It's a Small Crime
Ciao a tutti!
Dopo tanto tempo torno
a riscrivere una fanfiction, o almeno ci provo (visto che l'unica
fanfic che
avevo scritto un po' di tempo fa non mi piaceva e così l'ho
cancellata).
Comunque questa shot è
una Draco/Herm e nella descrizione ho messo anche 'song-fic' nonostante
non sia
presente il testo di alcuna canzone. Il motivo è che ho
scritto questa fic
sulle note di una canzone che, secondo me, dovreste ascoltare mentre la
leggete. La canzone in questione è "9 Crimes" di Damien
Rice.
Ascoltatela perché la considero parte integrante della fic.
Un avvertimento: il
titolo non ha molto a che fare con la fic, è solo un verso
della canzone che
però ha un fine preciso che vi rivelo alla fine della fic
per non rovinarvi la
lettura.
Un'ultima cosa:
lasciatemi un commentino!!
Giorgia_spuffy
It's
a Small Crime
Top a righe bianche e
grigie, shorts scuri e All Star rosse ai piedi, Hermione stava seduta
per terra
nell’oscurità, appoggiata alla parete di uno dei
corridoi di Hogwarts. Lo
sguardo perso nel vuoto e la bacchetta stretta nella mano destra.
Mille pensieri per la
testa, una sola persona a cui erano rivolti.
Ron…
Si sentiva pesante, il
cuore, troppo grande per il suo corpo minuto, voleva esplodere e
liberarsi da
quella gabbia che l’opprimeva, ma Hermione lottava per
tenerselo con se. Cosa
avrebbe fatto senza di esso? Forse niente comunque. Ormai era stato
troppo
martoriato per continuare a funzionare correttamente.
Un suono. Dei passi.
Una voce.
"Granger?"
una voce che conosceva, purtroppo.
Lo sguardo ancora
abbassato, fisso sul pavimento freddo.
"Granger? Che
diavolo stai facendo?" una voce insistente e fastidiosa.
Hermione alzò lo
sguardo con fatica. Due paia di occhi chiarissimi la fissavano come se
fosse
un’aliena.
"Malfoy"
lo apostrofò, "cosa vuoi?"
"Cosa
voglio?" disse con un tono troppo alto che infastidì
Hermione, "Ma stai bene? Stanotte il turno tocca a noi. Non te lo sei
dimenticata,
vero?" gli occhi ancora puntati su di lei.
"No, certo che
no" si alzò, si infilò la bacchetta tra la
cintura e il tessuto dei
pantaloncini e incominciò a percorrere il corridoio.
Draco Malfoy la
guardava sconcertato, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in lei. E
in
effetti c’era.
"Dove stai
andando?" il tono di voce ancora troppo alto.
Hermione si fermò.
Rimase così per alcuni secondi e poi, lentamente, si
girò verso lo studente
Serpeverde: "Pattuglio i corridoi, no? Stanotte è il nostro
turno…"
"Si ma…Perché
non porti la divisa?" chiese accennando col capo ai suoi abiti.
Hermione lo guardò, si
girò di nuovo e ricominciò a camminare.
"Hey! Ci senti,
Mezzosangue? Ti ho fatto una domanda!" la raggiunse e si
portò di fronte
a lei, impedendole di continuare ad avanzare.
"Sono fatti
miei, Malfoy" un sussurro. Dopodiché lo
oltrepassò e continuò a
camminare.
"Granger! Ma
che cazzo hai? Sei per caso posseduta da uno spirito maligno?"
"No!"
aveva urlato e si era girata di scatto, "Che ti salta in mente!"
Lui la guardò, ancora
più sconcertato di prima, a causa del repentino cambiamento
nel comportamento
della ragazza. Lei sembrò realizzare di avere alzato la voce
e essersi mossa
troppo velocemente e disse: "Lasciami stare, Malfoy" e
continuò la
sua camminata, i passi corti e lenti.
Lui la raggiunse e si
mise a camminarle di fianco. Non disse niente, limitandosi ad
osservarla di
sottecchi. Passarono forse cinque minuti che Malfoy proruppe con un
"Sei
strana" diretto alla sua compagna.
Hermione lo guardò e
sorrise,
ma non era uno di quei sorrisi che fa la gente quando è
felice, no, quello era
il sorriso amaro di una persona che soffriva. Ritornò poi a
guardare di fronte
a lei e a camminare. Notò una porta alla sua destra e si
diresse verso di essa.
Girò la maniglia e entrò.
"Lumos"
sussurrò e cominciò ad esaminare la stanza con lo
sguardo.
Malfoy intanto pareva
essersi scocciato del comportamento di lei. C’era qualcosa
che non andava e lui
era troppo curioso per lasciare perdere.
"Potrei
toglierti dei punti perché non porti la divisa, lo sai?" un
avvertimento.
"No, non puoi.
Anch’io sono Caposcuola e tra Caposcuola non ci si
può togliere punti."
chiara, decisa, risoluta.
"Potrei
chiamare un insegnante e farlo presente allora" quel ghigno
inconfondibile stampato sul volto.
"Ah si?"
Hermione prese una sedia, ci si sedette sopra, appoggiò i
piedi sopra il tavolo
vicino, inclinò la testa indietro, chiuse gli occhi e disse:
"Fai pure.
Io aspetto qui"
Draco non si mosse.
Posò gli occhi su di lei e fu come se l’avesse
vista per la prima volta.
Com’era bella. Si, era bella. Ma c’era qualcosa che
deturpava la sua bellezza.
Qualcosa di tremendamente sbagliato e fuori luogo. Soffriva. Qualcosa
di
tremendamente sbagliato e fuori luogo la faceva soffrire. Draco si
scoprì
curioso. Curioso di sapere cosa o chi aveva provocato in lei tutto
quello.
Voleva sapere. Voleva sapere e fare qualcosa. Porre fine alle sue
sofferenze.
Perché un essere così bello non poteva soffrire.
Non doveva soffrire.
Le si avvicinò e le
accarezzò la guancia. Hermione aprì gli occhi
lucidi a causa delle lacrime e
incontrò i suoi che erano del colore dell’infinito.
Draco si abbassò e
appoggiò le sue labbra sulla bocca di lei. Sapeva di
qualcosa di dolce, ma con
un retrogusto amaro, le sue lacrime.
Draco si staccò,
guardò Hermione e lei sorrise, ma non era uno di quei
sorrisi amari che la
gente fa quando soffre, no, quello era il sorriso di una persona felice.
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Che ve ne pare?
Comunque se non l’avete capito, il verso della canzone (ma
anche tutta la
canzone stessa) si riferisce a Ron e al fatto che Ron ha ferito
Hermione
tradendola con un’altra ragazza.
Mi raccomando fatemi
sapere cosa ne pensate! Lo apprezzerò!
Grazie comunque a
tutti quelli che hanno letto la mia fic!
Giorgia_spuffy
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