Salve a
tutti!!!
Allora, per prima
cosa mi sembra doveroso avvertire che questa fanfiction
è dedicata a coloro che, in questo periodo, stanno ancora svolgendo gli esami
(di qualsiasi tipo), per fare in modo che questo piccolo spezzone di vita
scolastica dei nostri “amici” possa tirar su il morale a chi si sta veramente
buttando giù perché crede di non farcela.
ATTENZIONE:
questa fanfiction è ambientata durante i sei mesi
successivi al campionato francese, prima che Tsubasa parta
per il Brasile.
Il professore guardò la classe e la vena sulla
tempia cominciò a pulsare pericolosamente; possibile che quella sezione sia
così esasperante?
Izawa sfogliava le pagine del libro e ogni tanto si
fermava giusto per stropicciarsi gli occhi ed evitare di addormentarsi;
Ishizaki sembrava vagamente interessato ad un foglio che gli era capitato
sottomano e che ora stava per diventare un aereoplanino dotato di ali e contro-ali; Taki guardava svogliatamente fuori
dalla finestra mentre si grattava la testa con la matita che aveva in mano;
Ozora cercava di dialogare con Misaki dall’altra parte della classe tramite
mezze frasi e segni con le mani; Nakazawa era distratta dallo stesso Ozora che
spesso le sorrideva e le faceva l’occhiolino con complicità; Nishimoto guardava i sue due compagni e rideva notando la
loro goffaggine… Avere in classe una buona parte di calciatori aveva i suoi
contro.
“Insomma, ragazzi, vedete di impegnarvi un po’!” strillò
il professore chiudendo il libro che aveva in mano. Tutti ebbero un sussulto e
volsero lo sguardo avanti a loro.
“Guai in vista! Di che parlava il prof?” chiese a bassa
voce Ryo Ishizaki ai suoi compagni di classe, che gli risposero con un diniego
della testa e un’aria afflitta da funerale.
“Ora vi inter…”
La frase fu interrotta dal suono della campanella “Va bene, per oggi ve la
cavate, potete andare…” I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo e si alzarono
dai loro posti, chinando lievemente la testa come cenno di saluto, per poi disperdersi tra di loro per decidere
il luogo per il pranzo “Uffa, che noia!” Disse Taki appoggiandosi al banco di
Izawa con una mano “Siamo tornati da sole due settimane dalla Francia e già mi
sono stufato di venire a scuola…” “Troppo ci dovrai venire, Taki.” Gli disse
Yukari divertita, trasportando il banco accanto a quello di Sanae “Noi andiamo
fuori.” Disse Ishizaki prendendo il pranzo dalla
cartella “Torniamo dopo.”
**********
“Le lezioni diventano sempre più noiose, prima o poi mi addormento sul serio…” Disse Ryo poggiandosi
con la schiena alla ringhiera del terrazzo “Beh, poco ci mancava mentre facevi
l’aereo…” Lo derise Tsubasa mentre apriva il cesto del pranzo “Almeno non
amoreggiavo, IO! Da quando tu e Sanae state insieme non ci si può stare più con
voi!” “Sei geloso perché la Nishimoto
non ti si fila?” “Zitto Taro Misaki!” Il castano rise ed aprì il suo cestino
del pranzo “Quante cose buone! Dividi con il tuo migliore amico?” “Certo,
Tsubasa, vuoi?” Ishizaki scivolò a terra sconfortato sotto gli sguardi divertiti dei suoi amici.
“A proposito, Tsubasa, tu non ci devi raccontare qualcosina??” Il diretto interessato arrossì ed ebbe un
sussulto, lasciandosi sfuggire le bacchette dalle mani
“A cosa ti riferisci Ryo?” I ragazzi intorno si avvicinarono pericolosamente al
loro capitano guardandolo maliziosi “Come ti sei dichiarato con Sanae?” “Eeeeh? No, aspettate, io pensavo si fosse dichiarata la
manager!” Intervenne prontamente Misaki girandosi verso gli amici “No, ci ha
pensato il nostro Tsubasa! Era estremamente geloso di
un tizio che ronzava intorno alla manager!” “Non ero geloso!” “Nooooo!” dissero in coro i ragazzi attirando l’attenzione
di altri loro compagni lì accanto! “Chi era il tizio?” “Guarda Taro, è proprio
di fronte a te!” Il ragazzo alzò lo sguardo e vide un adolescente della loro
età, moro, alto, che teneva in mano dei guantoni e guardava in cagnesco tutti
quelli intorno a lui “Bel tipo! Lo avrei visto bene accanto a Sanae, sai?”
Appena completò la frase, Taro ricevette una botta in testa dal suo capitano ed
uno sguardo che non lasciava adito a dubbi “Ti metto in panchina!” “Ehi!” I
ragazzi ricominciarono a ridere e poi decisero di smetterla una
volta per tutte e di cominciare a mangiare.
**********
“Ed ora, ragazzi, compito in classe a sorpresa!” La
classe drizzò le orecchie e cominciò a ribellarsi a quella decisione “Cosa?”
“Ma scherziamo?!” “No, è la fine!” “Catastrofe!” “Saranno decenni che non apro
il libro di matematica!” “Mi dai una mano?” Il professore passò i fogli agli
alunni in prima fila, che li passarono dietro a loro volta, fino all’ultima
fila della classe “Avete un’ora di tempo da adesso!” “Professore, quanto
valgono il nome ed il cognome?” “Un quarto di punto, Ishizaki!” La classe
scoppiò a ridere, ma poi ritornò concentrata sul foglio che aveva davanti “A
proposito, Ishizaki, non ti venisse in mente di copiare, ti metto direttamente
l’insufficienza!” “Uffa, con lei non c’è gusto!” “Adesso piantala
e fai il compito!” “Devo proprio?” Il professore alzò gli occhi al cielo e poi
si sedette sulla sedia sospirando pesantemente “Guarda che ti boccio!” “Se la
mette così!” Il ragazzo si concentrò sul foglio, e decise di provare a svolgere
qualche esercizio con l’aiuto di chissà quale divinità.
“Ryo!” Il ragazzo alzò lo sguardo e vide un foglietto
che gli era ‘miracolosamente’ volato sul banco grazie all’aiuto del suo amico
Taki “È di Taro! Sono le risposte alle prime domande!”
Lo informò l’amico sottovoce cercando di non farsi beccare dal prof “Grazie!”
“Ehi, Sanae!” La ragazza si voltò verso il capitano e gli sorrise “Dammi una mano, non so fare l’ultimo
esercizio!” “Aspetta!” La manager si chinò sul compito, mentre estraeva un
foglio dal suo astuccio “Lo faccio e te lo passo!” “Sei un tesoro!”
“Izawa!” Il ragazzo si volse indietro ed incontrò lo
sguardo disperato della Nishimoto “Aiutami, questa roba è arabo!” “Ma come…? Sei sempre
andata bene!” “Ti prego! Non sono riuscita a studiare tutto!” Mamoru
sospirò ed alzò gli occhi al cielo “Ok!”
“È ora di consegnare!” I ragazzi delle ultime file
passarono il loro foglio ai ragazzi davanti, e così fecero gli altri fino ad
arrivare alle prime file davanti “Passatemeli!” Appena il professore ebbe tutti
i fogli in mano, cominciò a contarli ed a verificare che ci fossero tutti i
nomi “Bene, la lezione è finita.” Appena
suonò la campanella, i ragazzi si alzarono dai banchi, fecero un lieve inchino
col capo per salutare il prof, e
cominciarono a prepararsi per fare educazione fisica “Mh!
Che noia! Ci mancava solo educazione
fisica!” Ishizaki poggiò la sua cartella sul banco e l’aprì per cercarci
l’occorrente per l’ora successiva “Smettila di lamentarti, neanche
facessi sul serio educazione fisica! Passi più tempo a fare il pagliaccio che a
correre!” “Zitta Anego!” Sanae gli fece la linguaccia “Scimmia!” “Zitellaccia!”
“Scimmia!” “Zitellaccia!” I loro amici cominciarono a ridere, mentre quei due
continuavamo a farsi le smorfie e a dirsene di tutti i colori.
**********
“Auh, la caviglia!” “Ishizaki,
alzati!” Il professore si avvicinò allo scansafatiche steso per terra che simulava una storta alla caviglia “Questa
volta è vero, mi fa male!” “Sì, come no! Se fossimo ad una partita
ti espellerei per simulazione!” “Le
partite sono più importanti, infatti lì non fing…!”
Ryo si bloccò immediatamente la bocca con le labbra, ed alzò lo sguardo verso il
suo professore “CORRI O TI BOCCIO IN EDUCAZIONE FISICA!” “Subito!” Ishizaki
scattò in avanti e si lasciò alle spalle un professore accigliato e sull’orlo
di un esplosione.
“Un giorno all’altro si farà bocciare veramente.” Yukari guardava l’altra parte del campo e vedeva il suo
amico correre affaticato con il professore dietro che lo spronava con minacce di insufficienza nella materia “No, se la cava sempre! E
poi, diciamocelo, senza Ishizaki, non ci divertiremmo!” “Hai ragione!” Le
ragazze si misero in posizione, ognuna sul proprio lato della pista, ed appena
il professore diede il via, fecero uno scatto in avanti e corsero per circa
venti metri “Sanae, ma com’è possibile che arrivi sempre prima?” “Da un po’
vado a correre con Tsubasa… Cioè, lui corre e spesso
mi si carica sulla schiena, ma fa lo stesso!” Le due ragazze scoppiarono a
ridere e tornarono al punto di partenza per effettuare un altro esercizio.
“È bravissima, vero?” Tsubasa guardava ancora il lato
delle ragazze e sorrideva ammirando la sua ragazza ridere e scherzare con le
amiche “Beh, sì, è veloce… Chissà, al posto di Ishizaki…”
Taro e Tsubasa si guardarono e scoppiarono a ridere “Sì, come no!” “Sarebbe
divertente, sai?” “Credo che farebbe perdere le staffe anche a Kojiro!” Ozora
gli fece la linguaccia “Guarda che non è insopportabile, anzi…” “Dopo questa
affermazione cosa dovrei pensare? Che passi molto più tempo con Sanae di quanto
tu non voglia far credere?” Il capitano arrossì
violentemente e distolse lo sguardo dall’amico “Beh…” “Già mi immagino la
scena: voi due sotto un albero di ciliegio che vi scambiate tenere effusioni e
paroline d’amo…” Tsubasa aveva attaccato il suo compagno afferrandolo per le
spalle e cominciando a fargli il solletico sul collo “Ozora, Misaki!” Li
richiamò il professore “Niente professore, stiamo solo socializzando!” rispose
Ozora tenendo fermo Taro e minacciandolo con l’ ausilio della sua potente
stretta.
“Sembra di stare al ritiro, non facciamo altro che
giocare!” disse Taki facendo l’ennesimo scatto in avanti seguito a ruota da
Izawa “Oh, ma qua è molto meglio, ci sono certe ragazze carine!” Mamoru volse
lo sguardo in direzione di certe ragazze di un’altra classe, e fece
l’occhiolino ad alcune di loro “Izawa!” Taki lo prese
energicamente per l’orecchio e lo tirò via, portandolo accanto ai suoi compagni
di classe “Sempre il solito, eh?” Lo derise un ragazzo moro ed alto, provocando
l’ilarità di alcune persone presenti là vicino.
**********
“Ah, finalmente è finita!” strillò Ryo uscendo dal
portone principale della scuola; si erano aggregati a loro anche Morisaki e
Takasugi, provenienti da altre classi. “Meno male che non abbiamo gli
allenamenti, o penso che saremmo morti tra studio e sport!” “Beh, Ryo, se
permetti, io avrei preferito correre dietro ad un pallone, piuttosto che
studiare fino a quest’ora per la preparazione agli esami di ammissione!”
sbottò Taki mettendosi una mano in tasca “Già, hai ragione!” lo assecondò
Misaki slacciandosi il colletto della sua blusa “Zitto tu! Hai ottimi voti in
tutte le materie e parli ben tre lingue!” “Beh, se non conti il Giapponese, che
è la mia lingua madre, parlo solamente Francese ed Inglese!” “E ti pare poco?!”
“Beh, dovevo pur comunicare in Francia, no?” Ishizaki storse il naso e lo
guardò di sbieco “Parli comunque troppo!” “Ah, io
parlo troppo?!” I ragazzi cominciarono a ridere, e continuarono a scherzare per
un altro pezzo di strada.
“Bene, noi andiamo di qua!” dissero Taki e Takasugi
procedendo a destra di un incrocio “E noi di qua!” ripeterono Ishizaki, Yukari
e Izawa, svoltando invece, a sinistra “Io torno indietro, devo fare una
commissione” esclamò il portiere girandosi indietro “Vengo anch’io con te!” lo
raggiunse Misaki “Dovrò pur mangiare, stasera!” Si separarono tutti quanti,
mentre Sanae e Tsubasa continuarono ad andare dritti “Tsubasa, tu abiti
dall’altra parte…” “Ho preso il vizio di accompagnarti, ormai…” “Mh!” La ragazza gli si parò davanti e gli buttò le braccia la collo felice “Sanae, che c’è?” “Niente, sono felice!” Il
ragazzo le sfiorò la fronte con le labbra e le carezzò dolcemente la schiena
“Dai, andiamo, o tuo padre pensa male e mi fa fuori.” “Uffa…” La ragazza unì la
propria mano con quella del fidanzato e la strinse forte “Domenica usciamo un
po’ solo io e te, ok?” “Certo!” “E domattina mettiti qualcosa di più pesante
per correre, o ti ammalerai!” “Ok, ho capito tutto, ciao!” La ragazza gli
lasciò la mano e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra “A domani, e
grazie!” Il ragazzo la salutò con la mano, ed appena Sanae mise piede dentro
casa, tornò indietro sui suoi passi per intraprendere la strada di casa.
**********
“Chi ti ha accompagnato?” “Un maniaco.” “Cosa ha preteso?” “Tutto.” “Lo conosco?” “No, è uno
sconosciuto!” “Sanae!” La ragazza si voltò verso il padre e tirò un respiro
profondo “Papà…” Sanae si alzò dalla poltrona e si andò a sedere sulle gambe
del padre “Papà, ogni volta lo stesso interrogatorio, dovevi aspettarti una
presa in giro, prima o poi…” Il signor Nakazawa
carezzò una guancia della figlia “Lo sai che mi devi rispondere ogni volta con
la verità…” “Mi ha accompagnato Tsubasa, non ha preteso nulla e lo conosci
benissimo.” “Brava bimba mia… Ma tu non te lo sposi, chiaro?” “Uff…” La ragazza si alzò dalle ginocchia del padre ed andò
in camera sua “Tanto si convincerà, prima o poi…
Scommetto che Tsubasa non ha problemi del genere, a casa…”
**********
“Hai accompagnato Sanae, vero?” “Sì, mamma…” “Bello… E
le hai dato qualche bacetto?” “Mamma!” strillò il ragazzo diventando rosso per
la vergogna “Era solo per sapere…” “Tanto non te lo dico!” Ci fu qualche
secondo di imbarazzante silenzio, in cui Tsubasa
riacquistava il suo normale colorito e la signora Ozora girava la minestra sul
fuoco con il mestolo “Quando te la sposi?” “MAMMA!” Il ragazzo diventò di un
bel rosso acceso e si alzò di scatto dalla sedia “Vado in camera!” “E dai,
tesoro, era solo per sapere! Almeno dimmi se stasera la porti a fare un giro
romantico!” Tsubasa la oltrepassò di corsa e salì di sopra “Scommetto che Sanae
non ha problemi del genere, a casa…”
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