1 thermos
1 libro
1 sorriso
* * *
Non
era un segreto che la rossa più famosa di Hogwarts fosse
Lily
Evans, brillante studentessa dei Grifondoro e ora anche uno dei
Caposcuola più severi che la Scuola di Magia avesse mai
visto. E
non era nemmeno un segreto che la signorina Evans avesse rifiutato per
anni le avances di un certo collega Grifondoro, James Potter, celebre
per essere una delle chiome più spettinate e affascinanti
della Gran Bretagna intera.
Tuttavia, qualsiasi Babbano conosce la storia di Lily e James Potter:
prima tanti litigi e bisticci, ma poi... PUFF! La magia permea il mondo
attraverso le vie più misteriose, e non per tutte
è
necessaria una bacchetta magica... a volte un sorriso è
più che sufficiente.
Questa è una storia che parla di uno di quei sorrisi.
Lily si trovava in biblioteca e stava cercando di terminare il tema di
Trasfigurazione: tuttavia, sarebbe stato meglio per lei non scegliere
uno dei tavoli vicini alla finestra, dato che l'arrivo anticipato della
primavera non faceva altro che distrarla. I cambi di stagione la
mettevano
sempre di buon umore e mai come in primavera e in autunno trovava
difficile rinchiudersi in biblioteca a studiare: certo, faceva sempre
il suo dovere, ma ogni tanto si ritrovava ad alzare gli occhi da quelle
pagine
impolverate e a sorridere ai primi raggi del sole di marzo, o alle
svolazzanti foglie rosse d'autunno. Le mezze stagioni erano il suo
punto debole: in quei periodi di cambiamento le sembrava che qualsiasi
cosa sarebbe potuta accadere, e c'era quel qualcosa di diverso
nell'aria che
mancava all'estate e all'inverno.
Lily osservò un raggio di sole creare sulla sua mano un
gioco di
luci e ombre che la convinse: in fondo, quel tema era solo per
settimana prossima e ci sarebbe stato tutto il tempo per continuarlo
quella sera, quando il sole sarebbe scomparso. Si immaginò a
leggere un libro (non per scuola!) sotto uno degli alberi del parco,
magari con un thermos pieno di the verde tra le ginocchia...
Sì,
era una giornata perfetta per quel genere di cose! Chiuse decisa il
libro, da cui si creò una nuvola di polvere che la fece
starnutire, raccolse in fretta le sue cose e fece una sosta nella sua
stanza per prendere tutto il necessario: una sciarpa leggera, un
romanzo e il thermos. Evocò con un incantesimo un the non
troppo intenso e finalmente si decise ad uscire dal castello, ammirando
silenziosamente le ombre che le guglie e le colonne ricreavano sui
cortili interni di Hogwarts.
Sapeva già verso quale albero si sarebbe diretta: c'era
questa
quercia un po' isolata, vicino ad una panchina dove nessuno si sedeva
mai... Nemmeno lei la usava ma le piaceva l'idea di
averla lì mentre studiava o leggeva sotto la quercia...
Forse perché quella panchina vuota la rassicurava di
più sul fatto di essere veramente sola: non che fosse
un'amante
della solitudine, ma c'erano momenti - tipo quello - in cui voleva
semplicemente starsene per conto suo.
Lily si diresse a grandi passi verso la quercia, con la lunga sciarpa
verde che quasi sfiorava l'erba, quando ad un certo punto si
immobilizzò con estremo disappunto.
La panchina della quercia era occupata.
Non solo: era occupata da James Potter.
LUI! Proprio la persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento!
Beh, in realtà c'erano persone che detestava ancor
più di
Potter... in fondo era dallo scorso anno che stranamente aveva smesso
di comportarsi da idiota... Tuttavia, non potè ugualmente
fare a
meno di storcere il naso. Per fortuna non si era accorta di lei,
così avrebbe potuto semplicemente cambiare albero e quel
breve
"incontro" con Potter sarebbe stato solo il piccolo inconveniente di un
pomeriggio perfetto.
Peccato che in realtà James Potter si fosse accorto della
sua presenza...
"Ehi, Evans!"
"Accidenti!" si disse sottovoce Lily, che stava proprio in quel momento
per fare dietrofront: si voltò verso la panchina con
l'espressione di chi è stata beccata e cercò di
non
sembrare troppo scontrosa... in fondo, in quell'ultimo periodo, Potter
aveva smesso di darle fastidio... più o meno. A volte
saltava
ancora fuori con la storia dell'appuntamento, ma almeno non era
così pressante come un tempo!
"Non vorrai cambiare zona perché ci sono io, vero?"
esclamò Potter, con quel sorrisino ambiguo che gli ricreava
una
fossetta all'angolo della guancia sinistra "Lascia che sia questo
misero mortale ad abbandonare questa panchina! È tutta tua!"
"No! Non..." Lily non sapeva come rispondere "... non è
necessario! Non volevo sedermi sulla panchina! Ero venuta per l'albero!"
"Per... l'albero?!"
"Ecco, ora penserà che sono strana...!" pensò
Lily,
mordendosi il labbro "sarebbe stato meglio fingere di volere la
panchina... almeno se ne sarebbe andato!"
"Oh, allora tutto a posto!" disse semplicemente James "sempre che la
mia fastidiosa presenza non ti disturbi, Evans!"
"No... no..." si limitò a borbottare Lily, cercando negli
occhi
nocciola del ragazzo almeno un accenno di scherno: non ne
trovò.
A passi un po' indecisi si diresse verso la quercia, lanciò
un'ultima occhiata a Potter (che però era ritornato a fare
quello che stava facendo prima del suo arrivo, ossia: niente.
Seriamente, l'unica cosa che faceva era fissare il nulla! Non aveva
nemmeno un boccino d'oro con cui giocherellare!) e si
sedette sull'erba, aprendo il libro sulla prima pagina. Rilesse
però la
prima riga almeno cinque volte, senza riuscire a concentrarsi. Alla
fine aprì il thermos e diede un piccolo sorso al suo the,
cercando di immaginare di essere completamente sola...
"Scusa Evans, ma... cos'è quello?!"
Lily si voltò infastidita verso Potter: "Beh... è
un
libro! So che non devi averne mai aperti molti in tutta la tua vita,
ma..."
"No, no!" la interruppe James, gesticolando come un folle "intendevo
dire... quella strana tazza!"
"Oh" Lily alzò il thermos all'altezza degli occhi e lo
fissò "intendi dire... il thermos?"
"L'hermes?!"
Lily scosse la testa e ridacchiò, coprendosi il sorriso con
una
mano: "È un thermos! Tiene le bevande al caldo... Insomma,
è una cosa da.... da Babbani!"
"Oh... eppure sembra così magico!" disse James, osservando
incuriosito la tazza "dovrei dire a Peter di comprarsene uno,
così la smetterebbe di far esplodere le cose ogni volta che
vuole riscaldare qualcosa!"
Lily si lasciò sfuggire un sorriso e iniziò a
sentirsi in
colpa per la pessima battuta sul libro: in fondo, anche se per la
maggior parte del tempo non sembrava, James Potter era uno degli
studenti più brillanti di Hogwarts!
"A proposito, come mai non sei con la tua compagnia di scapestrati?!"
chiese la Grifondoro, chiudendo definitivamente il libro:
finché
James fosse rimasto lì, sapeva che non sarebbe riuscita a
leggere alcunché.
"Uuuuh, Evans... stai forse cercando di fare conversazione?!"
esclamò il ragazzo con uno sguardo esageratamente stupito.
"è solo un modo per essere educati... no?!" rispose Lily,
incrociando le braccia all'altezza del petto.
"E io, molto educatamente, risponderò!" aggiunse
scherzosamente
James, con un finto inchino "che tu ci creda o no, io, Sirius, Remus e
Peter non siamo sempre appiccicati tutto il tempo! Non siamo mica
fidanzati!"
"Ma come?! Avevo già votato te e Black come miglior coppia
dell'anno!"
"Anche le coppie più affiatate hanno i loro momenti in
solitario!"
A quel punto James si era alzato dalla panchina e si era avvicinato a
Lily, sovrastandola in tutta la sua altezza. Ad un certo punto, prima
che la ragazza potesse fermarlo, le prese il libro che aveva
accantonato e
lesse il titolo.
"Mh... 'Ragione e Sentimento'!"
Lily si alzò di scatto, facendosi quasi rovesciare il the
dal thermos, ed esclamò: "Ridammelo subito, Potter!"
Si aspettò che James iniziasse a fare un po' l'idiota, ma
invece
il ragazzo le lanciò uno sguardo sorpreso e si
limitò a
dire: "Scusami Evans... giuro che non te lo volevo mangiare!"
Il Grifondoro restituì il libro a Lily, e la ragazza fu
stupita di averla avuta vinta così in fretta.
"'Ragione e Sentimento', eh?" aggiunse James, spostandosi i capelli
all'indietro.
"Sì... è un romanzo Babbano" spiegò in
breve Lily:
anche se era una strega, non aveva mai cercato di rifiutare il suo
mondo d'origine e per questo si portava da casa un sacco di cose che
nessuno
dei suoi colleghi maghi sembrava conoscere... e non sapevano che si
perdevano, a non conoscere la letteratura Babbana.
"E tu verso cosa pendi, Evans?" le chiese a bruciapelo James, e Lily
non riuscì a capire se glielo stesse chiedendo seriamente
oppure
no.
"Immagino che ci sia bisogno di entrambe le cose, no?" rispose la
Grifondoro, sentendosi un po' a disagio: forse era giunto il momento di
ritornare al castello, anche se la permanenza sotto la quercia era
stata breve.
"Io... devo andare" disse Lily, facendo un piccolo sorriso a James per
congedarsi ed iniziando a camminare dritta lontana da lui.
"Ehi... ehi, Evans!" le gridò però James, mentre
la
ragazza si allontava sempre più velocemente "Hai dimenticato
l'hermes!"
La Grifondoro a metà strada si fermò e si
voltò verso il collega: "Si dice thermos!"
"EROS?!"
Lily si limitò ad un facepalm, poi aggiunse: "Sai una cosa?
Puoi
tenertelo! Anzi, se vuoi regalalo a Minus... così non
toglierà più così tanti punti a
Grifondoro ogni volta che fa esplodere qualcosa!"
James si rigirò il contenitore tra le mani, alzò
lo sguardo verso Lily e chiese: "Davvero posso tenerlo?"
La ragazza annuì: "Non è niente di speciale...
è
solo un thermos! Potresti imparare qualcosa dai Babbani..."
Fu in quel momento che James le rivolse un sorriso che Lily non gli
aveva mai visto in volto: era ben diverso dal sorriso arrogante per cui
era diventato famoso, quel sorriso storto che gli disegnava sulla
guancia quella che era diventata la "fossetta più sexy di
Hogwarts"... era un sorriso diverso, più spontaneo, che per
un
istante sembrò addirittura illuminargli gli occhi...
Da quando James Potter sorrideva in quel modo?
"Beh... grazie Evans!" disse James, rivolgendo alla ragazza un gesto di
saluto.
"P-prego..." si limitò a dire Lily. Oddio, era forse
arrossita?
Si sentiva le guance in fiamme... ma forse era la sciarpa a soffocarla.
Alla fine fece dietro-front e si diresse verso il castello, cercando di
organizzarsi mentalmente la serata: il tema, gli esercizi, quattro
chiacchiere con Alice, i suoi doveri di Caposcuola... ma, ogni tanto,
quel sorriso faceva capolino nella sua mente, procurandole lo stesso
effetto dei primi raggi del sole primaverile e le foglie rosse
autunnali: anche se per pochi secondi, erano in grado di cancellare
tutto il resto.
Mentre osservava Lily Evans allontanarsi verso il castello, James
Potter teneva
saldamente il thermos tra le mani, e si disse: "Col cavolo che ti
regalo a Peter, mio piccolo hermes!"