Titolo: #2 Bum e la guerra
Coppia: Slash
Rating: Giallo
Note: In guerra la prima vittima
è la verità , è una
citazione da Eschilo, che un po' tutti in un po' tutte le epoche hanno
usato.
Non si fa riferimento a nessuna guerra in particolare, la guerra
è guerra oltre tempo e spazio.
Bum e la guerra
C'è odore di morte e decomposizione. Sembra un essere a
parte, la morte, quando ti tocca così vicino alla pelle che
la senti ritirarsi. Vorrei che la mia svanisse, perché tutto
questo mi si attacca oddosso e temo che mi entri in circolo,
infettandomi per sempre. Forse è già tardi. Non
esiste vaccino contro la catastrofe.
Stringo le palpebre per guardare oltre le foglie
secche, nere come il cielo, poi mi volto verso i miei Compagni, che mi
guardano ansiosi.
«Dobbiamo aspettare.»
«Ma come? E' sicuro o no?»
sbotta Angus, con le sue grosse labbra rosse.
I capelli superstiti sbucano sulla pelata come
fili di malerba. Angus ha venticinque anni e nessuno gli da retta.
«No» dico e basta. Parlare con
lui mi sembra inutile. È qui solo perché
è l'unico a saper guidare un camion.
Guardo oltre la siepe lo spiazzo di cemento
crepato al sole, dove un grosso tir sonnecchia gravido di coperte
termiche, cibi in scatola e bottiglioni d'acqua potabile. Ho
così fame che mi viene da vomitare. Dietro la mia spalla
sento Bum respirare affannosamente. Vorrei dirgli che ha la pelle
gialla e il fiato dolciastro, come latte andato a male. Lo guardo e lui
mi sorride timidamente. Ha le ginocchia affondate nell'acquitrino. Le
mie mi fanno male e penso che anche lui soffra. Non dovrebbe essere
qui. Bum ha diciassette anni, è troppo giovane per
rivendicare la vita. Non ce la farà mai, lo sappiamo tutti,
eccetto lui.
Io ne ho ventuno.
Bum è come un cognolino di un mese, con
la pancia piena di vermi. Mi fa male.
Angus dice che non dovremmo sguazzare negli
acquitrini. Per una volta ha ragione. I randagi portano malattie
vecchie e feroci ovunque, perché nessuno li vaccina. Siamo
in un mondo senza medicina, a parte le suture rozze e infette che Angus
fa ai Compagni quando sono feriti.
Credo che Bum sia infetto. Leptospirosi o
chissà che altro. Tossisce forte e io e Angus ci scambiano
uno sguardo.
Sembra dispiaciuto. Sappiamo entrambi
cosa fare.
«Bimbo. Perché non vai di
là, dietro il tir?»
Bum sgrana i grandi occhi gialli.
«Ma ha detto che non è
sicuro!»
Gli stringo una spalla e sento le ossa che, se
premessi, si spezzerebbero, come ali di pollo. In questo mondo nessuno
cucina più le ali di pollo. Mi mancano, come le cosce
bianche il primo giorno d'estate e le zanzare che erano solo un
fastidio.
«Tranquillo, non ti vedranno, fa parte
del piano.»
Annuisce con fierezza e striscia tra gli arbusti
fino allo spiazzo.
Guardo la carcassa di Bum, trivellato da colpi
grossi come sorci. Solo uno sguardo prima di salire sul tir. Angus
pigia il pedale e un paio di soldati finiscono sotto le sue ruote.
Bum voleva solo il mio amore. Io spero solo non
abbia sofferto.
Penso che se non fossi disidratato, piangerei.
Invece sento gli occhi bruciare tremendamente.
In un altro mondo, l'avrei amato. Non lo
saprò mai.
C'è la guerra, e in guerra la prima
vittima è la verità.
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