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... A Precious Star... Sono fiera di te!
CAPITOLO 7
Due anni dopo.
Ottobre 2016.
Il sole autunnale di
Amburgo mi risveglia dal sonno agitato di questa notte. Allungo una mano alla
ricerca di Bill, ma sento il lato del suo letto vuoto e freddo. Ah, già! Ha un impegno con il gemello, oggi,
sarà già andato via… uff!
Mi alzo lentamente dal
letto e con tutta calma attraverso la stanza per entrare in bagno. Davanti allo
specchio enorme di Bill ho un momento di smarrimento e confusione: Dio, ma sono davvero io?! Sono orribile!
Marcatissime occhiaie nere sotto gli occhi evidenziano la mia mancanza di sonno
dell’ultima notte e occhi troppo lucidi e arrossati il mio stato catatonico di
questa mattina. Perché sono così
sbattuta, stamattina? Eppure Bill non mi ha praticamente toccato, questa notte!
Dopo essermi data una
rapida sistemata in bagno, scendo in cucina, dove ci trovo mia sorella e
Simone, in visita dai figli, già in piedi. Mi siedo al tavolo e appoggio i
gomiti sul legno per sorreggere con le mani la mia testa ciondolante.
“Wow, che aria
sbattuta, oggi, sorellina!”
“Lascia stare, per
l’amor di Dio! Davanti allo specchio, a momenti mi viene un infarto!”
“Che cazzo avete fatto
tu e Bill, questa notte, per ridurti così, eh?”, ridacchia, la stronza. E mi dice queste cose imbarazzanti davanti a
Simone, tra l’altro! Adesso l’ammazzo!
“Niente, questo è il
problema…”
“Ah!”
Mi allunga una tazzina
di caffè: “Tieni, l’ho appena fatto, magari ti sveglierai un po’ con questo!”
Appena l’odore del
caffè raggiunge le mie narici un forte senso di nausea mi fa vacillare e
correre in bagno a rigettare quei pochi succhi gastrici che ci sono nel mio
stomaco.
Arrivano di corsa
dietro di me mia sorella e Simone, la quale mi guarda preoccupata.
“Stai bene, cara?”
“Ehm…”, cosa posso
dirle? Oggi mi sento sbattuta come un uovo e ho vomitato sentendo l’odore del
caffè, manco fossi incinta…? Oddio, e se
fossi davvero incinta? O no, cazzo, no! Bill mi ammazza, ne sono certa! E poi
io ammazzo lui perché mi ha cacciato in questa situazione!
Simone sembra cogliere
il corso dei miei pensieri e mi domanda titubante: “C’è forse la possibilità
che tu aspetti un bambino?”
“Oddio!”, esclama mia
sorella sconcertata, con una mano davanti alla bocca.
“Ehm, non lo so…”
“Avete sempre…?”,
domanda Simone in imbarazzo.
“Usato il
preservativo? Sì!”
“Non prendi la pillola
immagino…”
“No…”
“Sicura che qualche
volta non sia scappato qualcosa?”
“Non sono sicura di
niente in questo momento…”, sono basita! Dio,
ti prego, no! Fa che sia soltanto una nausea da influenza, ti prego!
“Ok, senti, Camy, ti
spiacerebbe prendere la macchina e andare in farmacia a prendere un test di
gravidanza per tua sorella?”
Test di gravidanza, oddio! No, non è vero! È tutto un sogno!
Fra qualche minuto mi sveglierò e a fianco a me ci sarà Bill a consolarmi e
rassicurarmi dicendomi che è tutto frutto della mia mente bacata e malata! Lui
mi abbraccerà, facendomi calmare il respiro agitato a causa del risveglio
traumatico da incubo, e mi farà stendere con la testa sul suo petto a respirare
il suo odore confortante e a cullarmi con i battiti del suo cuore e con le
carezze sui miei capelli, come fa sempre quando mi risveglio in preda al panico
rivivendo il giorno della morte dei miei genitori.
Mia sorella si
affretta a lasciare il bagno e Simone mi chiede come mi sento: “Come stai? Hai
ancora la nausea?”
“No…”
“Va bene, dai, adesso
alziamoci e andiamo in soggiorno ad aspettare tua sorella… Questa mattina
niente caffè, ti faccio una tisana…”
“Grazie…”, rispondo
esitante.
“Figurati, cara,
andiamo giù!”
Attendo il ritorno di
mia sorella soffiando sulla tazza fumante di tisana e prendendone qualche
sorso, seduta nell’enorme soggiorno della casa dei gemelli fissando un punto
indistinto davanti a me, ancora sotto shock.
“Eccomi!”, entra in
casa in quel momento Camilla, sventolando una confezione avvolta nella carta
della farmacia.
Merda! Sto per sentirmi male! Se fossi davvero incinta, Bill
che farebbe? Io che farei?
Afferro la scatoletta
che mi viene posta e vado di nuovo in bagno come in trans, non capisco più
niente, sono in preda alla confusione.
Seguo le istruzioni
alla lettera e mentre aspetto il verdetto mi siedo per terra. Sento qualcuno
bussare alla porta e dico automaticamente un “Avanti!” freddo e apatico.
La testa di Simone fa
capolino da dietro la porta e mi scruta con apprensione, seguita da mia sorella.
“Allora? Come va?”, mi
domanda la mamma dei gemelli.
“Non lo so, ancora,
preferisco aspettare di vedere cosa accade tra cinque minuti per esprimermi…”
“Non preoccuparti!
Qualsiasi cosa dica quel test, tu e Bill l’affronterete insieme! Non sarai
sola!”
“Sì…”, le dico, anche
se non sono molto convinta di questa cosa. Secondo
me Bill si incazzerà di brutto! Come farà con la sua carriera impegnativa e
frenetica a conciliare un impegno simile?! Come farò io con gli studi?!
I restanti minuti li
passiamo sedute tutte e tre per terra, loro ad abbracciarmi e coccolarmi, io a
reggere davanti al viso il bastoncino del test, sperando con tutta me stessa
che non compaia la seconda lineetta che attesterebbe che sono irrimediabilmente
fregata.
Ed eccola lì. Dannazione!
“Oddio, sei incinta!”,
urla mia sorella, non saprei dire se stupita e preoccupata o euforica e
contenta, probabilmente un misto delle quattro.
“A quanto pare…”
“Bill ne sarà
contento! Vedrai!”, mi rassicura Simone.
Lentamente ci alziamo
dal pavimento e io mi dirigo in camera mia e di Bill. Butto il test dentro
nella mia borsa e mi getto sul letto sfatto affondando la testa nel cuscino di
Bill.
Passo la mia giornata
così, su quel letto a farmi forza e coraggio per confessare una cosa simile a
Bill, non scendo neppure a pranzo, suscitando il disappunto di Simone che mi
dice che adesso più che mai devo mangiare per la creatura che cresce dentro di
me, ma io ho lo stomaco chiuso per l’ansia e la frustrazione e non me la sento
di mangiare. Come è potuto accadere? Come
cazzo è potuto accadere che mi mettesse incinta?! Bill ha ventisette anni, non
è pronto per fare il padre, e io sono appena ventitreenne, sono troppo giovane
per essere madre!
Lacrime amare
cominciano a scorrere sulle mie guance.
Bill torna a casa e mi
trova così, abbandonata scompostamente sul letto, piangente e sconsolata.
“Amore, che cos’hai?”
“Niente, un momento di
malinconia…”, Codarda! Devi dirgli la
verità prima o poi!
“Mmm, non me la
racconti giusta! Sono secoli che non ti capitava più di stare male in questo
modo!”
“E oggi è successo!”
“Va bene, va bene, non
ti scaldare! Non insisto! Te la senti di uscire stasera? C’è una sorpresa per
te… Altrimenti rimandiamo, non c’è problema!”
È tanto fiducioso in
una mia risposta positiva che, anche se non mi va proprio di uscire di casa,
non me la sento di dirgli di no.
“Dammi mezzora e sono
pronta…”
“Perfetto! Ti amo,
piccola!”
Ti amo anch’io, Bill! Ma non dirai più di amarmi dopo che ti
avrò dato questa funesta notizia!, vorrei urlargli ma mi trattengo e mi dirigo spedita sotto
la doccia, spogliandomi furiosamente lungo il cammino e seminando un pezzo di
vestiario ad ogni passo.
Tre quarti d’ora dopo
sono in macchina con Bill, pulita e profumata, e ci stiamo dirigendo verso il
porto.
Bill parcheggia la sua
auto a ciglio strada dell’ingresso al parco naturale di Amburgo, dove mi ha
portato la prima volta che siamo usciti insieme e dove mi ha detto il primo “Ti
amo!”.
Sotto quell’enorme
quercia che è stata testimone di quel nostro momento c’è la mia sorpresa ad
aspettarmi.
Allacciati all’albero
e a tanti paletti di bamboo tutti intorno, tende di seta semitrasparente di mille
colori formano un tendone originale e pittoresco, sotto al quale ci sono mazzi
enormi di fiori di mille tipi e colori.
Sono piacevolmente
stupita e per la prima volta in questo giorno sorrido.
“Dio, Bill, è
bellissimo, qui!”
“Ci ho messo tutto il
giorno per prepararlo, mio fratello ne è testimone…”
“Allora era questo che
dovevi fare con lui oggi!”
“Sì, era questo!”
“E per quale motivo
l’hai fatto?”
“Vieni!”, mi dice
solamente, prendendomi per mano e tirandomi con lui sotto il tendone.
Quando giungiamo sotto
quella magica pergola, Bill si inginocchia ai miei piedi, estrae una scatolina
dalla sua tasca, la apre, mostrandomi un anello mozzafiato di diamanti, e mi
dice, guardandomi negli occhi: “Sotto questo albero, anni fa, ti ho detto il
mio primo “Ti amo!”, sotto questo stesso albero questa sera voglio chiederti: vuoi
sposarmi?”
Merda, Bill… Non posso più rimandare, devo dirglielo ora! “Devo dirti una cosa, Bill…”, lo
vedo rabbuiarsi e restarci male.
“È più importante
della risposta a questa domanda?”
“Sì, lo è…”
Si rialza in piedi e
mi dice titubante ed agitato: “Dimmi…”
Prendo un respiro
profondo: “Sono incinta!”
“Cosa?”
“Sono incinta…”
“Davvero?”
“Sì… Dio, Bill, mi
dispiace, non so come sia potuto accadere, insomma io…”
“Ti dispiace? Cosa c’è
di spiacevole in una notizia simile?! Io sono contento! Mio Dio, sei incinta!”
“Sì…”, tiro
mentalmente un sospiro di sollievo. Meno
male! Grazie Signore per avermi donato il cuore di una persona come Bill!
“Tu non sei contenta?”
“Avevo paura che la
prendessi male, a dir la verità…”
“Ma io non l’ho presa
male, quindi… che mi dici?”
“Sì!”
“A cosa?”
“Sì, sono contenta! E
sì, voglio sposarti!”
Bill mi abbraccia e mi
mette quel meraviglioso anello al dito e poi mi bacia, felice, euforico e
soddisfatto.
Saremo presto marito e
moglie e avremo un figlio!
Incredibile! Per la prima volta in vita mia posso dire: la
vita è bella!
FINE
My Space: ebbene sì, eccoci giunti alla fine di questa storia. Devo ammettere che
un po’ mi mancherà, ma… ogni viaggio deve terminare prima o poi…
E l’autrice (che non
sono io, ma ricordo che è Debby, aka
Precious Star) credo ci abbia fatto
fare un bel viaggio… voi che ne pensate? Fatemelo sapere…
Ringrazio
infinitamente Mysticbaby98 per aver
aggiunto la storia alle seguite e Alice
Varn e _Vesper_ (a cui la storia
è dedicata) per aver recensito il precedente capitolo.
Ringrazio in anticipo
chi deciderà di lasciarmi la sua impressione su quest’ultimo conclusivo e
auguro a tutti una buona lettura.
Vorrei ricordare che
di recente (recentissimo) io, Aurora
Myth, e _Vesper_ abbiamo creato
una pagina facebook dove pubblichiamo spoiler e link di efp (e non solo), se
volete restare in contatto con me e con lei e scoprire in anteprima le news
delle storie che verranno e di quelle in aggiornamento, visitateci pure… ecco a
voi il link della pagina:
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