Il
merluzzetto magico
ovvero
come
Kamar iniziò ad
esaudire desideri a destra e manca.
Lyra Ruffalo
stava camminando nervosamente sulla riva di una
spiaggia random, calciando conchiglie e sassolini a caso, senza curarsi
di
ferire paguri o altre creature abitanti di quel posto.
Aveva
avuto un piccolo
screzio con Sif, la dea della guerra nonché sua madre: la
figlia aveva adocchiato
una spada niente male, che sarebbe stata davvero perfetta tra le sue
mani… solo
che anche la genitrice aveva messo l’occhio su
quell’arma tanto affascinante, e
così si erano ritrovate a litigare per l’oggetto
in questione.
Ovviamente la dea era decisamente più forte di lei, una
ragazza con metà sangue
divino e metà berserker, e per questo aveva perso e per
questo si era ritrovata
a camminare in questi luoghi.
La sabbia che si infilava ovunque era pure fastidiosa ma…
erano esigenze di
copione.
Come se non bastasse, un granchio le pizzicò il pollice e
lei trattenne un
gemito di dolore, oltre alla voglia di calciare quello stupido
crostaceo nello
spazio infinito…
Ma non era stata pizzicata per caso: ora quel coso
stava indicando con la chela il mare bluuu dipinto di bluuu ,
dove, alzando lo sguardo, notò qualcosa galleggiare.
Curiosa ma anche no, la valchiria decise di
camminare in acqua e
raggiungere quello che scoprì essere un tritone.
Ma non un tritone qualunque.
Quello era Kamar, il bastardo reale, principe di Atlantide.
Che tra parentesi, non poteva stare in acqua, visto che era stato
bandito:
quindi che ci faceva lì?
Questa storia che interpretava –costretta da
chissà chi- faceva acqua da
tutte le parti…
Comunque, trascinò il ragazzo sulla spiaggia, iniziando a
provare di tutto per
farlo rinvenire.
Sali, insulti, pizzicate e pugni non servirono a nulla, purtroppo; ma
Lyra non
si perse d’animo, e dopo un’attenta riflessione, si
alzò in piedi e, dopo aver
preso bene la mira, gli mollò un calcio nei gioielli di
famiglia.
Kamar cacciò un urlo di dolore, portandosi subito le mani
alla parte offesa, ma
l’importante era che si fosse ripreso.
Dopo qualche minuto –in cui controllò che fosse
tutto a posto- il tritone, a
fatica, si rimise in piedi e guardò con un sorriso la
ragazza.
“Oh dolce punzella che mi hai salvato…”
“Kamar.” Lo interruppe lei, sbrigativa
“Ci conosciamo già, bando alle ciance, e
passiamo subito alla parte dopo, che voglio finire questa storia il
prima
possibile.”
La solita mancanza di romanticismo…
L’atlantideo sospirò, pieno di sconforto, ma
decise di eseguire l’ordine.
“Ok. Allora, grazie per avermi salvato, io sono…-
prese respiro a piene
branchie e polmoni- Il Merluzzetto magico! Ed esaudirò un
tuo desiderio!”
esclamò, con un sorriso raggiante sulla faccia.
Silenzio di tomba.
Lyra
inarcò un sopracciglio, incrociando
le braccia al se…petto piatto.
“Qualunque cosa?” domandò, annoiata.
“Qualunque cosa.” Assicurò il merluzzo,
orgoglioso.
“Allora vorrei mollarti un altro calcio nei
c…”
“NO!” il ragazzo riportò le mani sulle
sue delicate parti intime, che per quel
giorno avevano subito abbastanza. “Qualcosa di
materiale!”
“Un calcio È qualcosa di materiale.”
ribatté lei con un sorriso furbo,
sfregandosi le mani con entusiasmo.
“No, no, no! Qualcosa tipo…” Kamar
tirò fuori un libriccino bianco dalle sue
mutande, e iniziò a sfogliare frettolosamente le pagine,
fino a trovare il
punto desiderato, che indicò picchettando con
l’indice tanto da sembrare
spastico.
“Qui dice villa! Una grande, bella
e
nobile villa!” esclamò, cercando di far
ragionare la valchiria, che sospirò
pesantemente, delusa.
“Non me ne faccio nulla di una villa, e questo
copione…” Lyra afferrò il
libriccino e lo lanciò nel mare a molti metri di distanza,
seguito da un gemito
disperato del tritone.
Perfetto. Ora avrebbe dovuto improvvisare…
“Allora. Dimmi quello che vorresti in questo
momento… tipo la spada di cui
parlavi all’inizio…” provò a
mediare, le mani sui fianchi ma pronte a scattare
per difendersi.
La ragazza si umettò le labbra e si picchettò
l’indice sulla guancia,
pensierosa, trovando quella cosa un buon compromesso.
“Mi va bene. Allora voglio quella spada.”
“Perfetto.”
il tritone batté le mani tre volte e apparve in una nuvola
di fumo la spada
tanto desiderata, che poi porse a Lyra.
“Ecco a te.”
“Grazie.”
Si guardarono un attimo, e poi il ragazzo sporse appena la testa in
avanti,
così come le labbra.
“Potevi chiedermi un bacio…”
“Perché avrei dovuto? Non mi interessa. Ora ho
quello che voglio – e una strana
scintilla le passò negli occhi- quindi posso andarmene per
andare a
combattere contro mia madre visto che mi ha umiliata parecchio.
Ciao.” La
valchiria si voltò e si incamminò per andare.
Ma…la storia originale non era così!
Avrebbe voluto controllare il copione ma questo era in fondo al mare,
ormai…
Sospirante, si sedette a terra, quando sentì delle voci
familiari arrivargli
alle orecchie: quelli che stavano correndo nella sua direzione erano
Gary,
Lucas, Selene e Felicia…
Che diamine ci facevano qui?
Non ricordava che fossero presenti anche loro.
“Ragazzi, come mai qui?” domandò
stranito, rialzandosi in piedi e notando che
avevano tutti un sorriso stampato sulla faccia, che, tra parentesi, non
prometteva nulla di buono…
“Maru! Esaudisci anche i nostri desideri per
favore!” cinguettò Felicia, congiungendo
le mani davanti al prosperoso seno.
Kamar sgranò gli occhi, ma negò col capo:
“Non esiste: voi non mi avete
salvato! Non esaudisco proprio ness…”
“Maru.” Lucas tossì per palesare la
propria presenza.
“Guarda il titolo.” Lo invitò, indicando
la parte alta del documento in cui
stavano.
“Eh. Dice solo “Il merluzzetto magico”,
no?” rispose, stranito.
“Non credo proprio.” Ghignò Gary,
tirando fuori il proprio computer e mostrando
la realtà della situazione che stavano vivendo.
Il tritone sbiancò.
ovvero
come
Kamar iniziò ad esaudire
desideri a destra e manca.
Ma
scherzavano, vero?
“As…aspettate, certo la morale era
che…che…chi troppo vuole nulla
striglia…”
“Stringe. Non striglia, stringe.” Lo corresse
Lucas, mentre lo bloccava con la
propria magia e impedirgli di fuggire.
“Sì, quella cosa lì! Ma era solo per
Lyra, è lei che mi ha salvato!”
“Ok, ma anche noi ti abbiamo salvato.”
Ribatté la Gatta, che era uscita a
riscuotere il suo compenso.
“Dove?” domandò spaesato il tritone,
cercando di capire in che punto della storia quei quattro erano saltati
fuori-
tralasciando ora.-
“Nella battaglia di New York, pesciolino. Ora io esigo i miei diamanti.”
Sibilò la Gatta, leccandosi le unghie
diamantate della sua divisa.
“Io voglio un processore nuovo per…”
esordì Gary, agitando il suo pc.
“E io vorrei una nuova vacanza con la mia famiglia, magari
una bella crociera
sulla Costa Azzurra…” si aggiunse Selene, con tono
dolce: “Non vorrai fare un
torto alla tua insegnante preferita vero?”
“E io…vorrei una notte di passione con
te.” Dichiarò teatrale Lucas, con una
mano sul cuore.
Kamar in quel momento avrebbe tanto voluto spiccare il volo e fuggire,
ma
quella maledetta magia lo teneva a terra.
“D’accordo! Avete vinto! Toh! Toh! E
Toh!” esclamò, battendo a fatica le mani,
e subito i suoi amici ebbero le cose desiderate.
La Gatta iniziò a ridere sguaiata, passandosi i brillanti
tra le dita, così
come Gary si tramutò in gremlin e iniziò a
trafficare con le sue cose
elettroniche, mentre Selene agitava i tre biglietti della crociera come
se
avesse appena vinto la lotteria.
Infine, Lucas si avvicinò al ragazzo magico, tanto da
sfiorargli le labbra con
le proprie.
“Manca il mio…vogliamo andare?”
domandò, sorridendo furbo.
Aveva un bel programmino con lui.
Kamar si arrese, sorridendo a sua volta.
“Con piacere, smilzo.”
E i due si teletrasportarono in un luogo che, purtroppo, non ci
è dato
conoscere, vivendo per un certo lasso di tempo eccitati e contenti.
Fin~
Parla
Tomocchi:
Volevo metterlo su Drive ma non mi funziona e
perciò per ora lo pubblico qui °°
é una parodia un po' stupida della storia del "Pesce magico"
con i personaggi della storia "Quest'amore
è un calcio nei
c..."di Baldr. Spero possa strappare un sorriso ed
eventualmente
chiedo scusa ai personaggi per averli usati così xD - e in
caso, chiedo venia se la storia era già stata pensata
y.y''-
Alla prossima(?)
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