Vivere il presente ricordando il passato

di Nihal07
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Capitolo I
Vivere il presente ricordando il futuro



 
 
Kakashi cadde in avanti, sulle proprie ginocchia. Aveva il respiro affannato a causa dello scontro appena concluso e man mano che i secondi passavano, si sentiva sempre più lontano da quello che lo circondava, come rinchiuso in una bolla, come assente ed inconsapevole.
1… 2… 3… I secondi continuavano a scorrere e si sentiva sempre più chiuso e oppresso da quelle quattro mura che lo circondavano.
Non c’era nulla di particolare in quell’edificio, nulla di speciale.
Era tutto uguale in quel luogo desolato.
Corpi a terra privi di vita, illuminati dal riflesso della Luna, la cui luce entrava da quelle finestre ormai infrante, chiara e titubante.
Stavano combattendo contro un nemico senza volto, che un giorno aveva deciso di attaccare uno dei tanti sporadici villaggi situati sui confini del Villaggio del Fuoco.
Il suo sguardo cadde su una ragazza distesa a terra. Forse l’aveva vista nei giorni precedenti, forse no.
Si avvicinò lentamente, come se gli importasse qualcosa di non fare rumore, quasi come se quella donna stesse dormendo e non dovesse essere svegliata.
L’uomo le scostò un ciuffo di capelli dal viso. Era fredda. Priva di vita.
La guardò per un paio di secondi. No, non era lei. I capelli erano più lunghi, il viso più affusolato.
Non poteva essere Rin. No, le assomigliava moltissimo, ma non era la sua ex-compagna di squadra. E come poteva esserlo? Rin era morta.
Che strano…
Il jonin si guardò le mani. Sangue, ovunque.
Spostò di nuovo lo sguardo sulla ragazza e sulla ferita che le dilaniava il ventre. Che fosse il suo di sangue? O quello del nemico che aveva appena ucciso? O di qualche altra persona che aveva soccorso invano?
Avvertì una brutta sensazione al livello dello stomaco, ma questo non bastò perché smettesse di guardarla.
Ad un tratto sentì una voce che lo chiamava, lontana, ma pur sempre reale.
“Kakashi!”
Una ragazza si mise tra lui e il cadavere che aveva di fronte.
Questo bastò per richiamare l’uomo alla realtà.
Sakura posò una mano sul viso del jonin, puntando gli occhi in quelli di lui.
“Kakashi, stai bene?”
L’uomo non la guardò, rimase a fissare un punto nel vuoto. Stava tremando.
“A-Andiamo via…”
La rosa annuì debolmente e lo aiutò ad alzarsi, sorreggendolo e iniziando a camminare verso l’uscita.
Una volta fuori, Sakura si fermò.
“Sei ferito?”
Il jonin fece segno di no. “Niente di grav…”
Perse per un attimo coscienza e si lasciò cadere tra le braccia dell’ex-allieva.
Pochi secondi dopo apparve Naruto trafelato. “State bene tutti e due?”
L’Haruno sorrise debolmente. “Torniamo all’accampamento.”
 

 

“Perchè l’hai fatto Kakashi?”
“Sei un assassino!”
“L’hai uccisa tu…”
 
“No!” L’uomo si tirò su di colpo. Poteva sentire il battito veloce del suo cuore rimbombare nella sua testa, quasi stesse per scoppiare. Si guardò intorno e capì di essere tornato alla realtà quando vide un’infermiera vicino a lui sgomenta, ma allo stesso tempo tranquillizzata dal vederlo sveglio.
“Come si sente?”
“Dove… sono?”
“All’ospedale. O meglio, quello improvvisato dell’accampamento dopo l’attacco.”
L’uomo si guardò ancora intorno. “Sakura Haruno… L’ha vista?”
L’infermiera annuì. “La vado subito a chiamare. Penso abbia finito di controllare alcuni pazienti.”
Detto questo sparì ancor prima che Kakashi potesse ringraziare.
Quando cercò per un attimo di ricordare però, il panico prese di nuovo il sopravvento.
Si ricordò dello scontro, della donna, di tutto quel sangue. Si guardò le mani, poi si alzò a fatica.
Molte parti del corpo gli facevano male, ma ignorò il dolore e si avviò verso un lavabo lì vicino.
Mise le mani sotto l’acqua e iniziò a sfregarsele convulsamente.
1… 2… 3… Le immagini iniziarono a sovrapporsi.
11… 12… Il sangue non andava via, era lì.
15… 16… Ancora un altro po’ e forse…
“Kakashi.”
Il corpo dell’uomo sussultò e si fermò di colpo.
Dopo un paio di secondi rivolse lo sguardò alla ragazza di fianco a lui che gli sorrise.
“Penso che oramai siano pulite, no?”
L’Haruno prese un asciugamano e glielo porse. “Un' infermiera mi ha detto che mi cercavi.”
Il jonin lo prese e se lo passò lentamente sulle mani. “Penso di averla sconvolta…”
La rosa gli accarezzò una spalla. “Stai meglio?”
Kakashi annuì debolmente. “Sono solo un po’ stanco. Tu e Naruto state bene?”
La ragazza rise. “Oh, Naruto benissimo! Guardalo.”
Il biondo stava rincorrendo alcuni bimbi, intenti a prenderlo in giro e giocare con lui.
Il jonin però non prestò minimamente attenzione a tutto questo e Sakura lo notò poco dopo. “Kakashi, tutto ok?”
“Si… Ora vado a riposarmi un po’.”
Detto questo tornò al suo letto, si distese e chiuse gli occhi.
Il via-vai continuo di pazienti e infermieri non gli negò la possibilità di addormentarsi, cosa che accadde dopo poco, ma ne risultò solo un sonno costeggiato da incubi e terrore.




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