Eccomi
tornata con una nuovo fanfic, stavolta su inuyasha. La fanfic parla di
incesto, l'amore fra uno zio e sua nipote. è corta, circa 12
capitoli. Spero che commenterete in tanti ^^ A chi seguisse le altre
ff, voglio dire che non me ne sono dimenticata, solo che in questo
momento ho poca ispirazione, le riprenderò al più
presto, ma state comunque attenti, potrei aggiornare quando meno ve lo
aspettate.
Buona lettura, Maryku.
Capitolo 1
Mio fratello stasera mi ha invitato a
cena. Ho chiesto a
Kikyo di venire con me, ma lei ha declinato l’invito, dicendo
che si sente
stanca. Ma non credo sia quello il motivo, forse perché ogni
volta mio fratello
dice che lei non è adatta a me e io sono troppo preso a
scappare dalle loro
critiche per confortarla come si deve e ribattere, anche se dopo le
dico che
non ascolterò mai quello stupido del mio fratellone.
Mi sono dimenticato di dirvi che io
mi chiamo Inuyasha e
sono un hanyou, un mezzo demone.
Kikyo è la mia fidanzata
dai tempi del liceo, la prima amica
che mi si è avvicinata, l’unica che non ha
guardato se io fossi umano, demone o
spirito. È molto affascinante come donna, ma a volte le
manca qualcosa… o forse
sono io troppo superficiale.
Come dicevo stasera vado da mangiare
da mio fratello
Sesshomaru e da sua moglie Rin. Io e lui non siamo mai andati molto
d’accordo e
mio padre mi dice sempre “Fai come Sesshomaru”
“Guarda quanto è bravo
Sesshomaru” e via dicendo, solo perché adesso
è il capo delle aziende No Tashio
e la borsa va a gonfie vele. L’unico motivo per cui ancora
sono in contatto con
loro, tranne durante gli affari, è per mia nipote, Kagome.
È un hanyou come me, ma
è molto carina e affascinante.
Recentemente sta con un demone lupo più grande di lei, mi
sembra si chiami
Koga…
Oggi è il suo compleanno,
compie 17 anni, ormai è una donna
vera e propria.
Come sempre andremo a rifugiarci
insieme nella casetta
sull’albero, mentre mio padre e mio fratello parlano di
affari. L’ho costruita
insieme a Sesshomaru quando lei aveva solo 4 anni. Ci siamo messi e in
una
giornata l’abbiamo finita tutta, uno dei pochi momenti felici
passati insieme a
mio fratello, avevo solo 13 anni ma me lo ricordo ancora.
Sono arrivato davanti alla casa,
scusate, volevo dire villa
principesca di mio fratello, con tanto di piscina, che per altro vicino
c’è
anche un tempio, sempre appartenente alla mia famiglia.
Il cancello è aperto,
entro e suono il campanello aspettando
che qualcuno venga ad aprire.
Sto preparando la tavola, come mi ha
chiesto mia madre. Ho
appena finito di mettere l’ultimo tovagliolo che sento il
campanello.
-Vado io- urlo mentre lei sta in
cucina.
Apro la porta di scatto, guardando in
faccia mio zio che è
rimasto sorpreso.
-Non dovresti aprire senza guardare,
e se invece di me ci
fosse stato un mania…-
Non lo faccio neanche finire che mi
lanciò su di lui
abbracciandolo. Traballa un po’ ma riesce a tenermi.
-Non fare come papà-
-Come sta la mia nipotina preferita?-
-Zio, ormai non sono più
una bambina, ho 17 anni-
-Però sarai sempre
più piccola di me- sorride, mentre mi
guarda con quegli bellissimi occhi ambrati.
Ho sempre avuto un debole per mio
zio, per le sue orecchie
canine bianche così simili alle mie, solo che le mie sono
nere. È affascinante
come uomo, molto attraente, ricco ed è molto simpatico,
anche se un po’
scontroso a volte. Io però riesco a capirlo benissimo, la
sua scontrosità è
dovuta al suo stato di mezzo demone e alla sua madre morta.
Morì nel darlo alla
luce e si è sempre sentito in colpa si questo, me lo ha
detto mio padre. Invece
la mia nonna, la ex moglie di mio nonno, è una ricca
possidente, il loro era un
matrimonio combinato e quando sono diventati autonomi e i genitori sono
morti
si sono lasciati. Sono tutt’ora le famiglie più
potenti sul mercato e anche
molto amiche, qui tutti li temono.
-Purtroppo niente regalo oggi, ma
giuro che la prossima
settimana te lo porto-
Troppo presa dai miei pensieri non lo
ascoltavo, quindi ci
metto un po’ a capire che non mi ha portato il regalo.
-Il regalo, capisco…
aspetta un secondo, tu vieni alla mia
festa senza regalo? Zio, per la tua unica nipote dovevi portare
qualcosa- gli
urlo contro quasi a sgridarlo, nonostante abbia 26 anni è
ancora un bambino.
Mio padre invece ne ha 39 e mia madre 38.
-Lo so, ma mi avete avvertito tardi
di questa cena e tu
compi gli anni domani, pensavo di passare domani e comprare il regalo-
la sua
espressione abbattuta mi fa perdere la rabbia. Come faccio ad
arrabbiarmi con
mio zio?
-Zio, dovrei presentarti una persona-
sono in eccitazione,
voglio sapere cosa ne pensa di Koga.
-Va bene, ma non chiamarmi
più zio, mi fai sentire vecchio-
Lo lascio brontolare sulla vecchiaia
e lo invito ad entrare.
Lui mi segue e raggiungiamo la cucina.
-Ecco, zio, lui è Koga, il
mio ragazzo- li avvicino
guardando la sua reazione. Koga è un bel ragazzo,
è più grande di me, ma non è
quello l’importante. Lui mi adora, anche se io mi sono messa
assieme a lui
nonostante non provi quella scossa di quando sei innamorata.
-Buonasera- vedo chiaramente il viso
di Koga farsi strano,
penso che non gli piaccia Inuyasha. Stà quasi per ringhiare.
D’altronde io ho
parlato tantissimo di lui che pensa che me ne sia innamorata e
vedendolo adesso
si accorge di quanto sia affascinante. Non è stata una buona
idea invitarlo qui
stasera.
-Ciao, ho sentito che sei il ragazzo
di Kagome, rendi felice
mie nipote- questa frase mi scoglie il cuore, adoro vedere mio zio
preoccupato
per me.
Koga lo guarda strano ma poi
annuisce.
Ci sediamo tutti a tavola, mangiando
di gusto i piatti
cucinati da mia madre.
-Rin, i tuoi piatti sono sempre i
migliori-
-Grazie Inuyasha, sono felice di
sentirtelo dire-
-Inuyasha, mangia più
decentemente- mio nonno e il suo
tatto, ora sicuramente cominceranno a litigare loro tre e parleranno di
Kikyo.
Lo so che gli stiamo antipatici, ma non riesco a capirne il motivo.
-Papà ha ragione, come
puoi diventare il capo di metà
azienda se ti comporti così?- si intromette mio padre.
-Papà, Sesshomaru,
è il compleanno di Kagome, volete litigare
anche oggi?- la sua domanda li lascia zitti per alcuni secondi poi
ricominciano
tutti e tre a mangiare più lentamente.
La serata passa così, tra
giochi e risate. Senza
accorgermene mi ritrovo a passare molto tempo con Inuyasha lasciando
Koga un
po’ da parte, ovviamente lui se ne accorge e decide di
andarsene. Sono un po’
triste, ma non lo do a vedere. Il resto della sera senza di lui
è meno
divertente, ma tanto lo vedrò tra una settimana, mi deve
dare il regalo.
Noto che Kagome non mi molla un
attimo e Koga mi guarda
mostrando i denti. È un demone lupo e tiene molto alla sua
donna. Monto una scusa, dicendo che è tardi e che Kikyo mi
starà aspettando a casa, non voglio che
scoppi una rissa a causa mia.
Esco salutando tutti e mi avvio a
casa.
Penso a mia nipote. Koga
avrà sui 23 anni, forse troppo
grande per lei, ma ci penserà Sesshomaru, io più
di dirgli quello che ho fatto
non posso. È lui il padre.
Ma allora perché sento un
peso sul cuore?
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