Attendendo il tuo ritorno

di cremomoni
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Era seduta sul letto che fino a pochi minuti fa occupavano entrambi. E guardava fuori dalla ampia finestra, scrutando i nuvoloni che si stavano addensando all’orizzonte. A quanto pare anche il tempo era dalla sua parte. Si sdraiò e tocco il lato del letto che quella notte aveva ospitato il suo corpo. E si sentì improvvisamente sola.
 
Grory aveva appena minacciato Logan, ma lui non aveva fatto una piega. Anzi, le aveva rivolto un timido sorriso; aveva riempito di lividi il suo ragazzo perché lo credeva colpevole, ora sperava che almeno un pochino lei perdonasse il suo gesto irruento. In fin dei conti quel Grory aveva messo in rete un video che gli aveva fatto ribollire il sangue nelle vene, l’aveva offesa pubblicamente, ed ora la insultava davanti a lui, godendo dell’espressione che si era dipinta sul viso della ragazza. Non sapeva cosa lo avesse spinto ad affrontare quello sconosciuto, o forse lo sapeva bene. Era stata la stessa motivazione che lo aveva spinto ad attaccare Piz con un’inaudita violenza: Veronica non si toccava, chiunque avesse voluto farle del male avrebbe incontrato lui sul suo percorso. Così era stato dall’inizio, da quando entrambi avevano pian piano perso le persone che più amavano, le figure di riferimento, quella normalità apparente che tanto invidiavano ai loro compagni di corso. Senza accorgersene, quel dolore che la morte di Lilly aveva portato con sé li aveva portati ad una sintonia di emozioni che con nessun altro al mondo avrebbero potuto provare. Ma forse si erano convinti che la ricerca della normalità fosse la cosa più giusta da fare.
 
Veronica ricordava con tristezza quel momento. Quello sguardo era stato una sorta di addio con Logan, anche se ancora non lo sapeva. Lui era stato espulso dalla Hearst il giorno stesso, lei stava per partire per il suo stage in Virginia, un sogno che stava per avverarsi, l’FBI. E poi c’era Piz. In silenzio aveva notato gli sguardi di quel giorno, aveva compreso il gesto di Logan che aveva tentato di difendere Veronica nell’unico modo che forse conosce, mettendo a rischio se stesso.
 
Erano usciti nel cortile. O forse sarebbe meglio dire che Piz ce l’aveva trascinata. Ci sarebbero state le ultime ore di lezione, poi sarebbero iniziate le vacanze estive. Veronica era in pieno scombussolamento mentale. “Cosa diamine gli è preso, lo espelleranno…. E poi? Cosa farà? Ma perché si è andato a cacciare in questo guaio?!?! Cioè, so perché l’ha fatto… siamo alle solite… uno - mi feriscono, due - lui mi difende, tre -il mio cervello non è in grado di spostare l’attenzione da lui… anche adesso che Piz mi sta parlando, mi sta chiedendo qualcosa, ha a che fare con…”
«…il video?»
«Come scusa?» gli chiese Veronica, ritrovandosi improvvisamente all’esterno ella mensa, alla luce del sole, senza sapere come ci si fosse ritrovata.
«L’ha fatto per via del video?» le chiese Piz con aria preoccupata. «Non vedo per quale altro motivo Logan avrebbe dovuto…»
«Sì… l’ha fatto per il video…» ammise lei. Non vedeva come nascondergli la verità, in fin dei conti Logan aveva dato spettacolo di fronte a numerose persone, Piz compreso. Il suo ragazzo iniziò ad agitarsi e a gesticolare con le mani nei capelli. «Ti ama ancora. Lo sapevo. L’avevo notato, intuito, capito, io lo sapevo! Che stupido! Che stup…» Veronica lo aveva zittito con un bacio. «Stosh Piznarski, io so solo che l’ha fatto per il video, le altre motivazioni che possono averlo spinto non mi riguardano. Non ci riguardano. Stiamo per passare separati i prossimi tre mesi, hai intenzione di trascorrere al meglio con me le prossime 48 ore?». Un sorriso si aprì sulle labbra di Piz.  




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