Fuga dagl'inferi

di kamy
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Ringrazio anche solo chi legge.
 

Scritta sentendo Adagio di Lara Fabian.



Cap.3 Separarsi

Le notti senza pelle, i sogni senza stelle[1].

“Ed io intanto cosa farò?” domandò Bulma. Cercò nuovamente di accarezzargli la guancia, una lacrima le rigò il viso.

“Chiudi gli occhi, stupida donna. Non è così difficile trovarmi dentro di te” rispose Vegeta. Strinse il pugno e conficcò le unghie nella pelle della mano. Bulma singhiozzò, appoggiò le mani per terra e arcuò la schiena. Abbassò il capo e singhiozzò, gemette di dolore e i capelli azzurri a caschetto le coprirono il viso. Vegeta indietreggiò, la sentì urlare e i suoi occhi divennero bianchi.

“Bulma …” sussurrò.

“Dannazione, non posso vivere senza te, maledetto sole nero! Perché non posso abbracciarti neanche con la mente?! Perché non ci riesco?!” ululò. La gola le si graffiò, ansimò, sentì la gola dolerle. Lo specchio dietro di loro tremò, una mano nerboruta uscì e afferrò per il braccio il bambino. Vegeta si voltò e morse la pelle bluastra, conficcandovi i denti in profondità.

“Vieni, maledetto!” gridò una voce cavernosa dall’altra parte del vetro.

“Lasciatelo!” gridò Bulma. Tirò una serie di gomitate al braccio che teneva il marito.

“E’ un'anima senza cuore, umana. Sa solo uccidere, dovresti aiutarmi a portarlo via!” gridò l’orco.

“No!” strillò Bulma. Vegeta sentì il sapore metallico del sangue in bocca, allungò le braccia verso di lei e fu tirato indietro.

“Lascialo stare!”. Vegeta alzò il capo sentendo l’urlo di Goku e vide gli stivali blu del Son arrivare fino a davanti al suo viso.

“E’ pericoloso” borbottò il custode degl’inferi.

“Lo riporto io al limbo e lo tengo d’occhio. Tu puoi andare” rispose il Son. Si piegò, prese il bambino tra le braccia e se lo appoggiò al petto. Vegeta ansimò, l’occhio nero gli pulsava e le labbra spaccate sanguinavano.

“Anche da morto finisci nei guai, vero?” chiese Goku. Raggiunse una roccia e si sedette, sistemando seduto il principe dei saiyan sulle sue gambe.

“Dovevo tornare dalla donna” sibilò Vegeta.

“Anche io voglio tornare dalla mia Chichi. E’ così bella, intelligente e profuma meravigliosamente. Il mio cuore in sua presenza esplode e …”. Dichiarò Goku allargando le braccia.

“Non mi bastava essere agli inferi? Dovevo avere a che fare con un angioletto mieloso e cretino come te? La prossima volta non te ne andare da casa e così non fai il melanconico!” lo rimproverò Vegeta. Tentò di staccarsi l’aureola.

“E che quando chiudo gli occhi la vedo! Posso guardare i suoi lunghi e lisci capelli neri! Toccare le sue labbra rosa appena socchiuse, che desidero baciare! Sfiorare il suo ventre rigonfio dove cresce il mio piccolo futuro. In confronto alla sua luce il sole è spento. Vorrei che tutto il cielo sapesse che la amo!” gridò a pieni polmoni Goku.

“Quasi quasi cerco lo spirito di Freezer e mi faccio pestare …” borbottò Vegeta.

“Ti solo facendo capire che so perché dovevi rivedere Bulma. Manca anche a te così” ribatté Goku. Il guerriero dai capelli a fiamma si passò la mano tra i capelli.

-Direi solo che mi sento smarrito senza di lei- rifletté. Goku lo strinse a sé e sospirò.

“Troverò un modo per farti tornare con me, te lo giuro” promise.



[1] Adagio. Lara Fabian.





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