Capitolo quinto
Nella stanza accanto Vera e Jeffries interrogavano Sandy.
Vera: “Cosa pensa di questo
Victor?”
Sandy Baker:
“Non capisco perché mi avete fatto venire fin qui vi ho già detto quello che
sapevo…”
Jeffries: “Risponda alla domanda”
Sandy Baker:
“Io e Marie eravamo sue
amiche al liceo, ve l’ho già detto era un bravo ragazzo!”
Vera: “E non l’ha più visto dai bei tempi del liceo, come
non ha più visto Marie, giusto?”
Sandy Baker:
“Esatto!”
Jeffries: “Se non ha niente da nascondere perché sta mentendo?”
Sandy Baker:
“Proprio non capisco! Vi ho detto la verità!”
Vera: “Fingere di non sapere della morte di
Marie, anche quello non è mentire?”
Sandy chiuse gli occhi “Va bene,
sapevo che era morta, ma questo non cambia le cose…”
Vera: “Oh sì che le cambia! Perché
a finto?”
Sandy Baker:
“Il marito pensava fosse all’oscuro e io ho retto il
gioco, non sapevo cosa volesse fare dei nomi che gli ho dato, non volevo essere
scortese!”
Jeffries: “Scortese?”
Vera: “Forse non voleva che il marito sapesse che era stata
lei ad uccidere Marie!”
Sancy Baker:
“Che assurdità! Non la vedevo da anni!”
Vera: “Ecco che mente di nuovo!”
Jeffries: “Sappiamo che la sera
dell’omicidio lei ha incontrato sia Victor che Marie”
Vera si rivolse a Jeffries:
“Secondo me lei è innamorata di Victor, tiene le sue lettere d’amore! Direi che è semplice, lui viene a Philadelphia,
l’amore sopito riaffiora, però lui è venuto per Marie,
lei lo rifiuta spezzandogli il cuore allora la cara Sandy
vendica il suo amato uccidendola! Non è forse andata così?”
Sandy Baker:
“No! E’ vero ho ospitato Victor e ne ero innamorata,
ma non ho ucciso Marie!”
Jeffries: “Perché dovremmo crederle dopo tutte queste menzogne?”
Sandy Baker:
“Perché è la verità! Quella sera Marie è venuta da
me, Victor è scappato, non voleva incontrarla, io ero arrabbiata con lei e
probabilmente gliene avrei dette quattro, Marie è entrata mi ha detto che aveva visto Victor, che
aveva ripensato al liceo e alla sua migliore amica, aveva quindi pensato di
passare da me, non ha neanche avuto il tempo di togliere la giacca, ha ricevuto
una telefonata, si è scusata, mi ha detto che mi avrebbe telefonato ed è
sparita. Qualche giorno dopo ho saputo che era morta.”
Vera: “Una telefonata? Sa dirci di chi?”
Sandy Baker:
“Un certo David, me lo ricordo perché è lo stesso nome di mio marito…”
I detective uscirono dalla stanza, nella sala accanto gli altri li aspettavano “Dunque quella sera David
ha chiamato Marie… ma perché?” il tenente pose la
domanda agli altri Lilly rispose “Lo sapremo presto, lo faccio convocare”.
David arrivò poco dopo: “Avete saputo qualcosa di Peter?” Lilly gli sorrise “Sì,
l’abbiamo trovato e non solo, abbiamo trovato il colpevole” David la guardò e
sorrise a sua volta la detective gli fece segno di entrare nella sala
interrogatori “Lì potremmo parlare tranquilli…” David entrò, Scotty seguì Lilly e chiuse la porta.
David: “Allora Peter potrà tornare
a casa?”
Lilly: “Sì, non vuole sapere chi è il colpevole?”
David si era seduto e stava di fronte a Lilly, mentre Scotty in piedi si era posizionato
alle sue spalle, si guardò attorno nervosamente, poi rispose “Certo, sono
contento che l’abbiate preso, così Peter tornerà a
vivere…”
Lilly: “Già… solo un dettaglio non ci torna… perché ha
chiamato Marie quella sera?”
David: “Io? No io non l’ho chiamata…”
Scotty: “No? Eppure dai tabulati risulta una chiamata fatta con il suo cellulare…”
David: “Ora ricordo, mi avevano rubato il cellulare, ha
chiamare sarà stato il ladro…”
Scotty: “Certo…,
Lilly ti dispiace darmi il numero?” così dicendo estrasse il cellulare
dalla tasca, poi sorridendo disse “Se siamo fortunati risponderà l’assassino…”
David si agitò sulla sedia: “Va bene non me l’hanno rubato, l’ho chiamata quella sera, volevo solo sapere
dov’era Peter, nulla di più…”
Scotty: “La smetta di mentire!
Sappiamo che è stato lei! Cosa è successo quella sera!
Cosa voleva da lei?”
David: “No… io non potevo farle del male…”
Lilly: “Ho visto delle foto di Marie,
davvero una bellissima donna, ho conosciuto sua figlia, ha un fascino innato,
se ha preso dalla madre allora capisco perché ben tre uomini erano innamorati
di lei… Peter, Victor e lei, non è così?”
David: “Sì… l’avevo appena conosciuta, era così bella,
gentile, dolce, me ne sono innamorato subito…”
Lilly: “Quella sera voleva parlarle?”
David: “Volevo dirle che l’amavo,
così le ho detto che Peter aveva bisogno che lei
passasse a prenderlo… quando è arrivata mi sono dichiarato…” David parlava tra
le lacrime.
Lilly: “Ma lei amava Peter… cosa
ha fatto?”
David: “Lei è stata gentile, mi ha detto
che non poteva esserci niente tra me e lei…”
Scotty: “Perché l’hai colpita?”
David: “Si è voltata, io non volevo che se ne andasse volevo che capisse che io l’avrei amata più di Peter, così ho cercato di afferrarla…
Lilly: “Vai avanti David, dobbiamo sapere…”
David: “Si è divincolata, io l’ho trattenuta e lei è
scivolata, ha battuto la testa contro un blocco di cemento sparti traffico, non
si è più mossa, io sono fuggito…” ormai non si tratteneva più, piangeva a
dirotto “Ho ucciso la donna che amavo!” Lilly guardò Scotty
lui fece un cenno ed entrambi uscirono, lasciando
David solo con il suo dolore, almeno per un po’.
Informarono Peter, che fu
sconvolto dal sapere che l’unico amico che aveva l’aveva tradito togliendogli
la donna che amava, Stillman parlò con lui a lungo,
alla fine Peter chiamò Ann
per tornare a casa. La bambina salutò tutti e distribuì ad ognuno un suo
disegno, lasciò Lilly per ultima, si abbracciarono, poi Ann
le diede tre disegni, le diede un bacio sulla guancia
e promise che sarebbe venuta a trovarla presto. Lilly la salutò un po’
malinconica nel veder partire la bambina che in così poco tempo gli aveva fatto
breccia nel cuore. Poi guardò i disegni che le aveva
dato e sorrise, in uno c’era Olivia, in un altro lei alla scrivania, mentre nel
terzo erano raffigurati lei e Scotty che tenevano per
mano Ann.
Stillman fece compilare i
rapporti, poi li mandò a casa, Scotty si avvicinò a Lilly quando erano ormai fuori dall’ufficio “Passo a
prenderti tra mezz’ora a casa tua mettiti una tuta e portati un ricambio” Lilly
lo guardò sbalordita “Cosa? Dove vuoi portarmi?” Scotty
fece un’aria misteriosa “Lo scoprirai quando ci sarai…
mezz’ora ok?” Lilly rise “Va bene!”.
Come promesso mezz’ora dopo Scotty
arrivò davanti casa sua, aveva indossato una tuta e
aveva con se un borsone “Pronta?” “Sì, non vuoi ancora dirmi dove vuoi andare?”
Scotty scosse la testa, salì in macchina.
La portò in una palestra di pugilato, lei lo guardò sempre
più confusa, allora Scotty le sorrise e disse “Se non
riesci a fare a meno di metterti nei guai allora voglio essere sicuro di aver
fatto il possibile per prepararti!” Lilly non poté fare a meno di ridere “Va bene, ma vacci piano! Non faccio queste cose
dall’accademia di polizia!”.
Dopo due ore Scotty aveva
insegnato a Lilly i fondamenti della box, allora la lasciò
riposare “Accidenti sai essere terribile!” gli disse Lilly tirandogli un
amichevole pugno sulla spalla, “Vedrai, questo è niente, ben presto saprai
stendere qualunque taglia, anche di molto superiore alla tua, persino Vera!”,
risero entrambi, felici di essere insieme, felici di passare una serata senza
nessun altro pensiero che la presenza dell’altro. Rimasero in silenzio
guardandosi, gli occhi dell’uno fissi in quello dell’altro, Lilly fu la prima a
distogliere lo sguardo, Scotty parlò “Lil, lo so che per te sono solo un amico, che ami ancora Ray, ma in questi due giorni ho capito che non posso essere
tuo amico, io… mi sono innamorato di te!” Lilly alzò lo
sguardo confusa “Cosa… che c’entra Ray… lui fa
parte del mio passato…” Scotty che non aveva smesso
di guardarla distolse lo sguardo “Mi dispiace, dimentica quello che ti ho
detto…” “No Scotty… io…” non seppe come continuare, Scotty la guardò poi si allontanò “Vado a fare una doccia
ci vediamo fuori ok? Così ti riporto a casa…” fece un sorriso tirato, avrebbe voluto non dire quello che
provava, ma per un attimo gli era sembrato che lei lo guardasse con occhi
diversi dal solito, era stato stupido, aveva rovinato tutto! “Scotty…” si voltò Lilly l’aveva seguito ed ora era a pochi
centimetri da lui, lo stava guardando dritto negli occhi “Non c’è Ray nel mio cuore, non più… Scotty…”,
lui non attese altro le si avvicinò lentamente, non
voleva obbligarla, poteva andarsene, allontanarsi, ma non lo fece,le loro
labbra si incontrarono, fu un bacio tenero, durò a lungo entrambi non volevano
che finisse, alla fine si guardarono, Lilly gli sorrise “Sai Scotty, credo che tu abbia un problema… mi sono innamorata
di te!” lo baciò di nuovo, si amavano, ed entrambi sapevano che avrebbero
superato, insieme, qualsiasi ostacolo. Per sempre.