Nota introduttiva:
Salve, tu-che-leggi. Questa raccolta di flash nasce esattamente
così: una raccolta di flash, di vita, di sentimenti non
proprio romantici e di idee non proprio politicamente corrette. Ogni
pezzo che troverai qui ha qualcosa di insano, qualcosa che non
è puramente amore ma neanche tanto lontano da esso. Qualcuno
sarà più umano, qualcuno più disumano.
Voglio solo tagliare a metà il concetto di relazione, come
si fa ferocemente con i cuori dei bovini, e scavare in mezzo ai
ventricoli.
Tutto questo, senza pretese, ma con amore.
Titolo: #1 Un cappio
e le sue labbra.
Coppia:
Slash
Rating:
Giallo
Note: Nel
testo è presente una citazione tratta dal film Signori si nasce, per
la precisione si tratta della frase mi volevo impiccare, ma senza
corda.
Detto questo, non aspettatevi l'amore felice e genuino, e neanche un
personaggio lodevole.
Ogni feedback sarà enormemente gradito.
Alex.
Un cappio e le sue labbra
Questa è la storia...
No, non va bene. Non mi piacciono gli incipit
costruiti a priori, incastrati a forza nella trama. Non pensate che io
sia uno scrittore, sono solo un visionario senza valore, un po' di
carne e ossa che non si può vendere a nulla.
Ecco, come dicevo, questa non è la
storia, quella con la S
maiuscola che ti fa trattenere il respiro. Non vi racconterò
la storia di come mi volevo impiccare, ma senza corda. Non
c'è storia da raccontare, ma vi riporto l'esempio della mia
vita, quell'episodio che ognuno di noi ha e che, diciamocelo, riassume
tutto. Quel momento in cui siamo stati un po' più meschini,
un po' più fessi e deboli e ci siamo spinti così
oltre che a guardarci allo specchio ci sentivamo nudi a noi stessi.
Insomma, ero lì a fissarmi gli occhi
nel vetro e pensavo che avrei dovuto sistemare le cose prima che
l'odore svegliasse i vicini. Ve li immaginate, i miei vicini religiosi,
a svegliarsi di notte e sentire il puzzo della putrefazione? Solo
Gesù Cristo muore profumando di rose del deserto, signori.
Ecco, ero lì e mi sentivo la gola bruciata come se avessi
ingoiato benzina. Forse il pomo d'adamo cercava di strozzarmi. Non
chiamatemi pazzo, l'ho pensato davvero.
Stop, dovrei tornare un passo indietro.
Forse al sangue che schizzava...No, rewind, ancora
un passo.
Oh, sì, quella mattina.
Mi svegliai con il sudore sulla nuca e lui era
sopra di me, nudo e bello come un animale selvaggio. Non immaginate
come mi sono eccitato. Non è che sono uno che si smuove
così facilmente, ma lui era davvero troppo anche per me.
Aprì un occhio ambrato e mi guardò con quelle
cispie agli angoli che mi piacevano tanto.
«Uhm...Che ora è?»
chiese con la voce impastata.
«La mia ora.»
Mi baciò con le labbra secche e
già quello mi fece sentire il sangue raggomitolarsi nel
ventre e sciogliersi come in eruzione. Gli accarezzai quei capelli
lucidi come acqua nera e tirai su il suo viso, delicatamente, come una
madre amorevole. Lo bacia e lasciai che le sue mani mi raggiungessero
il membro e, ragazzi, che mani! Non vi sto a raccontare delle doti di
Marco nella masturbazione, non credo sia così indispensabile
ai fini della trama. Ma vi dirò che con la bocca era anche
meglio. E questo è essenziale per la mia storia. Mentre
venivo nella sua gola mi sentii la trachea serrata. Stavo affogando
nella mia stessa saliva e nella sua che mi avvolgeva.
Ricadendo sul materasso guardai il soffitto e
bisbigliai: «ti amo così tanto che potrei
scoppiare.»
Lui rise.
Per questo gli ho affondato il coltello nello
stomaco, credo undici volte. Come i mesi che abbiamo compiuto, strano
eh?
Andiamo, ragazzi, era chiaro che volesse farmi
impazzire. O lo uccidevo o mi lasciavo uccidere. L'amore è
un'arma pericolosa e non è un peso da mettere su una
bilancia delicata come l'anima
Ma, soprattutto, una bocca così
può solo portarti al suicidio.
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