuramente divertente come visione
d’insieme!
-
Ma io normalmente non ballo sulla musica, a parte che non è
questa che mi piace, però comunque questo non è
proprio
ballare... o si? Sai, credo che dip... – Ma lo fermo
mettendogli
anche l’altra mano sull’altro fianco con grande
sfacciataggine e
sicurezza. Vorrei tappargli la bocca con la mia ma riconosco perfino
io che non posso fargli certe cose come vorrei o morirebbe...
già
ora sembra che stia patendo qualche pena d’inferno.
No,
so che non è per COLPA mia, ma solo MERITO mio!
Premo
ulteriormente il bacino contro il suo e gli faccio sentire una certa
parte di me che forse fino a questo momento non aveva mai osato
contemplare troppo a lungo. So cosa fare, come e perchè, non
ho alcun dubbio e penso che anche lui voglia la stessa cosa, a
giudicare dalle sue reazioni. Non devo certo mettermi a
psicoanalizzarlo, l’ho già fatto un sacco di
vole...
Reid
è diverso per molti motivi e principalmente ha un grande
difetto... la sua mente.
Ed
è proprio da quella che va difeso. Quando l’ho
compreso non
sono più riuscito a fermarmi, sono finito per perdermi
lentamente per lui ed ora eccomi qua a considerarlo di mia
proprietà
e a prendermelo.
Certe
occasioni non me le faccio mai sfuggire e questo momento erotico
continua poiché non riesce veramente più a
togliere gli
occhi azzurri dai miei neri, non facciamo altro che questo, lui molto
più goffamente e lentamente di me, tenendosi le mani sul
petto, io con più esperienza e sensualità;
balliamo in
questo modo semplice e lui docile e sorpreso si lascia gestire dalle
mie mani sui suoi fianchi.
La
musica esplode, una canzone dietro l’altra che aiuta questo
nostro
gioco, poi i colori che il suo viso normalmente pallido assume mi fa
capire che sta provando un sacco di cose, ora non ha paura di non
provare nulla, eh?
Aveva
sempre questa paura, me ne ha parlato... però gli ho anche
sempre detto che in realtà provava ma non sapeva cosa. Ora
eccoci ad una dimostrazione che invece prova eccome. Certo per ora
è
in preda al caos perché non sa decifrare nulla,
però
prova e ne è perfettamente cosciente.
Presto
giungerà alla conclusione ovvia che semplicemente
è
eccitato ed attratto da me.
Per
il resto del ballo non succede altro e faccio una gran fatica a non
farlo succedere. Ho avuto la sensazione che se avessi forzato oltre
la mano mi sarebbe morto fra le braccia ed ho avuto, come dire,
pietà!
Dopo
avergli sussurrato come ho fatto prima di andare a bere qualcosa, si
è quasi illuminato e con fare compulsivo ha cominciato ad
annuire svelto con la testa. Sperava glielo chiedessi, è
stata
come una tortura per lui questo momento e la sua eccitazione era
letteralmente palpabile. Per questo sono rimasto abbastanza
soddisfatto.
Come
prima lezione di seduzione è andata bene.
Seconda
lezione: rinfrescarsi nel modo giusto.
Non
devo farlo uscire di qua e fargli prendere aria, non ancora, o si
riprenderà troppo e troverà il modo per scappare.
Lo
conduco al bancone e ordino una birra a testa, lui oppone resistenza
e dice di non voler bere alcolici, io non lo ascolto proprio e
scoccandogli uno sguardo sicuro seguito da occhiolino lo lascio
inebetito il tempo necessario per troncare la lezione sugli alcolici
che era giusto partita.
Più
è nervoso più parla, quindi è un buon
segno se
ora lo fa.
-
Ti fa bene, vedrai! E poi siamo venuti insieme, non devi guidare!
–
-
Ma tu si! –
-
E’ tutto sotto controllo! – Cerca di bacchettarmi,
è un
suo vizio specie nei miei confronti ma lo metto sempre subito a
posto. Mi guarda poco convinto suo malgrado la sete ed il caldo sono
tanti, ha il viso tutto sudato e qualche ciocca scomposta sul viso.
È
ancora più carino così, a modo suo lo
è, quel
carino d’angelo timido ed inconsapevole... un angelo un
po’
sciupato ma che è comunque angelo.
Così
alla sensazione del boccale fresco sotto le dita beve un sorso senza
riuscire a trattenersi, fa una smorfia e se ne pente... forse un
Mojto sarebbe stato meglio per lui!
-
Non dovremmo bere una cosa così fredda in questo stato,
siamo
troppo accaldati! – L’hai notato, eh?
-
Reid, rilassati... è una serata tranquilla, goditela!
– Lo
rimprovero amichevolmente, il mio tono è comunque
convincente
visto che sospira e smette di darmi le sue mille spiegazioni.
Non
riuscirà mai a smontarmi, lo voglio da troppo tempo... e
presto la birra, la sua prima birra, farà il suo dovere!
-
Non è così traumatico ballare, vero? –
Cerco di
intavolare un discorso ma sono tranquillo poiché so come
parlare con lui, riesco a gestirlo bene, a farlo sentire umano come
tutti e questo è il mio modo di proteggerlo dalla sua mente.
-
No, molto peggio! – Ridacchio alla sua risposta pronta mentre
sorseggia con molta molta calma la sua birra, io la bevo più
in fretta e nel frattempo mi asciugo un rivoletto di sudore dalla
fronte con l’avambraccio, continua ad osservare ed assorbire
ogni
mio gesto ed io faccio altrettanto mantenendo
quest’espressione
leggermente maliziosa ed ironica, cerca di capire cosa mi passi per
la testa ma non gliene do modo.
-
C’è qualcosa di peggio... – Il mio tono
è
leggermente più suadente e questo perchè inizia
la
lezione numero tre: metterlo in un angolo!
-
Tipo? – Pensa che stia per dire qualcosa che gli
farà
pentire d’avermelo chiesto, ma con un lampo svelto nello
sguardo,
rispondo come non si sarebbe aspettato:
-
Non avere un posto in cui sederci! – Incurvo
l’angolo delle
labbra sghignazzando divertito mentre lui con un misto fra delusione
e sollievo si guarda intorno cercando un tavolino oppure un divano.
Per mia fortuna è tutto pieno così posso condurlo
in
uno di quegli angoli riservati e bui, quegli angoli perfetti dove se
vuoi puoi dare quel benedetto bacio a chi vuoi!
Questo
locale lo conosco troppo bene e con fare sicuro gli faccio strada
verso uno di quei famosi posti, lo faccio appoggiare con la schiena
al muro ed io di lato a lui, solo con la spalla sulla parete e la
gamba piegata.
Potrei
torturarlo ancora in pista ma è il momento della terza
lezione... qua la musica si sente ma di meno, le nostre voci possono
anche sussurrare senza essere alzate e noi possiamo avere tutta
l’intimità che vogliamo, perchè tutte
le persone che
sono qua intorno vogliono la stessa cosa.
Nessuno
guarda nessuno ed io mi avvicino a lui sfiorando il corpo col mio.
Sussulta per l’effetto devastante che gli faccio e sorriderei
se
non sapessi controllarmi, ma visto che non è così
mi
limito a guardarlo con una certa provocazione nello sguardo,
provocazione seria.
Non
sto scherzando e capisce che parlando del più e del meno
presto finiremo per zittirici e fare altro.
Il
dialogo prosegue senza intoppi anche se sembra che stiamo parlando di
proposte oscene, lui si sente più a suo agio e probabilmente
la birra fa il suo effetto innocente. Uno come Reid se non si trova
il modo di disinibirlo è finita, ma come ho già
detto,
io so come fare!
Eppure
ad un certo punto è proprio lui a stupirmi e non mi sarei
mai
aspettato una cosa simile, alcool o no.
-
Sai, pensavo a prima, quando ballavi da solo in pista... –
Quasi
non mi va di traverso il sorso che sto ingoiando, rimango comunque
composto:
-
Si? –
Lui
prosegue assorto cercando di visualizzare la scena mentre io non mi
perdo nemmeno un istante di questa sua aria seria e concentrata:
-
Non guardavi nessuno, ti sei messo a ballare da solo e nel giro di un
istante hai avuto un sacco di gente intorno, sai quante ragazze
avrebbero voluto che tu ballassi con loro? – Il tono da
sapiente lo
mantiene sempre, penso che ormai è una cosa genetica, non
riuscirà mai a toglierlo. Io non lo interrompo anche
perchè
non so di preciso dove vuole andare a parare: - Ti ho guardato bene e
mi chiedevo come facessi solo con quei pochi movimenti, che per
quanto ben fatti e seducenti fossero... – Alzo un
sopracciglio con
una certa malizia ma lui non lo nota perché non mi guarda in
viso mentre io sembra penda dalle sue labbra. Potrei soffiare e lui
sentirebbe quanto veramente sono vicino. Potrei anche solo piegarmi
un po’ e... - ... di per sé erano movimenti
semplici, erano
in tanti a farli ma solo con te sono arrivate a fiotti le ragazze. E
mi sono detto che era per la sicurezza con cui ti muovevi, al di
là
della seduzione che sfoderavi. Infatti a me stavano tutti lontani
perché sembro un insicuro. In realtà sono solo
chiuso
ma sono sicuro. Sono sicuro di quel che penso e che so. Però
l’apparenza che tu dai è sicurezza e la carica
erotica che
hai di natura, fa il resto. Pensavo che più ti studiassi
più
avrei assimilato qualche capacità anche io ma è
una
cosa innata, non potrei mai trasmettere le stesse cose che trasmetti
tu, anche se vorrei. – Il monologo termina lasciandomi a dir
poco
senza parole per le ammissioni che con tutta tranquillità ha
fatto. Non me l’aspettavo anche se lo conosco piuttosto bene.
Riesce sempre a stupirmi, Reid.
Tuttavia
qualcosa da dirglielo ce l’ho che scinde dal mio obiettivo di
stasera.
-
Reid, ognuno ha qualcosa da trasmettere, qualcosa che è
unico.
Noi non potremo mai trasmettere di natura la stessa cosa.
Così
come io do desideri di possessione sugli altri, tu dai altri tipi di
desideri. Sono desideri di protezione e di intimità...
–
Alla mia ultima frase, dopo aver assunto un leggero rossore,
tossicchiando chiede incuriosito:
-
Intimità? – Non credo si sia mai visto dagli occhi
di
qualcun altro. Io sorrido con quel mio modo sicuro e appena
accennato, poi proseguo:
-
Trasmetti voglia di creare un contatto intimo con te, però
spesso sono allontanati dai tuoi modi di fare e dalla tua apparenza.
Bisogna conoscerti meglio... – Sembra rifletterci un attimo
come se
contasse molto questo discorso per lui, infine riprende senza mutare
tono:
-
Noi due ci conosciamo bene... è questo che trasmetto a te?
–
Forse era una domanda che voleva farmi da tempo ma che ha avuto
coraggio di pormi solo ora. Sono felice che me l’abbia
chiesto.
Allungo
una mano sulla sua guancia che gli sfioro con un dito solo arrivando
al mento e fermandomi lì:
-
Molto di più. Però sostanzialmente è
questo.
Voglio intimità con te. –
Lo
dico nel modo più chiaro che conosco, come faccio sempre.
Lui
avrebbe usato qualche parolone in più ma sostanzialmente
è
questo.
Lascio
un attimo di tregua in cui lui pensa a quel che ho detto cercando di
non farsi distrarre troppo da questo piccolo contatto che ho sul suo
mento, un contatto pulsante; sembra capire completamente il senso
delle mie parole ma onde evitare fraintendimenti ora metterò
in atto la lezione numero cinque, poiché la quattro senza
rendermene conto è appena stata fatta, creare
intimità.
La cinque è baciarlo.
Però
me ne rendo conto mentre mi sto finalmente avvicinando del tutto al
suo viso magro e concentrato, un viso che sembra capire e che
continua a ponderare su troppe cose... questa sua mente illimitata
ora dovrà dargli tregua...
Quel
che sto facendo in realtà non è una lezione di
seduzione ma bensì una per trasformare l’amicizia
in ciò
che desidero io.
Non
mi basta più il rapporto che avevamo.
Queste
sue piccole labbra ben disegnate sempre piegate in qualche modo di
natura saccente, questi suoi occhi attenti e sempre seri che leggono
qualunque cosa, questo suo aspetto a volte arruffato a volte ordinato
ed impeccabile... sembra quasi un bambino, un bambino che deve ancora
avere le esperienze giuste per diventare grande. Queste esperienze
voglio dargliele io.
Lui
nella sua totalità è qualcosa che mi ha attratto
in
ogni modo possibile, per ogni motivo, ed ora che ce l’ho fra
le
mani non lo lascerò più andare perché
ho avuto
la conferma.
Era
mio già da tempo ma adesso è concretezza.
Con
la musica che molte persone ballano di sottofondo, questo buio
interrotto solo dalle luci della pista e l’essere lasciati in
pace,
mi avvicino a lui fino a che capisce che cosa sto per fare ma non mi
manda via.
Non
pensa che non è normale, non pensa che potrebbe succedere
chissà cosa, lascia perdere le sue statistiche per una volta
e, sempre per una volta, vinco io sul suo cervello... sapevo che ce
l’avrei fatta.
Me
ne rendo conto quando metto le labbra morbide sulle sue e lui non
emette alcun lamento, non si allontana ma sta immobile e mi lascia
fare.
Come
fosse il primo bacio che riceve, anche se sono sicuro che non
è
così.
Prendo
confidenza che le sue labbra, gliele accarezzo con le mie e senza
fretta gliele apro, gioco a combaciarle un po’ e lui
goffamente mi
sta dietro, non respira nemmeno.
Potrei
mangiarlo...
Gli
appoggio la mano a lato del suo viso e quando infilo la mia lingua
nella sua bocca mi stacco dal muro andandogli completamente davanti
col mio corpo, coprendolo e tornando circa alla posizione della
pista. Premo appena il bacino contro il suo mentre l’altra
mano la
metto sulla sua vita. Come se lo gestissi di nuovo e lui, docile,
sentendosi bene e al sicuro, non avesse intenzione di ribellarsi.
Allora
trovo la sua lingua che sempre timidamente mi viene incontro e con
calma gli faccio assaporare questo bacio che non si sarebbe mai
aspettato. Non sono serviti altri espedienti. Basta poco, veramente
poco... basta trasmettere il mio desiderio, la mia sicurezza e poi
istintivamente sono gli altri che mi cercano.
In
questo caso io ho cercato lui ma quel che gli sto trasmettendo
è
abbastanza sicuro da permettermi di continuare.
Non
scappa e capisco che la lezione è terminata e che ora posso
dedicarmi a lui, alla sua bocca, alla lingua che intreccio con la mia
ed al suo corpo.
Lo
sento arrendevole contro di me, arrendevole e accaldato, trema
tendendosi come fosse attraversato da tante scariche, così
riprendo a muovermi lievemente contro di lui, strofinando
ciò
che abbiamo a contatto, gli faccio sentire l’eccitazione che
ho per
lui di cui non mi vergogno.
Lascia
le mani impacciatamente libere lungo i fianchi, non osa toccarmi
anche se probabilmente vorrebbe, così con decisione ma senza
essere impetuoso per non spaventarlo, gli prendo io una mettendola
sul mio fianco, sotto la maglietta.
Questo
contatto con la mia pelle accaldata gli bas*Õ per innescare
la
sua reazione che, come capisse che c’è altro da
scoprire e
sturiare e avere, di sua iniziativa mette anche l’altra sotto
la
maglietta cominciando ad esplorare per sentire cosa
c’è dove
si immagina ma non si vede mai.
Ha
passato gran parte della serata a guardarmi ballare senza staccarmi
un attimo gli occhi di dosso, cercando di capire come facessi... ed
ora forse la sua ricerca può continuare.
Sorrido
un attimo a questo pensiero così lui riprende il respiro ed
io
scendo sulla sua guancia arrivando al suo orecchio.
-
Capito tutto, cervellone? – con un po’ di ironia
sussurro questa
frase per poi leccargli l’orecchio e succhiargli il lobo.
Continua
a venir attraversato da brividi e si aggrappa istintivamente a me,
quindi continuo scendendo sul collo, succhio la parte in cui la
giugulare batte e aumentando il desiderio scivolo con la gamba fra le
sue, la alzo e con la coscia inizio a strofinargli la parte intima
attraverso i pantaloni. Appoggiato totalmente al muro e sorretto da
me crollerebbe se uno dei due non ci fosse, così con forza
lo
sostengo mentre mi occupo di lui, geme cercando di trattenersi e sono
certo che uno dei suoi pensieri è: ‘ecco
perchè ha
tutte le ragazze che vuole e loro ci stanno senza prendersela mai di
come le tratta, anche se non sono mai relazioni durature!’
Posso
metterci la mano sul fuoco visto che molte delle nostre conversazioni
vertono su questo concetto.
Vorrei
sorridere ancora mentre lo sento con assoluta certezza abbandonato e
pieno di desiderio.
Si
capisce quando una persona prova completo piacere a causa tua e la
sensazione è appagante e piena, non desideri altro e
staresti
così per sempre, a dare piacere a quella persona.
Ecco
perchè vorrei slacciargli i pantaloni ed andare oltre.
Vorrei
slacciare anche i miei e far andare oltre lui però capisco
bene che questo, per il luogo in cui siamo, è il limite.
Ed
anche il mio.
Così
torno sulle sue labbra facendogli morire in gola un lamento di
piacere. Sospira cercando febbrile i capezzoli con le dita, le sue
delicate sembrano quasi infantili mentre esplorano per la prima volta
qualcosa di studiato a lungo.
Ciò
che mi da Reid nello specifico non potrei provarlo con nessuno, ed
ora che ci sono me ne rendo completamente conto...
Ragazze...
mi dispiace ma mi sa che non solo per stasera non sarà
serata
eterosessuale!
Quando
arriviamo al massimo e sento che la sua eccitazione è troppo
cresciuta, lo lascio prendendogli con entrambe le mani il suo viso,
lui fa ricadere le sue stremato ma poi per non scivolare
giù,
continuo a sostenerlo con forza, si aggrappa alle mie spalle proprio
perché lui non ne ha più.
Concludo
il bacio ritirandomi a malincuore. È bello stringerlo fra le
mani, averlo, baciarlo, guardarlo e pensare che ora anche tu sai che
sei mio.
Però
penso di dovertelo anche dire a voce perchè il tuo cervello
potrebbe surclassarti, di nuovo... ma lui non potrebbe mai battermi.
Non
se in ballo ci sei tu, mio caro.
-
Mi sto innamorando e voglio stare con te, proteggerti da tutto il tuo
sapere e darti tutto ciò che ancora non hai avuto.
– Glielo
sussurro come un soffio a fior di labbra e con entrambi il fiatone
per ciò che abbiamo fatto e provato, lui apre a fatica gli
occhi appoggiando la fronte contro la mia. Stanco ma pieno di
desiderio.
Incapace
di dare un nome a ciò che prova ma consapevole che prova,
eccome... e che sta benissimo.
Cerca
le parole adatte che in un attimo di panico non trova, forse ne
avrebbe troppe o forse ha preso il sopravvento quella piccola parte
incerta di sé stesso di cui io mi sto perdendo... e la sua
testa lo lascia in pace, finalmente!
Suo
malgrado riesce a balbettare a fatica:
-
E-ed i-io... i-io voglio te. – L’unico frutto
incisivo dei suoi
studi su di me!
Piego
di nuovo le labbra in un sorriso sincero, quelli che gli dedico con
un pizzico di malizia ed un pizzico di ammirazione e che per il resto
è solo dedizione e sentimento.
-
Allora sono tuo se tu sei mio... – Come se giocassi ancora al
pari
con un bambino. E questo bambino è tale per la sua purezza e
la sua innocenza, per lo spavento verso tutti questi sentimenti ed
emozioni, per la grandezza di ciò che prova e vuole ancora.
Un
bambino che per questo sta crescendo.
-
Si... – L’unica risposta, una delle rare volte in
cui risponde
solo così. Socchiude di nuovo gli occhi per fermare il mondo
che gira, probabilmente, o per ritrovare le forze di stare sulle sue
gambe, però io ne approfitto e gli do la mia ultima risposta.
Di
nuovo le labbra sulle sue, un bacio leggero e fugace che gli
restituisce qulle energie perse e prese.
Di
nuovo amo avere ragione... era mio, lo sapevo!
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