ciao io vado a Suna
{Primo
pomeriggio. Sasuke è appena rientrato a casa, una casa che non
è la sua ma quella casa degli Haruno, la sua famiglia
affidataria fino al compimento del diciottesimo anno di età.
Ordini del Godaime Hokage. Sale al piano di sopra ed
entra in camera di Sakura senza bussare. Sua madre da sotto annuncia
che va a trovare la nonna e tornerà solo tra diverse ore, per
preparare la cena. E che suo padre non dovrebbe essere a casa prima
delle otto.
Sakura
non si volta, continua a dare le spalle alla
porta, si muove tra l'armadio e lo zaino poggiato sul pavimento,
chinandosi di tanto in tanto per sistemarvi dentro dei vestiti, dei
rotoli o altri oggetti.}
Sakura?
Merda.
Quindi
è vero.
Se
ti riferisci al fatto che sono in partenza, mi pare evidente.
Ho
qualcosa a che vedere con questo?
Tu?
No, ovviamente no. È un mio problema.
E
questa è la soluzione?
Soluzione?
Quale soluzione? Non esiste una soluzione. Ma che importanza ha?
Perché
allora?
E
a te cosa importa?
Hn.
...
Io
non lo so, non lo so perché. Non poteva dissolversi come tutte le
cotte preadolescenziali? Sarebbe stato logico. Invece no. Niente. Più
passa il tempo, più va peggio. E adesso, adesso veramente non mi
resta altra scelta. Non so se mi farà bene o che succederà, ma
cos'altro potrei fare? Ho bisogno di ristabilire una distanza. Averti
dentro casa è assolutamente terribile. Un vero inferno. Devo andare
via.
Vuoi
che chieda di essere assegnato a un'altra famiglia?
No,
ci mancherebbe. I miei ti adorano e tu stai appena iniziando ad
ambientarti. Starete bene senza di me. Sono io che non riesco ad
adattarmi, quindi è giusto che sia io ad andare altrove. In ogni
caso, non basterebbe. Voglio dire, cambiare quartiere. Non sarebbe
assolutamente sufficiente. Devo andare abbastanza lontano da non
poterti incontrare, né per caso, né perché ho ceduto alla voglia
di vederti e sono venuta a cercarti, né perché ci hanno assegnati
alla stessa missione. Chi vuole può venirmi a trovare, ma io non mi
muoverò da lì per un bel pezzo. Suna è la giusta distanza.
Il
dobe non la pensa così.
E
chi se en frega.
...
No,
non è vero. Mi dispiace. Mi dispiace per Naruto, per il Team 7, per
tutto. Sono mortificata. Ma anche lui... È ora che la finisca. Vede
tra noi una simmetria che non esiste e crede di capire cose mentre
invece... Semplicemente non è la stessa cosa.
Parlo
come una matta, vero? Tu non hai la più pallida idea di cosa sto
dicendo. Meglio così.
Meglio
così perché è ridicolo, me ne rendo perfettamente conto. Non sai
quanto mi sento idiota. In effetti non è che semplicimente mi ci
sento. Io so di esserlo. Sono idiota, ne sono consapevole. Ma se
voglio avere una speranza di combinare qualcosa di buono, di non
restare completamente schiacciata... Avevo trovato un equilibrio
quando non c'eri. Senza neanche accorgermene. Precario, pieno di
ansie e alimentato da speranze completamente infondate, ma tutto
sommato funzionale. Forse se me ne vado riesco a sostituirlo con
qualcosa di simile. Forse. Senza illusioni. Sapendoti al sicuro. Solo
una pacata distante accettazione. Potrei farcela, devo darmi questa
possibilità.
...
Ti
penserò lo stesso. Tutte le sere. Come sempre. Non credo di trovare
la forza di smettere. Dopotutto, è la mia unica consolazione. Avrò
pure il diritto di consolarmi un po', no? Chiudere gli occhi e
immaginare di contare qualcosa per te. Immaginare di avvicinare
lentamente la mano al tuo viso, di arrivare a sfiorarlo con la punta
delle dita. E allora tu, invece di tirarti indietro disgustato, chiudi gli occhi e ti lasci accarezzare.
Che
scema sono. Mi viene da piangere solo a pensarci. E i polpastrelli
bruciano all'idea della sensazione della tua pelle. Sono pazza.
Davvero. Sono proprio pazza. Forse invece di andarlo a fondare un
ospedale, dovrei farmici rinchiudere. Potrebbero studiarmi e scoprire
qualcosa di interessante perché io sul serio ho qualcosa che non va.
...
Avrebbe
dovuto affievolirsi, poco a poco, che io volessi o no. Farsi più
leggero, diventare una preoccupazione tra tante altre. Non
trasformarsi in questo maledetto incendio che non so gestire. Proprio
non lo so gestire, non è mancanza di volontà. Non sto facendo i
capricci o chessò io. Niente del genere, lo giuro.
E
non è giusto. Non è per niente giusto, dei.
Potrei
avere un futuro brillante in questo villaggio, io. Maledizione. So
lavorare sodo, sono seria e mi applico. E di solito riesco. Non sono
un genio come te o Shikamaru, certo. Ma potrei arrivare lontano. Ho
una buona memoria, una pazienza infinita, il mio controllo del chakra
è praticamente perfetto. E avrei potuto imparare un sacco di robe
utili da Kurenai-sensei. Avrei potuto rendermi utile, fare la
differenza. Potrei essere tante cose, se solo... Ma che senso ha
continuare a girare il coltello nella piaga? Non c'è niente da fare.
Niente,
proprio niente da fare. Guarda come sono messa? Sto qui che
praticamente parlo da sola. Non ho neanche il coraggio di voltami e
guardarti in faccia, ma
continuo a parlare e parlare e parlare. Parlo sempre troppo.
E
tu te ne stai lì zitto. Scommetto che col pensiero gliene stai
dicendo di tutti i colori a mia madre per averci lasciati soli. L'ha
fatto apposta. Odia andare a trovare la nonna, non lo fa mai. Ma è
fatta così. Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma non vuole
che me ne vada e spera che tu mi convinca a restare. Non capisco come
possa pensare una cosa del genere se è da quando hai messo piedi qui
dentro che non fa altro che sfottermi e ripetermi che con te ho
puntato troppo in alto, che sei evidentemente fuori dalla mia
portata, che non c'è proprio nessuna ragione al mondo per cui uno
come te dovrebbe filarsi una come me.
Senza che io le
avessi detto mezza parola, tra l'altro. Ci mancherebbe. Sono proprio
così incredibilmente incapace di dissimulare o è solo che
non è possibile farla alla donna che ti ha cresciuta?
...
Deve essersi sentita furba a
lasciarci soli. Che razza di cretina. Deve essere proprio disperata.
Anche se non me lo dirà mai. Ha lasciato che fosse papà a
supplicarmi di ripensarci, lei è rimasta a in cucina ad ascoltare in
silenzio tutto il tempo mentre io mi sorbivo il discorsetto. “Ma è
proprio necessario?”, “Non puoi aspettare l'anno prossimo?
Aspetta di fare diciotto anni, che fretta c'è?”, “Non può
andare qualcun altro?” perché ovviamente io per loro sono sempre
sostituibile. Un po' per tutti, a dire la verità. Ma no, spiacente,
non questa volta. Stavolta o vado io o non va nessuno. Che peccato.
...
Peccato
soprattutto che questo non riesca a rendermi felice o soddisfatta o
fiera di me. Ma nemmeno un po'.
…
Di
cosa dovrei essere fiera se non riesco neanche a fare l'unica cosa
sensata che ci sarebbe da fare adesso, cioè dirti di andartene.
È
che saperti lì, sapere che solo a tre passi da me è lenitivo. Che è
una cosa paradossale, date le circostanze. Eppure quasi mi viene da
chiederti di non muoverti, di restare esattamente lì dove sei. Io
non mi girerò. Perché se mi girassi, ecco se io mi girassi è
meglio non pensare a quello che potrei fare, se mi girassi.
...
Credo
di essere uscita di testa, non è uno scherzo. All'inizio mi piaceva
raccontarmi che fosse amore, che fosse una cosa bella e
preziosa quella che portavo dentro. E che prima o poi l'avresti
capito. E avresti smesso di rifiutarla. Di rifiutarmi. Adesso invece
so che è un mostro, un mostro assassino che mi sta divorando viva.
Non è nulla di buono. E non serve a niente e a nessuno. Solo a farmi
star male. Male da cani. Male che non ce la faccio più.
E
per cosa poi? Per cosa?
Non
sai che darei per potermi ficcare una mano in petto e strapparmelo
via da dentro. Dovessi tirarmi appresso tutto il cuore. Dovessi fare
la fine di Sasori, kamisama.
...
Ma
che dico. Se Naruto mi sentisse... Ma no, non potrei mai. È che mi
ha preso a straparlare. La cosa meno dannosa che posso fare per le
persone che mi vogliono bene è andare via e cercare di trovare un
po' di pace lontano da qui. Non possono capire e non la prenderanno
bene, ma è davvero la scelta migliore.
Sul
serio, io di solito sono consapevole dell'inutilità di tutto questo.
Tu non sai che fartene di questa melassa nausebonda con cui vorrei
foderarti. Non ho nulla di buono da offrirti, lo so. Lo so. Io non
posso capirti, non posso nemmeno immaginare quello che devi aver
passato, quello che hai sofferto. Non so e non saprò mai come ti
senti. Non c'è proprio possibilità che io possa aiutarti o anche
solo starti vicino. E il pensiero di essere così inutile mi fa
sentire un tale freddo dentro che faccio fatica a respirare.
...
Ogni
tanto però non posso a fare a meno di pensare che proprio per
questo, per il fatto di essere completamente estranea a tutta la
vostra storia di morte e distruzione, a tutto quest'odio in cui sei
stato risucchiato per anni... mi sembra che proprio per questa
precisa ragione io potrei, se solo tu me lo permettessi, potrei
prendermi un po' del peso che porti dentro, alleggerirti poco a poco,
senza che questo mi danneggi in nessun modo. Non lo tratterrei a
lungo, si dissolverebbe in fretta. E sarei di nuovo pronta a rifarlo,
tutte le volte che fosse necessario.
...
A
volte, quando la mia lucidità proprio vacilla, mi capita di pensare
che tra noi due il vero idiota sei tu. Sì, un grandissimo
ostinitassimo idiota. Perché potrebbe essere tutto così semplice se
solo ti decidessi a darmi una possibilità.
In
quei momenti, – che non capitano spesso ma quando capitano sembrano
dover durare per sempre, sembrano come delle rivelazioni e ho
l'impressione di vederci finalmente chiaro e di aver finalmente
capito tutto – ecco, in quei momenti mi sembra di avere la certezza
che mi basterebbe abbracciarti una volta per farti rendere conto che
io posso essere la tua cura, la tua medicina, l'antidoto al veleno
che ti impedisce di stare bene. Perché tu potresti stare bene. Ne
hai tutto il diritto e se solo mi lasciassi fare, se tu solo
smettessi di sfuggirmi e mi lasciassi fare, e chiudessi gli occhi per
qualche secondo, e ti rilassassi un attimo, saprei farti dimenticare
tutto, ma proprio tutto, il clan, il massacro, il villaggio, i vecchi
di merda e pure di essere uno shinobi. Potrei farti provare
cose che tu neanche... neanche nei sogni che hai voluto per forza
dimenticare, cose che neanche ti sei permesso mai di pensare che
esistono, cose che potremmo... che tu e io... insomma, che noi due
insieme potremmo...
Sakura,
Lascia
perdere. Non starmi a sentire. Sono tutte idiozie. Deliro. Dovrei
darci un taglio, farla finita una volta per tutte. Accidenti.
Hn.
Davvero,
sarebbe molto meglio se tu adesso uscissi di qui e mi lasciassi fare
le valigie in pace.
Aa.
…
…
Il
fatto è che, semplicemente, se riuscissi a farti sorridere per un
solo secondo, ecco, io sarei la persona più felice del mondo se tu
sorridessi una volta. Anche non a causa mia, anche non a me. Io penso
che sarei incredibilmente felice. Se poi tu ridessi, sentire una tua
risata, una volta sola... credo che potrei anche morire. Sapere che
stai bene, certi giorni mi sembra che non esista altro che importi.
Non per me. Il fatto è però che io non ho e non avrò mai niente a
che fare con questo. Magari Naruto. O Kakashi-sensei. O qualcun altro
che incontrerai in futuro... Esisterà pure qualcuno là fuori in
grado di fare questo per te, no?
Io
invece è proprio meglio se me ne vado.
Sakura.
Che
poi io di mio tenderei a coprirti di piccole attenzioni del tutto non
richieste, tutto il tempo. Quando ti ho intorno, non faccio altro che
trattenermi dal fare cose. Passarti il riso, scansarti una ciocca di
capelli da davanti gli occhi, versarti l'acqua la mattina quando
scendi in cucina e io so che hai dormito male. Lo so perché la notte
ti sento, so che hai gli incubi. Quanto ti sento lamentarti nel
sonno, vorrei venire da te e stringerti, semplicemente stringerti
forte, accarezzarti i capelli, cullarti un po' cantando piano
qualcosa a caso senza farti svegliare del tutto. Come se fosse
possibile. Perciò non faccio niente, ma ti giuro che mi si stringe
il cuore.
Anche
quando sei stato dimesso dall'ospedale. C'è qualcosa che proprio non
va in me. Perché la mia coscienza fa davvero fatica ad imporsi al
mio corpo, a fargli capire che no, non posso gettarti le braccia al
collo ogni volta che ne ho voglia. Che sarebbe praticamente sempre.
Non era bello quando lo facevo anni fa, figuriamoci oggi. So
benissimo che si deve rispettare lo spazio personale degli altri e a
me non piacerebbe affatto che qualcuno mi si incollasse addosso
contro la mia volontà. È evidente. Eppure per una frazione di
secondo, la parte pazza di me rischia di prendere il sopravvento e di
farmi agire nella convinzione che sia del tutto ovvio e legittimo e
perfettamente naturale che io con te...
Hn.
Accidenti
a me.
E
poi è un attimo, e tu sei seduto a tavola accanto a me e non ti sei
accorto che hai della salsa sull'indice sinistro e io devo davvero
farmi violenza per resiste all'impulso di pulirtelo io. Mettendomi in
bocca il tuo dito. Afferarti il polso, portarmi la tua mano alle
labbra mentre ti fisso dritto negli occhi.
E
come se non bastasse, te ne vai in giro così, con questa camicia
aperta in questo modo che ogni volta che mi passi davanti mi viene
voglia di piantarti un bacio proprio qua in mezzo al petto, dove
arriva la zip e poi salire su, lentissimamente, fino alla clavicola,
morderla appena, poi la spalla, il collo, e ancora più su fino
all'orecchio e...
Sakura,
… deve
essere una bella sensazione... Respiro tiepido soffiato
nell'orecchio, labbra morbide, appena umide, attorno al lobo. Magari
un po' di denti a tirare delicatamente. E certamente qualcosa di
lingua, bagnata e bollente, che è come aggiungere zenzero e
cannella, cioè magia e perdizione.
Hn.
E
non è che vada meglio quando invece la chiudi la zip. Soprattutto se
tu stai seduto e io ti passo vicino e guardando in basso si ha questa
vista parziale ma decisamente suggestiva.
…
… che
disastro.
Se
ti dico queste cose non è per metterti in imbarazzo, ma per farti
desistere dal voler tentare qualsiasi cosa per fermarmi. Non so chi
ti ha mandato qui, Naruto probabilmente, forse in combutta con
Kakashi, ma...
Non
mi manda nessuno.
...
immagino tu ti renda conto che veramente non è il caso. È carino da
parte tua volergli fare un favore,
Quando
mai.
...
ma sarebbe decisamente stupido a questo punto.
Aa.
Detto
tra noi, dovresti davvero trovarti una ragazza che faccia per te
questo genere di cose. Potresti scoprire un nuovo lato buono della
vita e ti aiuterebbe a smettere di pensare sempre al passato. Certo
ci vuole una che ti piace almeno un po'. Una che trovi carina e che
sappia il fatto suo. Ma non hai che da scegliere. Sai quante ce ne
sono che non aspettano altro che tu te ne esca con una richiesta del
genere? Vai e scegli. Solo non farmi mai sapere chi è perché
t'assicuro che potrei ucciderla.
Hn.
Scherzo.
Forse.
Sakura,
Oh,
ma perché a me? Che ho fatto io per meritarmi questo?
…
…
Adesso
vattene, ti prego.
Sakura,
E
smettila di ripetere il mio nome che sentirmi chiamare in questo
modo... il suono della tua voce ha un non so che di erotico che mi
sta rendendo davvero difficile evitare di saltarti addosso. La mia
forza di volontà è limitata.
Aa.
Sas'ke.
Vai via di qua. Dico sul serio.
… Sakura,
…
Sakura.
Sas'ke-kun.
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