Pioveva

di xEmmex
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Note dell'autrice: Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato ed anche tutti quelli che hanno aggiunto questa fanfiction tra i loro preferiti! Questo è il secondo capitolo, è breve, ora sto cercando di concentrarmi sul terzo, incrociate le dita. Posso farcela!

Buona lettura!

Capitolo Due: Sole
xEmmex


Sasuke si era trascinato,con Naruto sulle spalle, attraverso il bosco che precedeva Konoha, per due ore.

Le gambe gli tremavano, i passi erano sempre più lenti ed incerti.

Poi finalmente le porte di Konoha apparvero alla sua vista.
Un piccolo sorriso gli balenò sul volto.

Era quasi arrivato.

Lentamente giunse davanti le porte, entrò.

I ninja che le sorvegliavano scattarono in piedi entrambi sorpresi.

“Chiama l’Hokage” sussurrò uno dei due all’altro che obbedì e scomparve in un secondo tra i tetti dei palazzi circostanti.

Ma questo a Sasuke non importava.

Doveva portare Naruto all’ospedale.

Doveva…

Fece qualche altro passo appoggiandosi alla spada.

Era stanco.

Terribilmente stanco.

Alzò lo sguardo quando un ombra gli coprì il viso.

Il Quinto Hokage, Tsunade, lo guardava dall’altro, gli occhi duri lasciavano trapelare un vago senso di preoccupazione.

Sasuke sorrise di nuovo. Lasciò che le gambe cedettero sotto il suo peso e quello della persona che portava sulle spalle.

Poi divenne tutto confuso.

Le voci si sovrapposero velocemente, come le immagini.

Si ritrovò disteso a terra, con lo sguardo era rivolto in alto.

Non pioveva più.

Un pallido sole aveva fatto capolino tra le nubi nere.

Un sorriso amaro si fece strada sulle sue labbra, alzò il braccio incurante dello sforzo che gli costava.

Chiuse il pugno mentre cercava di afferrare quella piccola sfera dorata e luccicante.

Troppo lontano.

Sasuke Uchiha era stato sempre troppo lontano dal sole.

Probabilmente le tenebre che lo avvolgevano gli avevano oscurato la vista ed arrancando si era ritrovato a cadere più e più volte, imprecando e pregando di trovare quel poco di calore che tanto agognava.

Ma forse, l'ultimo degli Uchiha non era così furbo come egli stesso, e come gli altri, credevano.

Quel calore che cercava era vicino. Così vicino da sfiorarlo,toccarlo dolcemente, a volte anche a colpirlo a dir la verità.

Ma Sasuke era n Uchiha, e gli Uchiha non vedevano più in là del loro naso.

Se avesse provato a guardarsi intorno.

Anche solo per una volta.

Avrebbe visto il cielo ed il sole riflessi negli occhi dell’unica persona alla quale,dopo i sei anni, era riuscito a donare un poco di quell’amore che era convinto di non possedere .

Una mano gli strinse la sua.

Il braccio gli venne abbassato.

“Andrà tutto bene”

Non sapeva di chi fosse quella voce,ma sentì una nuova sensazione che gli riempiva il cuore e lo stomaco.

Una certezza.

Sorrise.



Si, sarebbe andato tutto bene,


Poi, chiuse gli occhi.







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