Di rabbia e cicatrici

di Valerie Clark
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Dove Quinn fa un enorme sbaglio e le restano le cicatrici – prima parte
 
‘Dimmelo di nuovo, di nuovo, ti prego’ ripeteva la ragazza con il fiato corto.
‘Sei bellessima’ ripeteva lui con le labbra sul suo orecchio.
Avevano solo sedici anni, Quinn e Puck. ‘Puck’, così si chiamava. Era il suo primo amore? No, ma pensava sarebbe stato l’ultimo. Era il migliore amico del suo ragazzo ed era probabilmente la prima persona che sembrava voler abbattere l’enorme muro che Quinn aveva costruito in quegli anni.
Si erano ritrovati entrambi soli, entrambi di notte, al buio, al riparo.
La mattina dopo credevano di essersi amati lì, in quel letto, in quel buio, in quel riparo.
Ma non si erano amati, avevano solo fatto sesso, fatto sesso come due sconosciuti, due sconosciuti di sedici anni, al secondo anno di liceo, avevano fatto sesso come solo due ragazzini potevano fare. Perché l’avevano fatto? Per paura forse, paura non di essere soli ma di essere invisibili; credevano che facendolo sarebbero potuti apparire diversi agli occhi degli altri, forti.
In effetti dopo quella notte non furono più gli stessi, ma a pagarne le conseguenze furono solo loro. 




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