Maledetto me

di Mattia_Brambilla
(/viewuser.php?uid=641151)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Maledetto
maledetto
maledetto!

Maledetto quel momento 
in cui ho rifiutato il tuo sguardo,
in cui ho tentennato, 
lasciando la mia bocca sospesa,
e lasciando muto il silenzio
sotto quell'albero, quella notte.

Maledetta quella paura
che mi ha divorato lo stomaco,
che mi ha lasciato inerme.

Maledetto il mio silenzio, 
insensato e insensibile,
forse perché ero troppo stupito
(o forse perché ero fatto). 

Maledette le tue labbra
che quella notte non baciarono le mie,
e maledette le mie labbra 
che quella notte rimasero mute.

Maledetti i miei occhiali troppo spessi 
e i miei capelli troppo bagnati,
maledetti i tuoi capelli,
così perfetti da avermi lasciato innamorato.

Maledetto il tempo che ho passato a pensarti
e maledetta la rabbia,
mentre cercavo scuse per non averti parlato.

Maledetto me, 
maledetto me,
maledetto me.

È passato ormai più di un anno.
Ti ho rincontrato, poi,
e lì non ero fatto, no,
e lì ero pronto, 
e lì sì che ti ho baciato.

E lì inizai ad Essere.
Note dell'autore:
Dunque, ciao. Come state? Allora, *mi schiarisco la voce*, bene. Ehm, sì. Dunque, non credo di essere né bravo a scrivere né a fare altro, reggo poco la roba che mi faccio, ho poca memoria e non sono capace a fare nulla, praticamente, se non leggere e, come ogni umano, filosofare (grazie al cazzo). Ho molte (davvero tante) poesie che ho scritto nel corso degli anni e che vorrei pubblicare su questo sito. Per pigrizia non ho mai voglia di farlo, sapete, dover cercare i fogli su cui ho scritto, poi riuscire a leggerla (ho una pessima scrittura e sono davvero disordinato), perciò ricorreggerla (ogni volta che rileggo qualcosa che ho scritto devo assolutamente cambiare qualcosa), dunque riricorreggerla, sperando di non cambiare di nuovo l'intero scritto, e scriverla sul computer. Dunque pubblicarla sul EFP. No, prima bisogna dire che genere è, poi devi contare le parole per dire che tipo di racconto è, poi dare il rating, e il titolo, e la descrizione, e il tipo di coppia e le avvertenze e la roba lì dell'html et cetera et cetera . Bé, ora, non chiedetemi perché mai abbia scritto le note dell'autore. Davvero, non lo so. Bo, avevo l'esigenza di "presentarmi", o comunque scrivere qualcosa direttamente a chi legge le robe che pubblico qui.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2516264