Sounds like a lovely tale

di Princess Kurenai
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Titolo: Sounds like a lovely tale
Titolo del Capitolo: 1. Hands
Fandom: Once Upon a Time
Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Genere: Introspettivo
Rating: SAFE
Prompt: 01 - Holding hands
Avvertimenti: Het, Spoiler!
Conteggio Parole: 615
Note: 1. Meme preso da qui: 30 Day Otp Challenge.
2. Varie coppie perché non mi va di fare la raccolta solo su una =w= il mio cuore è grande =w= <3
3. Il titolo è una frase di Hook.
4. Spoiler per chi non ha visto la puntata 3.12 New York City Serenade.
5. Non betata =3=


Regina aveva sempre storto il naso davanti ai disgustosi cliché amorosi di Biancaneve e del suo Principe Azzurro - il loro: “Ti troverò sempre”, era quasi nauseante oltre che ripetitivo -, anche se in realtà, e le costava ammetterlo, forse era semplicemente un po' invidiosa.

Perché, per quanto gli stessi Neve ed il Principe stessero soffrendo per la perdita della figlia, lei era la Regina Cattiva e non avrebbe mai trovato il lieto fine al contrario loro.

Non dopo aver perso Henry.
Henry. Henry. Il suo amato Henry.

Ripeteva incessantemente il suo nome da quando avevano rimesso piede nella Foresta Incantata.

Inizialmente aveva cercato di sbarazzarsi di quel dolore - di quella debolezza - strappandosi via il cuore dal petto. Poi, complice l'intervento di Biancaneve, aveva rinunciato a quel suo proposito - anche se di certo non al desiderio di attenuare quelle pene.

Strinse le labbra in una smorfia, aumentando gradualmente il passo nel tentativo di superare il gruppo. Intenzionata a non lasciarsi coinvolgere dai loro discorsi - aveva timore che la loro stupidità fosse contagiosa. Salvo poi sentire un sinistro rumore provenire dagli alberi in seguito alla sua feroce marcia.

Le sarebbe bastato uno schiocco annoiato di dita per far sparire il tronco, rudemente legato da delle funi, che iniziò rapidamente a calare verso di lei - le classiche trappole dei ladri. Ma tutto ciò che Regina riuscì a fare fu irrigidirsi nel sentire una mano stringersi attorno alla sua prima di strattonarla all'indietro, ‘salvandola’ dalla traiettoria del ceppo.

« Regina!», Biancaneve fu ovviamente la prima a farsi avanti per accertarsi delle sue condizioni, ma lei la ignorò per rivolgere uno sguardo stupito a Robin.

« Se sua Maestà avesse prestato attenzione alle mie parole, avrebbe sicuramente evitato le trappole di questa strada», dichiarò con un piccolo sorriso l'uomo e Regina dovette dare fondo a tutte le sue forze per non arrossire come una fanciulla.

« Avevo la situazione sotto controllo, ladro», ribatté storcendo il naso - quella situazione era così stomachevolmente adatta a Neve e al suo Principe, non a lei.

« Si da il caso che ti abbia già salvato la vita due volte, Regina», constatò Biancaneve con un sorrisetto vagamente complice che la donna decise di ignorare - lei non era assolutamente una sua amica, non lo era di nessuno in quel luogo!

« Non avevo bisogno d'aiuto», ripeté quindi Regina, lanciando un'occhiataccia a Robin - voleva cancellare dal suo volto quell'espressione compiaciuta e quasi dolce -, rendendosi poi conto solo in quel momento che la sua mano era ancora stretta a quella del ladro.

La guardò solo per un istante - era calda e grande, ruvida per il duro lavoro e l'arco -, poi tirò via la propria con rabbia ed imbarazzo, sibilando un: « Non statemi tra i piedi» prima di riprendere il suo cammino e cercando, da quel momento in poi, di prestare attenzione alla strada.

Aumentò il proprio passo, conscia degli sguardi che i suoi ‘compagni di viaggio’ le stavano rivolgendo. Li ignorò, ma non poté fare a meno di portare la mano che Robin le aveva stretto, al petto.

Sentiva il proprio cuore battere veloce - lo spavento per la trappola appena scampata, si disse -, ed istintivamente strinse forte quella stessa mano con l'altra come per scaldarla, sorprendendosi quando si rese conto che era già calda.

Come quella di Robin.

Rimase per qualche attimo stupita da quel pensiero ‘quasi rassicurante’, e sinceramente le sarebbe anche piaciuto lasciarsi in un certo qual modo consolare da quella gradevole sensazione... ma il ricordo di suo figlio era ancora lì, vivido e doloroso.

Non avrebbe mai smesso di farle male, ed era suo malgrado certa che neanche il rassicurante calore che aveva provato quando Robin l'aveva presa per mano sarebbe stato in grado di curare quel dolore.




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